Le certificazioni energetiche realizzate per gli edifici teleriscaldati di Brescia sono affidabili?

In questi giorni A2A Calore e Servizi SpA ha pubblicato la nuova certificazione del fattore di conversione del teleriscaldamento di Brescia che come la precedente Γ¨ emessa da RINA.

Avevamo giΓ  sollevato la questione del divario fra β€œconsumi reali” dei fabbricati e quanto risulta dagli APE redatti per gli edifici collegati alla rete.

Come si ricorderΓ  la certificazione del giugno 2021, che dimezzava il fattore di conversione da 0,24 a 0,12, aveva bloccato la possibilitΓ  di accedere agli incentivi del 110% per i fabbricati teleriscaldati.

La questione fece scalpore mobilitando il mondo politico e imprenditoriale bresciano che a fine anno riusci a far inserire in finanziaria un emendamento con il quale veniva consentito allo solo scopo di accedere ai contributi del 110% di utilizzare il precedente fattore di conversione.

Problema risolto ?

Si, per quanto riguardava l’accesso ai benefici. No, per quanto riguardava l’incongruenza fra consumi reali e teorici con l’attribuzione di classi energetiche elevate ad edifici che proprio non la meritano.

Dal confronto fattibile con i dati reperibili su CENED la classificazione anomala dei fabbricati teleriscaldati di Brescia risulta evidente.

Con riferimento alla tabella allegata si puΓ² osservare come dal 2015 ad oggi la percentuale dei fabbricati collocati nelle classi migliori (dalla D alla A4) sia progressivamente aumentata a Brescia passando da poco meno del 22% nel 2015 ad oltre l’80% nell’anno in corso.

Risulta evidente come gli incrementi % siano coincisi con la pubblicazione di fattori di conversione sempre piΓΉ bassi da parte di A2A.

Si rammenta che in assenza di dichiarazione del fattore di conversione da parte del gestore delle reti sarebbe obbligatorio per gli edifici teleriscaldati l’utilizzo di un coefficiente 1,5 !

Se poi si confronta il risultato bresciano con quello dell’intera Lombardia, pur condizionato dalla mole di APE emessi a seguito dell’utilizzo del 110% che ha fatto lievitare le classificazioni migliori, si puΓ² constatare come la percentuale degli edifici teleriscaldati a Brescia abbia una classificazione fra DΒ  e A4 quasi doppia rispetto alla Lombardia (circa l’80% contro il 40%).

È evidente come questo risultato sia frutto del fattore di conversione applicato.

GiΓ  l’anno scorso avevamo posto la questione con una petizione discussa in dicembre dal Consiglio Comunale.

Il CC aveva approvato un odg con il quale sollecitava la Giunta a promuove azioni di β€œriparazione” alla situazione creatasi nei confronti con Regione Lombardia e Ministero alla Transizione Ecologica, ma niente si Γ¨ mosso in questo anno.

Nel frattempo A2A ha emesso il nuovo coefficiente che scende ulteriormente dallo 0,12 allo 0,10 complicando se Γ¨ possibile ancora un pochino di piΓΉ la situazione.

Di una cosa i bresciani possono stare certi: non devono guardare la certificazione energetica dell’alloggio che vogliono prendere in affitto o acquistare per capire quanto spederanno di riscaldamento !

La Direttiva europea β€œCASE GREEN” prevede che entro il 2033 tutti i fabbricati debbano essere efficientati per raggiungere un livello di consumi pari alla classe energetica D…a Brecia sulla carta non ci sarebbe niente di piΓΉ semplice, sulla carta, poi in realtΓ  i fabbricati continueranno a consumare come in classe G.

Il mondo politico e imprenditoriale bresciano si muoverΓ  una buona volta per risolvere la questione o la considera tutto sommato β€œmarginale β€œ ? i cittadini sono avvertiti !