Angelo Brescianini, l’artista palazzolese espone la sua arte alla Pinacoteca Bellini di Sarnico

Angelo Bresciani, l’artista palazzolese espone la sua arte alla Pinacoteca Bellini di Sarnico
Angelo Brescianini, l’artista palazzolese espone la sua arte alla Pinacoteca Bellini di Sarnico

Approda, da sabato 11 novembre a Sarnico, “Il ritorno del Titano” la mostra del maestro Angelo Brescianini a cura dell’Archivio Brescianini, Antonio Falbo, Salvatore Falbo e con la co-curatela di Vanessa Gritti, in mostra fino al 03 dicembre presso la Pinacoteca Gianni Bellini con il Patrocinio dei Comuni di Sarnico, di Cavernago e l’impegno di Regione Lombardia. Mostra di oggetti di arte e design dell’artista di origine bresciana di Palazzolo sull’Oglio che ha sperimentato le prove balistiche in alcune acciaierie bergamasche #BGBS2023 

Presso la “Pinatoteca Bellini “ di Sarnico (BG) sede di prestigiose manifestazioni, ubicata nel centro storico dell’antica contrada medievale, si ambienterà la seconda tappa esaustiva della mostra del maestro Angelo Brescianini, oggi considerato, senza dubbio, uno degli artisti contemporanei più conteso da musei e gallerie di tutto il mondo. La mostra si amplia formalmente con l’aggiunta di opere d’arte e di design, dopo la prima tappa di ottobre tenutasi nella dimora del Castello di Cavernago che ha riprodotto la performance dell’artista e ha raccolto alcune opere di grandi dimensioni. 

In seno a Bergamo Brescia 2023, la mostra è stata patrocinata dal Comune di Sarnico dal Comune di Cavernago, con l’impegno di Regione Lombardia e organizzata dall’Archivio ufficiale Angelo Brescianini nell’ottica di completare una retrospettiva monografica in un contesto museale più ampio. L’iniziativa che avrà luogo il prossimo 11 novembre 2023 è inserita nelle manifestazioni celebrative dedicate all’anno della cultura con protagonista l’artista bresciano che si definisce anche bergamasco. 

Antonio Falbo è il curatore dell’Archivio e del catalogo generale del maestro, il saggio critico del catalogo realizzato per l’occasione, segue le mostre organizzate, in ordine di tempo, al Castello di Cavernago (BG) e alla Pinacoteca di Sarnico (BG).

L’ARTISTA – Angelo Brescianini reinterpreta in modo personale la nozione di spazio e tempo al contrario di Fontana, affermava: “La superficie deve contenere, imbrigliare il

Angelo Bresciani, l’artista palazzolese espone la sua arte alla Pinacoteca Bellini di Sarnico
Angelo Brescianini, l’artista palazzolese espone la sua arte alla Pinacoteca Bellini di Sarnico

proiettile, – il suo pennello nda – non deve generare violenza, per questo doso tutte le cariche delle pallottole. Per Fontana i pennelli erano sostituiti dai bisturi, per me sono le armi: pistole e fucili che uso in un rituale organizzato: dalla carica della pallottola, all’angolazione e al tiro”, è l’artista a continuare a dircelo, “solo loro riescono a produrre, con l’impatto del colpo sulla superficie, quasi la fusione del metallo, rendendola elastica. Soprattutto si compie, in un attimo, la competizione con il tempo. Non esiste nulla di più istantaneo”. Oggi il lavoro di Brescianini si espande e si allontana da qualsiasi linguaggio artistico della sua generazione, raggiungendo traguardi sempre più innovativi, e i suoi lavori diventano sempre più ricercati da collezionisti di mezzo mondo. 

L’ATTO CREATIVO – Il gesto fugace di un istante, il colpo esploso da un’arma da fuoco, l’impatto immediato di un proiettile che si infrange su una lastra di acciaio; è il prodigio che si compie generato dal genio artistico inedito che Angelo Brescianini inventa. Le superfici non vengono trafitte dalla collisione dei colpi, che, nell’impatto, sviluppano impronte che plasmano bugnature, forme addolcite come fossero seni materni. 

LE OPERE IN MOSTRA – Le 40 opere presenti selezionate tra lastre d’acciaio di grandi dimensioni inedite, tavolo di design e illuminazioni incluse lampade e sculture a terra cruda e “original multiples” dell’ultimo periodo si snodano in un percorso articolato di superfici sempre più elaborate, che affascinano e abbagliano lo spettatore. D’altra parte, Brescianini appartiene alla generazione di quegli artisti protagonisti di un nuovo modo di concepire l’opera d’arte, con quell’insieme di processi mentali, di soluzioni stilistiche e di ideali tecnici che si distaccano dalla figurazione, distorcendo i canoni classici, sovvertendo la certezza dello spazio e soppiantando un nuovo modo di vedere, sentire e creare. Questa rassegna intende dimostrare come si può realizzare l’opera d’arte senza essere obbligati quindi ad utilizzare telai e pennelli. ” i miei pennelli sono pistole e fucili che uso in un rituale organizzato: dalla carica della pallottola, all’angolazione e al tiro” è l’artista a continuare a dircelo. Seguiranno le tappe di Milano e Crema.