Il calcio raccontato sulle due sponde del lago d’Iseo

Non esiste ancora un Var che controlli le presenze ai festival o altre manifestazioni se non lo spirito empirico di chi queste manifestazioni le organizza e promuove” scherza Daniela Mena, direttrice della Microeditoria di Chiari visibilmente soddisfatta per questa nuova collaborazione intrapresa insieme a Paolo Festa Presidente dell’Associazione L’Impronta:  “C’è stato chi è venuto apposta per seguire gli incontri e chi, semplicemente passando di lì, si è fermato ad ascoltare. E in molti, alla fine, si fermavano a  chiacchierare su quanto appena ascoltato. In un “terzo tempo” che è forse più tipico del rugby, ma che ben descrive il clima generale della manifestazione.”

A pochi giorni dalla fine del campionato di Calcio, tra Paratico e Sarnico, dal 23 al 25 giugno 2023 sono passati in rassegna “giocatori” specialissimi che partecipano al campionato della scrittura sportiva per immortalarne l’epica. Un “campionato” spesso sottovalutato, mai celebrato a sufficienza e spesso dimenticato tra le pagine “distratte” dei quotidiani e dei loro lettori, ma che non ha lasciato mai indifferente Alan Poloni, ideatore e curatore di “Fahrenheit 4-4-2”, unico festival in Italia dedicato alla cultura e letteratura calcistica.

La narrazione è iniziata Venerdì 25 giugno con un incontro dedicato a realtà di successo come Cronache di spogliatoioLa Ragione di Stato e La Fiera del Calcio parlando di calcio “a ritmo di social”. Un racconto “social nel social”, dato che ogni passo del Festival è stato documentato sui canali dedicati e curati dallo staff, intento come non mai ad equilibrare lo stato di benessere degli avventori coccolati con location suggestive e aperitivi, in pieno spirito conviviale, tributo postumo o inconsapevole all’ Osteria del pallone di Gigi Garanzini (peraltro ospite nella passata edizione), giornalista che insieme a Gianni Mura (compianto) “ritinteggiò” di decenza le aule del “Processo del lunedì”.  Anni d’oro anche per il calcio italiano, non solo per il giornalismo, e a memoria di questo, sempre la sera del 25 giugno, sono stati ricordati i “balletti su un pallone” e “le spalle alla porta per crearsi mezzo metro di spazio e calciare in diagonale, i colpi di testa fuori equilibrio, le rovesciate fulminanti” di Gianluca Vialli, protagonista del libro di Marco GaetaniGianluca Vialli, l’uomo dell’arena. Un antipasto per gli autori e protagonisti delle serate successive come Gino Cervi e il suo “Calciorama”, dedicato interamente ai colori delle squadre di Calcio, oppure ancora Tommaso Guaita e il suo “45/90 Storie della seria A negli anni ‘90” “scortato” da Leo di Bello (volto noto di sky) e Bortolo Mutti (giocatore e poi allenatore)”. Qualcuno direbbe che sono solo “cose di calcio” altri addirittura aggiungendovi “Cose di Toro”, come la famiglia Bonetto, padre e figlio, a raccontarsi reciprocamente gioie e sventure dei granata 1976, alla presenza anche del dj di Radio Virgin Massimo Cotto e di una tra le “bandiere granata”, Roberto Cravero. Storie tristi o gioiose a seconda dei punti di vista, comunque indelebili nelle memorie dei singoli e di quella collettive passate in rassegna durante l’incontro con al centro l’unica coppa nel palmares atalantino, quella d’Italia, correva l’anno 1963: ci scrive l’ospite che apre il sabato, Stefano Serpellini, proprio nel mese di giugno, sessant’anni di memoria da quel giorno, senza che mai la rivalità col Brescia divenisse un serio “affaire” diplomatico fra le due tifoserie, ancorché unite prima dal Covid e oggi con la Capitale della Cultura 2023. A questo proposito, si potrebbe supporre che la prima edizione di Fahrenheit 442, abbia “spoilerato” questa strana alleanza da considerarsi blasfema sino a qualche tempo fa. Ma si sa, le cose al giorno d’oggi cambiano ad un ritmo irrefrenabile, e nonostante tutto e tutti,  l’incandescenza tra le due sponde (anche quelle del lago perché no!) difficilmente avrà mai fine. Una sensazione d’ “infinito” che è cominciata a filtrare anche nelle parole di Pino Frisoli e Giuseppe Malaspina, rispettivamente “cantori” di Nando Martellini e Bruno Pizzul, lassù e quaggiù nell’Olimpo del “telecronismo” fattosi storia e voce narrante, tra le calure di Spagna ‘82 e le nostre “notti magiche”. In questo festival è stata poi raccontata un’altra “nazione”, quella sudamericana dove tutti (o quasi) sono “Locos port el futbol” in primis l’autore del libro omonimo Carlo Pizzigoni, prefato da Daniele Adani e Federico Buffa: un vero e proprio atto d’amore per il Subcontinente Sudamericano, celebrato nel penultimo appuntamento di domenica 26 giugno e preceduto da un’interessante e apparente divagazione sul ruolo dei tifosi nelle governance delle società calcistiche insieme a Igor Benati del Centro storico Lebowsky, unico esempio di “socratismo reale” (il “filosofo” brasiliano, il “tacco di dio” tanto per intenderci) in cui lo sport non è solo tirare due calci al pallone, ma il “tutto”. Un nuovo modo di fare storia e di essere nella storia, così come bene raccontato nell’incontro che ha chiuso questa seconda edizione del Festival da Alan Poloni e Angel Galzerano con il loro  “storia dell’umanità in 100 gol” e   la metafora “balistica” del calcio che diventa storia dell’uomo, dall’“erectus” fino al cosiddetto transumanesimo.

 

La seconda edizione ha fatto registrare un incremento di pubblico molto interessante rivelando il potenziale di una rassegna simile.”- conferma lo stesso Poloni in chiusura di Festival- La soddisfazione maggiore deriva dal fatto che l’upgrade è avvenuto proponendo temi e libri di qualità. Non dimentichiamo che nei nostri obiettivi c’era proprio dimostrare quanto un mondo così popolare come quello calcistico sia intriso di umanità letteraria.”

 

COMITATO SCIENTIFICO della Microeditoria

Massimo Bray – direttore Istituto Enciclopedia Italiana Treccani

Gabriele Archetti – docente universitario

Annarita Briganti – giornalista culturale Repubblica e scrittrice

Giancarlo Pallavicini – Economista – Accademico delle scienze della Federaz. Russa

Alex Corlazzoli – giornalista Il Fatto Quotidiano e scrittore

Paolo Aresi – giornalista Eco di Bergamo e scrittore

Mons. Pasquale Iacobone – Responsabile Dipartimento Arte e Fede Pontificio Consiglio della Cultura

Nicoletta Del Vecchio – giornalista RadioVera

Claudio Baroni – giornalista Giornale di Brescia