Cambia il Prezziario regionale dei lavori pubblici, professionisti bresciani in difficoltà. A repentaglio il lavoro e la tenuta del sistema
Ingegneri e mondo delle professioni in subbuglio per una variazione al Prezziario regionale dei lavori pubblici, che rischia di far di nuovo schizzare all’insù i costi dei cantieri, mettendo a repentaglio opere pubbliche già programmate con il vecchio prezziario e non ancora appaltate. Il Preziario dei lavori pubblici di Regione Lombardia 2024 entrerà in vigore a pieno regime dopo il 30 giugno, ma sono tantissime le perplessità e i timori sollevati in queste settimane, senza contare le difficoltà fra gli addetti ai lavori. A fare sintesi dei malumori è l’Ordine degli ingegneri di Brescia, che sta invitando gli iscritti a trasmettere osservazioni alla Consulta degli ingegneri della Lombardia, per presentarle in un tavolo di lavoro regionale e avere una strategia comune con le altre associazioni di categoria. “Alcuni prezzi sono davvero fuori mercato e tante voci sono strutturate in maniera molto diversa rispetto al Prezziario precedente, quindi sono difficilmente riconducibili a questo – spiega la presidente dell’Ordine Laura Boldi –, c’è il rischio di una ricaduta negativa su professionisti, su aziende del settore e sui Comuni, oltre che, in via secondaria, sui cittadini. Così si mette davvero a repentaglio il lavoro e la tenuta del sistema”.
La nuova struttura del Prezziario regionale è alquanto complessa, perché pensata per l’uso con il Bim (Building information modeling, il sistema digitale di una costruzione), che diverrà però obbligatorio da gennaio 2025 e solo per opere superiori al milione di euro. In questo momento il 90 per cento circa dei professionisti bresciani sta ancora usando il sistema precedente, rendendo così quasi impossibile l’applicazione del nuovo Prezziario. Tutto questo, tra l’altro, in un periodo in cui si evidenzia carenza di personale sia negli uffici pubblici sia in quelli privati, appesantendo così ulteriormente il carico di lavoro.
La commissione Compensi della Consulta regionale degli ingegneri, guidata dall’ingegnere bresciano Paolo Pezzagno, e quella Lavori pubblici, sono al lavoro per cercare di stendere un documento e per trovare un’interlocuzione con la Regione. “Stiamo vivendo già da tempo uno scenario complesso – conclude Laura Boldi -, siamo usciti da un periodo caotico dopo il Superbonus e l’economia italiana pare piuttosto ferma, i Comuni sono sguarniti di forza lavoro, non era proprio il momento di imporre uno strumento così complesso, tra l’altro senza prevedere un periodo transitorio dal vecchio prezziario al nuovo”.