Maltempo, effetti grandine e nubifragi: danni su mais, frumento e pomodori

Danni nelle campagne tra Brescia, Bergamo e Cremona con campi di mais e frumento mitragliati dai chicchi di ghiaccio, prati e pascoli spianati dalla furia del vento e piantine di pomodoro rovinate dalla troppa acqua. È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti Lombardia in base alle prime segnalazioni giunte negli uffici sul territorio, dopo i violenti nubifragi e grandinate che si sono abbattuti nelle scorse ore su diverse zone della regione.

A cominciare dal bresciano – precisa la Coldiretti regionale – dove criticità si registrano soprattutto in pieno campo. Nella zona tra Pontevico e Alfianello si contano danni al mais per la grandine e ai campi di loietto piegati dal mix tra vento e pioggia intensa. Situazione analoga anche a Verolanuova e Manerbio.

Nella Bergamasca – continua la Coldiretti – nell’area tra Zogno e San Pellegrino acqua e grandine si sono abbattuti su prati e pascoli, con l’erba che ora rischia di marcire. Bombe d’acqua anche in provincia di Cremona, in particolare nel territorio tra i comuni di Castelponzone, Scandolara Ravara, San Martino del Lago dove si registrano problemi a mais, pomodori e frumento.

Al momento non si segnalano danni alle strutture e ai macchinari – spiega la Coldiretti Lombardia – ma il lavoro di monitoraggio dei nostri tecnici sul territorio continua. Se la pioggia era attesa dopo una lunga siccità per ripristinare le scorte idriche in laghi, fiumi e terreni, i forti temporali con precipitazioni violente soprattutto dove accompagnati da grandine – sottolinea la Coldiretti – rischiano di provocare gravi danni alle coltivazioni, ma anche frane e smottamenti poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente. Nel solo mese di maggio – continua la Coldiretti – finora sono già 7 gli eventi estremi in Lombardia, denunciati e registrati dall’European Severe Weather Database (ESWD).

L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture.