Lazzaroni: dona le mascherine chirurgiche ai professionisti sanitari della tua città, noi in cambio ti forniamo AERE MASK

Dagli inizi di Marzo i dispositivi di protezione individuale sono diventati un fabbisogno primario incrementando la richiesta da parte del mercato. Al fine di dare una risposta concreta alla domanda, molte aziende locali e nazionali sono state costrette a convertire la propria produzione in dispositivi medici (come la casa di moda Armani con la sua produzione di camici monouso) e dispositivi di protezione individuale (ad esempio Genesi by Somain Italia, impegnata nella produzione di mascherine equiparabili a FFP2).

Le “mascherine” sono un dispositivo di protezione diventato d’uso comune per affrontare l’emergenza epidemiologica da COVID-19; a seconda della tipologia e relativa protezione, la mascherina aiuta a limitare la diffusione del virus per trasmissione aerea. Ad oggi però vi è molta confusione sulle tipologie di mascherine e gli ambiti di impiego.

Le principali tipologie utilizzate sono:

  • Le maschere chirurgiche sono dispositivi medici, ma non sono da considerarsi dispositivi di protezione individuale (DPI). Chi le indossa evita di contaminare l’ambiente in quanto limitano la trasmissione di agenti. Devono essere conformi alla norma UNI EN 14683:2019
  • Le maschere FFP1, FFP2 e FFP3 o maschere filtranti sono dispositivi per la protezione individuale (DPI), idonei per proteggere dal Covid-19 sia l’utilizzatore sia l’ambiente. Le mascherine FFP1, FFP2 e FFP3 hanno l’obbligo di marcatura CE e devono essere conformi alla UNI EN 149:2009.
  • Le maschere FFP1, FFP2 e FFP3 con valvola. La presenza della valvola non ha alcun effetto sulla capacità filtrante del dispositivo, ma il comfort è maggiore se la mascherina viene indossata per molto tempo. In particolare, la valvola permette all’aria calda di fuoriuscire dal dispositivo, riducendo l’umidità e facilitando la respirazione. Le mascherina FFPI1, FFFP2, FFp3 dotate di valvola non hanno una funzione filtrante in fase espiratoria, quindi proteggono solo l’utilizzatore dal Covid-19.
  • Le mascherine di stoffa possono essere d’aiuto in termini di riduzione del rischio di trasmissione del virus, ma non sono indicate per proteggere chi le porta. In linea generale, quanto più il tessuto è spesso, tanto maggiore può essere la capacità protettiva ma sono da considerarsi dispositivi non certificati.
  • Le semimaschere filtranti specifiche per la protezione da Covid-19, testate e certificate secondo RFU PPE-R/02.075 Versione 2, in ottemperanza alle raccomandazioni dell’Unione Europea 2020/403 del 13 Marzo 2020, con marcatura Sono idonee per proteggere sia l’utilizzatore sia l’ambiente circostante, in modo equivalente alle FFP2.

Per convenienza però, spesso negli ambienti di lavoro vengono ancora utilizzate le mascherine chirurgiche, nonostante attualmente ci siano soluzioni più adeguate, in termini di sicurezza e comfort. Spinta dall’esigenza di sensibilizzazione sull’utilizzo della corretta mascherina per la protezione dal Covid-19, Lazzaroni s.r.l. decide di avviare un progetto per la sicurezza dei lavoratori, dando l’opportunità alle aziende di fare del bene a chi ne ha bisogno. È così che nasce #HOPE, uniticela faremo, un’iniziativa che da la possibilità alle aziende di donare ai professionisti sanitari le mascherine chirurgiche già acquistate per i propri dipendenti, dotandosi allo stesso tempo di nuove semimaschere filtranti specifiche per la protezione dal Covid-19.

Perché aderire?

Nel periodo critico, in cui era difficile reperire le mascherine, il decreto Cura Italia ha considerato DPI anche quelle chirurgiche fino al termine dello stato d’emergenza. Le mascherine chirurgiche hanno lo scopo di evitare che chi le indossa contamini l’ambiente ma, per avere una protezione complessiva, è necessario che tutti i presenti le indossino. Bisogna specificare, inoltre, che ci sono delle variabili da considerare che possono mettere a rischio il sistema, come l’usura e la corretta modalità di utilizzo. Oggi, però, è possibile scegliere dei veri DPI, anche Made in Italy, in grado di proteggere sia l’utilizzatore sia l’ambiente circostante.  E allora, perché accontentarsi e rischiare?

In cosa consiste il progetto: Hope, uniti ce la faremo?

Acquistando da noi AERE MASK, la nuova semimaschera filtrante per la protezione dal Covid-19, offriamo uno sconto pari al valore delle mascherine chirurgiche già acquistate (0,25 €/cad) che le aziende decidono di donare ai professionisti sanitari della città.

A chi è rivolto il progetto?

A tutte le aziende che vogliono dotarsi di veri DPI per la protezione delle vie respiratorie dal Covid-19, donando le proprie scorte di mascherine chirurgiche agli operatori sanitari che non sono esposti a questo rischio.