A Brescia la quota più bassa in regione di autobus a gasolio

Continental ha realizzato anche quest’anno l’Osservatorio sui macro-trend del mercato dei veicoli pesanti per il trasporto di merci e persone, giunto alla sua terza edizione. Lo studio fotografa lo stato del settore in Italia e in Lombardia nel 2022, dopo un 2021 caratterizzato da una significativa ripresa dalla crisi causata dal Covid-19, e prova a tracciare la direzione verso la quale questo comparto si sta dirigendo, attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità e la categoria euro[1].

Dall’analisi emerge una provincia bresciana caratterizzata da un parco circolante ancora anziano ma con mezzi Euro 0 poco impattanti sul numero totale.

 

Immatricolazioni nella Provincia di Brescia: il trasporto merci segna -2,9%, anche gli autobus in calo del 18,2%

Le immatricolazioni dei mezzi pesanti per il trasporto merci in Italia nel 2022 hanno registrato un calo del 6,4% rispetto al 2021, con solo 21.524 nuovi mezzi. La Lombardia segue la scia nazionale e registra una discesa del 6,9% rispetto all’anno precedente, con 3.865 nuove immatricolazioni. Brescia, con poco più di 702 nuove immatricolazioni ha subìto un calo minore rispetto all’andamento regionale, segnando un -2,9%.

 

Anche il settore nazionale del trasporto persone mostra segnali di decrescita (-10,5%), con 3.728 mezzi immatricolati nel 2022 a fronte dei 4.166 del 2021, e un simile scenario si riscontra anche a livello locale. Le regioni che segnano un andamento positivo sono solo 7 e, tra queste, c’è anche la Lombardia, che chiude con un progresso del 27,9% e 426 nuovi veicoli immatricolati. Dati in deciso calo nella Provincia di Brescia, dove le nuove unità sono 9 e la differenza percentuale rispetto al 2021 è in calo del 18,2%.

 

Alimentazione, a Brescia sempre meno gli autobus ad alimentazione a gasolio (dato più basso di tutta la Lombardia)

Per quanto concerne l’alimentazione, nel 2022 la situazione nazionale del parco circolante per il settore del trasporto merci rimane pressoché invariata rispetto all’anno precedente. Il gasolio continua ad essere predominante (90,8%) seguito da benzina e metano (rispettivamente al 4,6% e 2,2%). Si nota una crescita, seppur timida, dell’alimentazione combinata benzina e gas liquido, che segna un lievissimo aumento (1,4% rispetto a 1,3%), così come elettrici e ibridi (rispettivamente allo 0,3% e 0,8%).

 

In Lombardia percentuali in stallo per l’elettrico, che si conferma allo 0,2% dell’anno precedente, mentre gli ibridi registrano una crescita irrisoria (0,8%); il gasolio, nonostante segni un lievissimo calo, rimane preponderante e copre l’89,5% del parco, seguito dalla benzina al 5%. Più o meno in linea con la media regionale, la Provincia di Brescia ha lo 0,2% di autocarri elettrici e lo 0,6% di ibridi. I mezzi a gasolio si attestano al 90,8%, confermando la tendenza regionale. L’alimentazione a metano registra valori superiori a quelli regionali (3,2%) mentre i mezzi a benzina sono solo il 3,2%.

 

Anche il panorama nazionale relativo all’alimentazione del parco autobus è stabile rispetto al 2021, sebbene con qualche piccolo segnale di miglioramento: la maggior parte dei mezzi in circolazione rimane a gasolio (92,7% rispetto al 93,3% del 2021), mentre le quote di elettrico e ibrido registrano una leggera crescita e riescono a raggiungere l’1,2% (rispettivamente 0,8% e 0,4%).

In Lombardia l’elettrico rimane stabile al 2% e l’ibrido arriva all’1,8%. Il gasolio è in vetta al 92,3%, seguito dal metano al 3,6%. Nel bresciano il gasolio registra il valore più basso di tutta la Lombardia, con un dato decisamente inferiore anche rispetto alla media nazionale; registra infatti il 76%, seguito dal metano con il 22,1%. I veicoli elettrici sono l’1,1% e quelli a benzina solo lo 0,3%. Grandi assenti gli ibridi.

 

Trasporto merci, gli Euro 0 a Brescia sono meno della metà della quota nazionale

Nel comparto del trasporto merci nel 2022 prevalgono a livello nazionale gli Euro 5 ed Euro 6 che, insieme, raggiungono il 37,5% del totale. Una percentuale elevata che supera le categorie più vecchie, dalla 0 alla 2, che coprono il 30,7% del parco. Ciò nonostante, è da notare quanto sia ancora diffusa la classe Euro 0 che, da sola, arriva al 14,5%. Rispetto alla media nazionale, la situazione è decisamente positiva in Lombardia, dove gli Euro 0 si attestano all’8,2% e, in generale, le classi più vecchie fino all’Euro 2 scendono quasi di un punto percentuale (20,4%). Le categorie meno inquinanti, Euro 5 e 6, coprono quasi la metà del mercato, superando il 49%. La classe più rappresentata è, infatti, la Euro 6, che cresce e sfiora il 33% (dal 28% della rilevazione precedente).

La Provincia di Brescia conferma le medie regionali ma per quanto riguarda la categoria Euro 0 registra un valore ancora più virtuoso (6,5%). La quota più rappresentata è la Euro 6 con il 33,3% del mercato. Insieme, le categorie più giovani (Euro 5 ed Euro 6) superano la metà delle unità in circolazione (50,3%).

 

In Italia, la percentuale di autobus appartenenti alle categorie Euro 5 ed Euro 6 rappresenta quasi la metà del parco, raggiungendo il 48%. Anche in questo caso, stupisce negativamente la quota degli autobus di categoria Euro 0 ancora in circolazione, che copre l’11,4% del parco.

I dati registrati in Lombardia sono decisamente migliori: qui, gli Euro 0 sono al 6,1%, mentre gli Euro 5 ed Euro 6, insieme, sfiorano il 62%. La classe Euro 6 è la più rappresentata e, aumentando di circa 7 punti rispetto al 2021, raggiunge il 36,7% dei veicoli. La Provincia di Brescia ha un andamento ancora positivo ma più moderato rispetto alla media regionale: gli Euro 0 sono il 7,8% mentre le classi più giovani (Euro 5 e 6) superano il 54%. La categoria più rappresentata si conferma anche in Provincia la Euro 6 che raggiunge il 28,3%.

 

Ancora pochi gli autobus giovani nel bresciano: solo il 16,1% ha al massimo 5 anni, nel trasporto merci la fascia più rappresentata è quella 5-10 anni (20,8%)

Nell’analisi per fasce di anzianità, nel 2022 il parco circolante di autocarri per il trasporto merci in Italia risulta decisamente agée, caratterizzato da una preponderanza di mezzi tra i 20 e i 30 anni (18,6%), seguita dalla fascia 15-20 anni che segna il 16,7%. In crescita la categoria “oltre i 30 anni” che rappresenta il 15,6%, valore in aumento rispetto al 2021. I veicoli “da 0 a 10 anni” arrivano complessivamente al 33,9%, anche se risulta ancora basso il dato relativo agli autocarri nuovi, da 0 a 1 anno (3,6% del parco circolante). La Lombardia ringiovanisce rispetto all’anno precedente e la fascia d’età più diffusa è quella dei 5-10 anni con il 20,3%. Quasi il 23% dei mezzi ha al massimo 5 anni, i giovanissimi (massimo 1 anno) calano e toccano il 3,8% e, di conseguenza, aumentano i veicoli oltre i 20 anni, che registrano il 24%. Anche Brescia segue la scia regionale e la fascia più rappresentata è quella tra i 5 e i 10 anni (20,8%). I mezzi fino ai 5 anni sono il 23,2%, mentre quelli oltre i 20 registrano un valore inferiore (21,2%).

 

La fotografia nazionale si ripropone sostanzialmente molto simile anche nel segmento del trasporto persone, dove la fascia di anzianità tra 0 e 5 anni rappresenta un quinto del totale (20,8%). Una quota leggermente in crescita rispetto all’anno precedente, ma ancora ampiamente superata dalla percentuale di mezzi vecchi di oltre 20 anni, che nel 2022 raggiunge il 27,6% (nel 2021 era a 26,9%). Scenario più roseo in Lombardia, dove, anche per il 2022, la fascia più rappresentata è quella tra i 10 e i 15 anni (23,4%). I mezzi oltre i 20 anni non arrivano al 15%, e diminuiscono i veicoli che hanno al massimo 5, scendendo al 23,8% rispetto al 25,1% registrato nel 2021. Aumentano i mezzi con massimo un anno d’età che raggiungono il 4,4%. Anche nella Provincia di Brescia la fascia più rappresentata è quella tra i 10 e i 15 anni, con il 23,1%. Gli autobus “anziani” sono superiori alla media regionale (il 22,6% quelli oltre i 20 anni) e solo il 16,1% di mezzi giovani (inferiore di 7,7 punti alla media lombarda).

 

[1] Fonte: Elaborazione Econometrica su dati ACI