Le differenze applicative tra nastri adesivi e biadesivi

Nastri adesivi e nastri biadesivi differiscono per caratteristiche tecniche che si traducono in applicazioni diverse, sia a livello domestico che in ambito industriale. Mentre i nastri adesivi sono più economici e garantiscono la massima semplicità di utilizzo con i materiali più leggeri, i nastri biadesivi sono consigliati in presenza di materiali pesanti come il metallo e il vetro, anche per la loro capacità di garantire un’adesione più forte. È evidente, dunque, che la scelta dell’una o dell’altra soluzione deve essere effettuata in base alle specifiche necessità dell’applicazione: in entrambi i casi ci si può rivolgere a Emme Cinque, che non solo è rivenditore 3m e possiede entrambi le tipologie di nastri, ma è in grado di offrire anche un servizio consulenziale alla propria clientela.

Quando conviene usare il nastro adesivo

Il nastro adesivo può essere usato fra l’altro per gli imballaggi: per esempio per sigillare scatole in cartone dal peso non troppo elevato. Si tratta di un tipo di nastro che può essere tagliato con facilità; se è di carta, è ecosostenibile (per esempio si può riciclare con le scatole di cartone), e vi si può scrivere sopra. Una variante è rappresentata dal nastro adesivo per mascherature, che viene apprezzato per la sua aderenza al vetro, al legno e agli intonaci; esso, inoltre, ha il pregio di lasciare inalterate le superfici su cui viene applicato, in virtù di una superficie ruvida che facilita la rimozione.

Le caratteristiche del nastro adesivo in polipropilene

Un’altra tipologia di nastro adesivo a cui si può fare riferimento è quella in polipropilene: si tratta del nastro adesivo che viene usato più di frequente, anche per la sua versatilità che lo rende adatto a una vasta gamma di utilizzi: sulla plastica e sul vetro assicura un’aderenza ottimale, mentre in presenza di colli da spedire garantisce la sigillatura e il rinforzo necessari, anche grazie alla resistenza agli agenti atmosferici e ai raggi del sole. Il nastro adesivo in polipropilene può essere staccato con facilità e resiste agli strappi; il suo impiego è raccomandato per pacchi o scatole di peso leggero o medio. Uno degli esempi più noti è offerto dal nastro adesivo “fragile”, destinato a scatole con un contenuto delicato che, pertanto, devono essere maneggiate con la dovuta cautela. Questo nastro adesivo può essere di colore bianco, trasparente o marrone; si presta comunque a essere personalizzato a seconda delle necessità.

Il nastro biadesivo

Anche quando si parla di nastro biadesivo non si può fare riferimento a una sola tipologia, vista l’esistenza di molteplici varianti, in grado di soddisfare le necessità più diverse per utilizzi differenti. Le variabili in gioco sono principalmente due: una è la tipologia di collante che viene utilizzato, mentre l’altra è la tipologia di supporto, vale a dire il materiale che viene a trovarsi tra le due parti adesive. Il nastro biadesivo forte, ad alte prestazioni, viene impiegato in particolare nel settore edile e in quello industriale; definito anche semi-strutturale o strutturale, si distingue dal biadesivo normale proprio in virtù delle performance di resistenza offerte.

I nastri biadesivi strutturali

Il mercato attuale mette a disposizione un ampio assortimento di nastri biadesivi, con capacità meccaniche differenti. Se è vero che nel settore industriale e in quello edile si usano i biadesivi strutturali, ciò non vuol dire che non vengano impiegate anche altre tipologie di biadesivi, sempre ad alte prestazioni. Ma quali sono le caratteristiche tecniche di un nastro biadesivo strutturale? Questo tipo di prodotto può essere ottenuto, per esempio, con schiuma acrilica a celle chiuse. Ne deriva una struttura sensibile alla pressione e che risulta altamente conformabile, ideale anche per superfici non uniformi: questo nastro biadesivo aderisce alla perfezione anche in presenza di asperità, quasi andando a fondersi con il materiale. Ecco, quindi, che i nastri biadesivi strutturali sono adatti fra l’altro all’acciaio zincato, all’acciaio inox, all’alluminio, all’ABS, al policarbonato, all’acrilico e alle plastiche, ma anche al cemento e al legno sigillato e verniciato.

Nastro adesivo o biadesivo

Sono evidenti, dunque, le differenze applicative tra i nastri adesivi e quelli biadesivi. La scelta dell’una o dell’altra tipologia deve essere effettuata in base all’obiettivo da conseguire e al materiale con cui si ha a che fare. Per i nastri adesivi, in particolare, è bene tenere conto di molteplici variabili quali l’esposizione ad agenti atmosferici, l’umidità e la temperatura. Vale la pena di tener presente che una superficie ruvida, nel complesso garantisce al nastro un livello di adesione inferiore; ne scaturisce una minore resistenza, il che comporta a sua volta una presa meno salda. Un nastro biadesivo forte, invece, rischia di diventare ancora più aderente nel caso in cui venga esposto ai raggi ultravioletti: una circostanza che a seconda dei casi può avere effetti positivi o negativi. Se, infatti, la presa è più forte, è anche vero che un’eventuale rimozione potrebbe risultare più complicata. Le temperature, in effetti, sono in grado di incidere sugli adesivi, rendendoli più morbidi o più duri.