Arpa dipartimento di Brescia: collaborazione con il Nucleo Carabinieri Forestali per evento formativo delle Guardie Ecologiche Volontarie

L’Arpa di Brescia in collaborazione con il Nucleo Carabinieri Forestali di Brescia ha dato vita all’iniziativa formativa tenuta in favore delle Guardie Ecologiche Volontarie della Provincia di Brescia, nell’ambito del programma di formazione e aggiornamento dei volontari, per sensibilizzare sulla biodiversità e sulla tutela dei reticoli idrici minori del nostro territorio. Si tratta dell’inizio di un percorso di formazione pluriennale che l’Agenzia propone agli enti territoriali per migliorare la conoscenza e la consapevolezza nell’applicazione della norma al fine di favorire uno sviluppo positivo del sistema nel suo complesso.

È convinzione infatti del direttore generale di Arpa Lombardia Fabio Cambielli che ridurre l’inquinamento non comprometta la competitività delle aziende, ma al contrario favorisca la loro flessibilità. Tuttavia, affinché tale sviluppo sia sostenibile, è essenziale che da un lato le normative ambientali siano chiare e comprensibili, dall’altro è importante tener presente che per perseguire questo obiettivo, è cruciale prestare attenzione agli abusi nell’applicazione delle norme, evitando controlli superficiali che potrebbero portare a una mancanza di vigilanza, così come controlli eccessivamente rigidi potrebbero ostacolare lo sviluppo del Paese. Durante l’attività formativa, il direttore vicario del dipartimento di Brescia – Roberto Quaresmini –  ha affrontato argomenti cruciali per la protezione dell’ambiente, tra cui le differenze tra curagione e pulizia dei corsi d’acqua, la salvaguardia delle fasce boscate lungo le rogge, i canali e le seriole della bassa bresciana e degli scarichi abusivi che le interessano. Inoltre, è stato discusso il tema delle autorizzazioni necessarie, come la SCIA, l’autorizzazione paesaggistica semplificata come da normativa vigente (ex Dlgs 42/2004) e l’autorizzazione idraulica, per effettuare tagli di esemplari e sostituzione di specie lungo le rive di pianura.

Particolare attenzione è stata dedicata alla gestione del Ceratocystis platani, il fungo ascomicete responsabile del cancro colorato del platano, una problematica che sta interessando diversi comuni della regione, tra cui Bedizzole, Manerbio e Orzinuovi. Sono state illustrate le tre divisioni territoriali, soggette a periodici aggiornamenti, comprendenti aree indenni, aree delimitate e zone infette in eradicazione o contenimento.

Grazie a queste informazioni, i volontari sono ora in grado di collaborare attivamente con gli enti competenti, come l’ERSAF, i Carabinieri Forestali e i Comuni, nella protezione e difesa delle rive dei corsi d’acqua di pianura nell’adozione delle misure necessarie per fronteggiare la diffusione del cancro colorato. È fondamentale ricordare l’importanza del rispetto delle normative riguardanti lo smaltimento del legname derivante da abbattimenti di piante infette da cancro colorato dei platani, nonché la necessità di ricorrere all’elenco degli agronomi e forestali abilitati ad eseguire certificazioni su platani nelle zone infette. L’Agenzia si propone di estendere questi momenti di formazione e confronto anche agli altri stakeholder quali Comuni, associazioni di agricoltori, consorzi irrigui, professionisti del settore,  proprio per giungere ad un modello sostenibile e difendere  questa infrastruttura strategica assicurando così la biodiversità nella nostra amata pianura.