Fondazione Filosofi lungo l’Oglio presenta il nuovo volume “Le Vittorie: tra agricoltura e filosofia”
Lo stretto connubio tra agricoltura e filosofia, dove il luogo condiziona l’animo e la crescita del pensiero dell’individuo, come approfondito nel concetto ciceroniano “cultura animi” che basa le sue fondamenta sull’educazione dell’essere umano, diventa oggetto di un particolarissimo saggio che rivela la genesi, la crescita e il rigoglioso sviluppo di una prolifica istituzione culturale, laΒ Fondazione Filosofi lungo l’Oglio, a partire dalla dimensione territoriale che l’ha vista nascere.
Le Vittorie: tra agricoltura e filosofiaΒ diΒ Paolo ZanoniΒ eΒ Francesca Nodari, fresco di stampa perΒ MimesisΒ (collana “Chicchidoro”), verrΓ presentatoΒ lunedΓ¬ 18 dicembre, alle ore 20:45, in anteprima, nellβauditorium della Fondazione Filosofi lungo lβOglio a Villachiara (BS), presieduta e diretta dalla filosofa Francesca Nodari.
Β«La storia della βgrande naveβ, ovvero della cascina Vittorie – racconta Nodari – va di pari passoΒ con il realizzarsi di un sogno: la trasformazione di unβex stalla dei cavalli nellaΒ sede della Fondazione Filosofi lungo lβOglio, che da oltre 18 anni promuove ilΒ Festival omonimo, consapevole di quel dovere di restituzione nei confronti delle terre che ci hanno sempre nutrito. Ora, questi “dulcia arva“, sempre pronti aΒ rammentarci la fatica che serve per guadagnarsi il pane, costituiscono la quintaΒ ideale in cui coltivare e praticare la filosofiaΒ».
Come si legge nellβintroduzione del Sindaco di Villachiara, Maria Laura Bonfiglio:Β βLe Vittorie sono una delle piΓΉ grandi cascine costruite nel nostro comune che interpretano plasticamente, come scrive Francesca Nodari, il duplice senso del cΓ²lere: per un verso assicurano con la fertilitΓ dei loro campi il pane di cui nutrirsi, per lβaltro offrono la possibilitΓ β che di primo acchito sarebbe potuta sembrare sempre di lΓ da venire β di nutrire βla menteβ di centinaia di persone che, da anni, frequentano il Festival Filosofi lungo lβOglioβ.
Il volume, che si avvale di un doppio registro β storico, per un verso, filosofico per lβaltro β Γ¨ attraversato da una sorta di continuum che lega indissolubilmente pane, terra e filosofia. Ammirevole, nella prima parte del testo redatta da Paolo Zanoni, lo scrupoloso lavoro di scandaglio delle fonti e di labor limae nel ripercorrere nei secoli – sullo sfondo della gloriosa dinastia dei Martinengo – fatti, vicende, vissuti che hanno interessato il luogo. Un’analisi serrata tra carteggi, mappature, registri parrocchiali, contratti di mezzadria, di fittanza, di successioni e di assetti ereditari, di logiche contrapposte, di vite e destini incrociati, di lotte e conquiste in un inanellarsi di vissuti che percorre i secoli.
A questa caleidoscopica ricostruzione fa eco la sezione filosofica nella quale Francesca Nodari scandaglia e scende tra le pieghe della costruzione di una manifestazione che ha preso il via a partire da una scommessa non facile. Non scontata. Anzi molto coraggiosa. La filosofa nel ripercorrere la crescita del festival, ne evidenzia i tratti peculiari, lβoriginalitΓ di un pensiero squisitamente nomade β e dunque di un Festival itinerante β, rammenta le tematiche affrontate, menziona le decine di protagonisti intervenuti nel corso degli anni, evoca e omaggia i grandi Maestri: da Remo Bodei a Jean-Luc Nancy, da Marc AugΓ© a Rav Giuseppe Laras, da Amos Luzzatto a Paolo De Benedetti β su tutti il suo, Bernhard Casper, scomparso lβ8 giugno 2022. In questa ricostruzione, densa di particolari, si misura con unββimpresaβ complessa: riportare, fenomenologicamente, in superficie, le principali riflessioni, le intuizioni e le analisi tradite dalla kermesse che, nel suo farsi cassa di risonanza di questioni urgenti della nostra contemporaneitΓ , si rivela come un autentico laboratorio del pensiero. Un tentativo β che ci pare pienamente riuscito β di cogliere la dimensione autentica del Festival e β senza trascurare di passare in rassegna eventi e progetti della Fondazione β di scorgerne, in una societΓ ad alta complessitΓ come la nostra, lβintentum finale: quello della pratica della public philosophy come βstrumento irrinunciabile per affrontare le sfide del nostro tempoβ.
All’incontro con gli autori, interverrannoΒ Stefano Zamagni β tra gli economisti piΓΉ rilevanti del nostro tempo, sua la firma della prefazione del libro β eΒ Massimo Tedeschi, scrittore e giornalista, nel ruolo di moderatore.
Porteranno il loro saluto: S.E.,Β Maria Rosaria LaganΓ , Prefetto di Brescia,Β Gianpietro Maffoni, Senatore della Repubblica e Sindaco di Orzinuovi,Β Laura Bonfiglio, Sindaco di Villachiara eΒ Giananadrea TelΓ², Sindaco di Lograto. Saranno presenti numerose autoritΓ civili, militari e religiose.