“Prima che il gallo canti”, una giornata dedicata al gioco di ruolo

Si è tenuto a Brescia, presso la Basilica di San Salvatore, l’evento “Prima che il gallo canti”, una giornata dedicata al gioco di ruolo di ambientazione fantasy promossa dall’Associazione Italia Langobardorum allo scopo di diffondere, attraverso il gaming, come nuova strategia di comunicazione, la conoscenza della civiltà longobarda in Italia e del sito seriale UNESCO “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.).

 

L’avventura di “Prima che il gallo canti”, ispirata al noto “Dungeons & Dragons”, il gioco di ruolo fantasy più conosciuto al mondo, e ambientata al tempo dei Longobardi in Italia, è stata giocata in due turni, uno al mattino e il secondo al pomeriggio, con la conduzione di 8 Game Master che hanno guidato due gruppi di gioco per un totale di oltre cento partecipanti.

 

Il contesto storico del gioco di ruolo, prodotto dall’Associazione Italia Langobardorum in collaborazione con Gummy Industries e scaricabile dal pubblico per essere giocato anche in autonomia, è quello del regno dei Longobardi in Italia, alla vigilia del conflitto che nel 774 avrebbe contrapposto l’esercito longobardo guidato dal principe Adelchi, figlio del sovrano Desiderio, alle truppe di Carlo Magno, re dei Franchi, che qualche anno prima della fatidica battaglia aveva ripudiato la moglie, una principessa di sangue longobardo, figlia di Desiderio, menzionata dal Manzoni nella sua tragedia “Adelchi” con il nome di Ermengarda.

 

La trama dell’avventura “Prima che il gallo canti”

 

La trama del gioco, ideata e scritta da Emilio Palmerini e Giada Taribelli, con un antefatto a fumetti sceneggiato e illustrato da Francesco Mazziotta del collettivo “Non Dire Draghi”, è impostata attorno alla misteriosa sparizione di una monaca, di nome Adelinda, e alla scoperta della vera identità, tenuta inizialmente segreta, di un’altra monaca, che si rivelerà essere la principessa Ermengarda, scampata grazie all’intervento della coraggiosa Adelinda a un agguato teso dai Franchi allo scopo di eliminarla durante il suo viaggio di rientro presso la corte del padre Desiderio.

 

I giocatori, nell’avventura proposta con “Prima che il gallo canti”, incarnano il ruolo di un gruppo di personaggi – incaricati da re Desiderio di risolvere il mistero della sparizione ponendo fine alla minaccia dei Franchi e salvando la figlia Ermengarda – che provengono da diverse zone dell’Italia longobarda e che riassumono in sé le caratteristiche di ciascuno dei luoghi del sito seriale UNESCO “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.), istituito per tutelare le testimonianze monumentali più significative della civiltà longobarda, momento di sintesi tra l’eredità romano-classica e l’apporto culturale germanico nella transizione tra età tardo-antica e alto Medioevo.

 

I personaggi dell’avventura “Prima che il gallo canti”

 

L’idea portante, sottesa all’ideazione del gioco di ruolo “Prima che il gallo canti”, è di diffondere, in particolare tra le fasce più giovani, la conoscenza non solo della civiltà longobarda, ribaltando quella rappresentazione negativa dei Longobardi, associati all’idea di “barbarie” e di “decadenza”, che la storiografia recente ha smentito,  ma anche dei gruppi monumentali che compongono il sito seriale UNESCO, ciascuno di essi portatore di una sua specifica identità, rappresentata dai personaggi dell’avventura, che sono:

 

Adelmo, un duca, cioè un capo militare, proveniente da Monte Sant’Angelo nel Gargano pugliese, santuario nazionale dei Longobardi, emblema della devozione longobarda per l’Arcangelo Michele in cui essi vedevano riflesse le qualità guerriere del germanico dio Wodan.

Folco, un guerriero di Castelseprio in Lombardia, luogo già noto fin dall’epoca tardo-antica come accampamento militare e fortificazione, dove sorgono il Castrum con la Torre di Torba e la Chiesa di Santa Maria Foris Portas a Torba.

Ilderico, uno studioso appartenente alla scuola di Benevento, centro artistico fiorito nel campo della pittura, della miniatura e del canto, attivo nell’omonimo ducato longobardo, che ha lasciato come principale testimonianza monumentale il complesso di Santa Sofia a Benevento.

Orso, un monaco nativo di Campello sul Clitunno in Umbria, dove sorge il celebre Tempietto longobardo, sacello in forma di tempio corinzio che riunisce in sé il modello architettonico classico e la destinazione cultuale cristiana, simbolo del percorso di conversione del popolo longobardo dal paganesimo delle origini all’arianesimo approdando infine, con la regina Teodolinda, al cattolicesimo.

Randwulf, uomo libero, proveniente da Cividale del Friuli, potente capitale politica e religiosa del primo ducato longobardo In Italia, dove troviamo l’area della Gastaldaga con il Tempietto Longobardo e il Complesso Episcopale.

Sigmar, un sacerdote di Spoleto, capitale dell’omonimo ducato, dove sorge la Basilica di San Salvatore, polo cultuale martiriale e precoce testimonianza architettonica di età longobarda.

 

I giocatori che hanno partecipato alla “one shot” di “Prima che il Gallo Canti” sono stati omaggiati dall’Associazione Italia Langobardorum, in collaborazione con la Fondazione Brescia Musei, di una visita del Museo di Santa Giulia e dell’area archeologica del Capitolium, e hanno avuto altresì l’occasione di prendere parte alla visita guidata alla scoperta della collezione longobarda del Museo.

 

L’evento “Prima che il gallo canti” del 18 novembre si inserisce nell’ambito del progetto “Longobardi in viaggio verso nuovi scenari” a valere sulla Legge 77/2006 del Ministero della Cultura “Misure speciali di tutela e fruizione dei siti e degli elementi italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella «lista del patrimonio mondiale», posti sotto la tutela dell’UNESCO”.