Si può fare di più: un premio all’insegna dell’innovazione, non solo ambientale

Qualità della acque, teleriscaldamento civile,  interdipendenza degli elementi naturali ed antropici, sono solo alcuni degli spunti contenuti nelle tesi premiate durante la consueta cerimonia tenutasi a Rovato, presso la sede di Cogeme Spa, da anni impegnata nella sensibilizzazione verso la sostenibilità insieme alla sua Fondazione, incrociando le rispettive mission aziendali. Acqua, Energia e cultura dell’economia circolare (sotto la guida del Documento Unesco Carta della Terra) si fondono così in un Premio che da ben ventisette edizioni circola su tutto il territorio nazionale raccogliendo le migliori esperienze delle Università italiane.

Cogeme spa ha raccolto l’eredità degli amministratori locali che ne hanno voluto fortemente la nascita più di cinquant’anni fa, e allo stesso tempo ha interpretato la loro visione sovralocale garantendo non solo la qualità dei servizi pubblici, ma anche progetti di alta ricerca. Il premio si colloca in questo contesto e sono orgoglioso che la nostra Fondazione porti avanti questa tradizione. Grazie a queste Tesi le nostre mission aziendali si arricchiscono ogni anno di competenze fresche e idee per il futuro”. Così Giacomo Fogliata, Presidente di Cogeme Spa, da poco più di un anno alla guida della società che controlla utilities che si occupano anche di energia. La collaborazione del Direttore di Cogeme Nuove Energie Paolo Paoletti, infatti, ha permesso di scegliere una tesi con al centro il tema del teleriscaldamento civile collegato alle potenzialità, ancora inespresse, delle Comunità energetiche.

A rappresentare invece Acque Bresciane il Direttore Generale Paolo Saurgnani e il Direttore tecnico ing. Mauro Olivieri, da anni vicini al premio. “La sezione del Premio dedicata all’acqua – sottolinea Olivieri raccoglie ogni anno  decine di elaborati che stimolano riflessioni e anche nuovi scenari di ricerca e sviluppo. Spesso abbiamo avuto la fortuna di conoscere direttamente alcuni tesisti e di aver collaborato con loro in maniera strutturata o ad alcuni progetti specifici”.

Per  Fondazione Cogeme ETS, appassionato di storia locale ma non solo, nonché ex Sindaco di un importante comune della pianura bresciana occidentale, era presente il Vice Presidente Mino Facchetti il quale, con il supporto dello staff di Fondazione, ha individuato personalmente la vincitrice sottolineando come “sia stato interessante addentrarsi nella valutazione delle tesi della sezione Carta della terra, tanto più sapendo dell’intitolazione a Padre Vittorio Falsina conferendo al tutto una responsabilità etica e morale non di poco conto.” Parole accolte con grande empatia e senso di riconoscenza da parte dei famigliari presenti, il fratello Giovanni Falsina e la madre Anna che da sempre partecipano a questa cerimonia ricordando la figura di Vittorio sia come padre saveriano protagonista nella stesura originaria de La carta della Terra, sia come uomo di pace dedito alla tutela del creato.

Il concorso “Si può fare di più” raccoglie la storicità dell’originario Premio Cogeme (correva l’anno 1995) adattandosi via via ai mutamenti societari accorsi negli anni sino alla strutturazione attuale: ad oggi il premio consta di un patrimonio scientifico notevole grazie alle numerose tesi giunte anche per questa edizione (94) aggiungendosi al migliaio già disponibili negli archivi di Cogeme e confermando un investimento  economico pari a circa 120 mila euro stanziati nel corso di questi ultimi vent’anni. I Vincitori di ogni sezione si sono aggiudicati un riconoscimento economico pari a 1500 euro (al lordo delle ritenute di legge). Confermato anche per questa edizione il patrocinio di Fondazione EULO.