Frodi che indignano e penalizzano le imprese sane e oneste

La notizia del consistente sequestro su disposizione della Procura della Repubblica cittadina, oltre 328 milioni di euro, effettuato dalla Guardia di Finanza di Brescia a seguito di un’indagine sul corretto utilizzo dei crediti fiscali relativi ai Bonus Facciate, Locazioni e per gli adeguamenti sismici, indigna e sconcerta il mondo delle imprese in regola, corrette e attente alla legalità: il nostro mondo, rappresentato con orgoglio da Ance Brescia. Si tratta di un sequestro di crediti ritenuti falsi, a carico di società della Lombardia e del Veneto, con complicità anche di commercialisti di altre regioni.

Anzitutto esprimo il più convinto plauso e un grande grazie agli inquirenti e alla Guardia di Finanza che ha scoperto le pesanti frodi. Azioni truffaldine nei confronti della collettività e delle imprese oneste, in spregio alla concorrenza e al mercato sano, dunque, grazie a chi le ha smascherate.

Lo sconcerto, del cittadino prima ancora che del presidente dei costruttori, cresce nell’apprendere che le indagini di polizia giudiziaria del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Brescia abbia appurato le malafatte di “soggetti che avevano immesso nei propri cassetti fiscali crediti d’imposta di dubbia legittimità – rende noto la Procura – in particolare, l’assenza di una struttura aziendale da parte degli appaltatori o comunque l’assenza di cantieri operativi”.

Si parla di lavori del tutto inesistenti, di immobili inesistenti e di figure che con l’edilizia nulla avrebbero a che vedere. Vero è che i provvedimenti di sequestro riguardano crediti d’imposta fittizi, creati prima dell’entrata in vigore del Decreto Antifrode, ma è sconcertante che nel 2023 possano essere perpetrate simili truffe.

Segno evidente che s’impone con urgenza la digitalizzazione delle procedure del costruito così comune di tutta la Pa. Senza entrare nel merito delle normative dei vari Bonus fiscali, è evidente che ci sono delle magli troppo larghe, che favoriscono i delinquenti, in grado di raggiungere i loro scopi senza che nemmeno sia controllato ex ante che il cantiere oggetto dell’intervento… nemmeno esista! Un fatto che in sintesi rende evidenti tre aspetti: i malfattori e i truffatori continuano ad esserci; il sistema dei controlli preventivi è decisamente migliorabile; simili vicende penalizzano molto le imprese corrette e sane, rovinando l’immagine del mondo dell’edilizia che nulla ha a che vedere con simili pratiche. Tanto che, anche in questo eclatante fatto di cronaca, sono stati creati crediti fiscali falsi, ceduti ad altre società, che però in realtà non erano delle imprese.

Aggiungo che gli accadimenti suggeriscono ancora una volta ciò che, come costruttori dell’Ance, chiediamo al legislatore con forza da tempo: il superamento di Bonus e Superbonus contingenti e continuamente modificati con il varo per il settore di un pacchetto normativo chiaro per il medio/lungo periodo.