Caldo, Coldiretti: a Brescia SOS siccità, a rischio semine autunnali

Non cadono le foglie dalle piante che per il caldo non sono entrate nella fase di riposo vegetativo caratteristico della stagione, ma in giro ci sono ancora mosche e zanzare particolarmente aggressive, a testimoniare un autunno bollente che ha fatto scattare di nuovo l’allarme siccità. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti diffusa in occasione del gran caldo anomalo su tutta la Penisola in un 2022 che si classifica peraltro fino ad ora in Italia come il più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di quasi un grado (+0,96 gradi) rispetto alla media storica, ma si registrano anche precipitazioni ridotte di 1/3 pur se più violente secondo Isac Cnr nei primi 9 mesi dell’anno.

A Brescia– precisa  Coldiretti provinciale – il caldo record e la mancanza di pioggia minacciano le semine autunnali di frumento, orzo e loietto: senza precipitazioni, infatti, i semi non riescono ad attecchire e il rischio è che le piantine si sviluppino poco e male o che non crescano affatto. Preoccupazioni legate anche ai geli invernali che potrebbero arrivare nei mesi invernali: “chi sta seminando le colture autunno-vernine potrebbe riscontrare grossi problemi nel raccolto – racconta Giacomo Lussignoli, presidente di Condifesa Lombardia e imprenditore agricolo di Ghedi (BS) – queste elevate  temperature portano ad un momentaneo sviluppo precoce delle colture, che però con i geli invernali rischiano di indebolirsi e produrre meno raccolto”.

Con i terreni secchi e duri – continua Coldiretti – gli agricoltori sono costretti a lavorazioni extra per poter procedere con la semina. Il risultato è un aggravio dei costi in una situazione in cui oltre un’azienda agricola lombarda su due (51,6%) si trova costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi fino al +129% per il gasolio.

 

Situazione anomala anche per le verdure in campo: “stiamo vivendo un ottobre preoccupante – racconta Giuseppe Cazzoletti imprenditore agricolo di Mairano (Bs)  – irrigare le colture in pieno campo come verze, cappucci , zucchine e tutti i prodotti autunnali adesso non è normale e può essere anche dannoso. Le ore diurne sono calde ma brevi e l’umidità della notte in crescita, questo non fa bene alle verdure che con l’irrigazione si potrebbero rovinare per la troppa acqua ma diversamente rischierebbero di non svilupparsi”.

 

Il deficit delle riserve idriche lombarde – prosegue Coldiretti Brescia – resta oltre il 53% rispetto alla media, secondo gli ultimi dati Arpa, con pesanti riflessi sulle portate dei fiumi e sui livelli dei laghi con le percentuali di riempimento che vanno dal 5,7% del lago d’Iseo al 21,4% del Garda e con una disponibilità del lago d’Idro pari al 7,1%.

Le condizioni metereologiche quasi estive all’inizio dell’autunno, la cosiddetta ottobrata, non sono – conclude la Coldiretti – un fenomeno raro ma quest’anno si inseriscono in una quadro generale che conferma la tendenza al cambiamento climatico che si manifesta con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed stati gelo, nubifragi, trombe d’aria, bombe d’acqua, grandinate e siccità ma anche con l’arrivo di insetti alieni che colpiscono le colture con un danno complessivo nelle campagne italiane stimato in 14 miliardi in un decennio.