Prosegue la sensibilizzazione per l’eliminazione della violenza contro le donne con un incontro sabato 2 dicembre

In occasione della mostra CONTRONESSUNO/A di Patrizia Fratus, prosegue la sensibilizzazione per l’eliminazione della violenza contro le donne, con un incontro promosso da Cavagna Group e Butterfly Centro Antiviolenza, aperto alla collettività.

 

Sabato 2 dicembre alle ore 9.30 sarà possibile visitare la mostra accolta nel Museo Diocesano di Brescia, assistendo a seguire ad una breve presentazione da parte dell’artista stessa, delle responsabili della cooperativa e delle professioniste in ambito psicoterapeutico, per dare voce all’emergenza sociale in corso all’interno della campagna #GeneriamoCultura diffusa della Commissione Nazionale Pari Opportunità.

 

L’esposizione, curata da Barbara Pavan, resterà poi aperta fino al 10 dicembre, suggellando dieci anni di arte partecipata e relazionale che l’artista Patrizia Fratus ha svolto in collaborazione con Butterfly Centro Antiviolenza e Case Rifugio di Brescia. Nel Salone Bruno Foresti, nella Sala delle Colonne e nella Sala dei Codici Miniati sarà possibile assistere ad una serie di lavori realizzati dall’artista con le donne ospiti delle case rifugio e non solo, che, attraverso la narrazione delle proprie vite e delle proprie esperienze, diventano protagoniste e autrici dell’opera stessa: lavori nati all’interno di percorsi di protezione dalla violenza ed usciti per raggiungere   scuole, accademie, carceri, piazze, creando un legame e un dialogo con la comunità.

 

La rassegna comprende differenti opere colme di significato; ad esempio, COMETUMIVUOI, è un simulacro della donna “articolo per signori”, ideale complemento femminile per gentiluomini esigenti, refrattari al compromesso, poco inclini a distogliere lo sguardo e l’attenzione da se stessi. PIL, acronimo di Prodotto Interno Lordo, vocabolo che misura il valore economico di una società e, di riflesso, anche degli individui che ne fanno parte. Il lavoro indaga il significato del termine nella proiezione della vita quotidiana delle persone comuni attraverso il medium del ricamo, che per secoli ha rappresentato l’unica fonte di guadagno per donne singole e opportunità di affrancamento dal predominio e dal controllo maschile in società marcatamente patriarcali; oppure CHI È IL LUPO?, una installazione che s’interroga sulla reale possibilità di identificare il predatore prima di diventarne preda, o ancora VIRGINIAPERTUTTE, trae origine dalla   necessità di comprensione del valore della narrazione e delle parole stesse nella nostra vita. Partendo dal saggio “Una stanza tutta per sé” della scrittrice e saggista britannica Virginia Woolf, come esercizio di traduzione in tutte le lingue madre del mondo, per arrivare ad un lavoro personale di ricerca del senso della storia di ciascuna/o.

I visitatori riceveranno in omaggio, fino esaurimento copie, il catalogo (editore Publimax), a sostegno dell’azione divulgativa.

 

Patrizia Fratus. Note biografiche

Artista multimaterica, usa medium di scarto per avviare opere partecipate, coinvolgendo per la loro realizzazione, coloro che, facendola, ne diventano parte viva. Cerca nelle mappe dei linguaggi le radici dell’immaginario possibile oltre gli stereotipi. Nelle parole sta il potere di generare mondi, infiniti mondi. Il suo lavoro intende l’arte come strumento di sperimentazione intellettuale ed empirica di consapevolezza, autosufficienza e autodeterminazione, strumenti necessari per l’emancipazione umana.

 

Butterfly

Butterfly società cooperativa sociale, nasce nel novembre 2018 dall’esperienza pluriennale nell’ambito della gestione housing sociale per l’autonomia protetta e per l’inclusione sociale delle donne vittime di violenza, dalle sue fondatrici: Moira Ottelli e Roberta Leviani.

La cooperativa si ispira ai principi che sono alla base del movimento cooperativo mondiale, e in rapporto a essi agisce: mutualità, solidarietà, democraticità, impegno, equilibrio delle responsabilità

rispetto ai ruoli, spirito comunitario, legame con il territorio, equilibrato rapporto con lo stato e le istituzioni pubbliche. L’ambito prevalente di intervento è la diffusione della corretta cultura del rapporto tra i generi e si prefigge, pertanto, di sviluppare la cultura femminile volta al riconoscimento, al patrocinio e alla divulgazione dei diritti di genere e delle azioni di contrasto alla violenza in generale e nei confronti delle donne in particolare. In questo ambito si prefigge, tra l’altro, di sostenere, accogliere e orientare le donne vittime di maltrattamenti, violenze fisiche e psicologiche, violenze sessuali e altre forme di abuso da chiunque provengano.