Progetto teatrale per la Valle Trompia, evoluzioni e ritorni nell’anno di Brescia Bergamo Capitale della Cultura

L’edizione 2023 di “Proposta – progetto teatrale per la Valle Trompia”, dal 3 Marzo al 14 Giugno, raggiunge il traguardo della quarantesima edizione.

Un’importante scommessa “vinta”, per promuovere il linguaggio teatrale, giocata in sinergia con il territorio dalla Comunità Montana di Valle Trompia, i Comuni aderenti alla rassegna e la direzione artistica dell’Associazione Culturale teatro terrediconfine, nonché con il sistema dell’economia sociale territoriale, con sponsor locali e con il contributo di Regione Lombardia.
All’interno della rassegna verranno messi in scena 20 spettacoli, di cui 2 d’eccezione: “Teatro studio” (Domenica 19 Marzo a Gardone V.T. – Inzino) e “Italiani cìncali” (Domenica 2 Aprile a
Pezzaze), finanziati da Comunità Montana e da tutti i Comuni aderenti a “Proposta” in un’ottica condivisa di accessibilità alla cultura.
Una sinergia con le istituzioni che non coinvolge unicamente il settore dello spettacolo ma diversi ambiti culturali (musei, biblioteche, archivi storici, ecomuseo) nonché sociali ed educativi.
Una scommessa che vedeva e vede al centro l’importanza di portare la cultura nei luoghi anche “periferici” lavorando senza risparmio di energie e di idealità per abbassare le barriere di accesso alla cultura con una modalità concreta e praticata in 40 anni di storia. Avvicinare Persone e Territorio alla cultura con proposte di qualità riconosciute ed innovative.

In questi 40 anni “Proposta” ha ospitato Artisti poi divenuti parte della storia del teatro contemporaneo italiano. Da sempre ricerca e ospita, infatti, produzioni di giovani compagnie che poi si sono affermate spiccando nel panorama teatrale nazionale ed internazionale per la qualità del lavoro teatrale, della poetica e per la sensibilità artistica.
La forza del progetto teatrale sta nel coniugare il territorio e le sue particolarità con scelte caratterizzate da una poetica legata alle tematiche civili e sociali, e negli ultimi anni, grazie all’elaborazione delle ricerche storiche con nuovi linguaggi, la rassegna mantiene la duplice finalità di promozione dello spettacolo dal vivo e di coinvolgimento della comunità nella convinzione che il teatro debba parlare alla gente del proprio tempo, incoraggiando riflessioni, nuovi pensieri ed intense emozioni.
L’inaugurazione della rassegna è con “Muri-Autobiografia di una casa” messo in scena dal teatro delle Ariette. Percorso catartico attraverso le case abitate, nel corso della vita, dalla protagonista dello spettacolo. Paola racconta le case della sua vita, attraversando quelle abitate da bambina, ragazza e giovane donna fino all’arrivo alle Ariette. Lì la storia si ferma. Lì inizia un progetto di vita quello della compagnia degli attori contadini, del teatro da mangiare. Un percorso autobiografico collettivo, intimo, individuale e condivisibile al tempo stesso.
Ricordi sensuali profumati di spezie ed erbe aromatiche o giocati sotto la luce della luna, delle zie Carmen, Clemencia e Cristina “dagli occhi grandi” di Ángeles Mastretta, diventano filo rosso che collega tra loro poesie testi letterari e struggenti poesie d’amore in “Donne lo sguardo le storie” reading storico di treatro terrediconfine, per festeggiare l’otto marzo giornata della donna.
Dopo “Lourdes”, ospite in rassegna alcuni anni fa, ritorna Andrea Cosentino. “Rimbambimenti” è una performance che da conferenza sul tempo, da parte di un fisico con défaillance della memoria, si trasforma man mano in uno spettacolo mix “incosciente” tra musica tecnologica, teatro di figura, rigore scientifico e parole in libertà. Una clownerie senescente in salsa punk.
Con “Piazza Grande” Giacomo Andrico e Sergio Mascherpa tornano al dialetto bresciano con questo nuovo testo di John Comini autore degli spettacoli di Paola Rizzi. (La signora Maria). È il giorno della festa patronale in paese e il nostro protagonista si posiziona come sua abitudine al tavolino preferito del bar centrale della piazza. È il suo posto di combattimento, da dove osserva e racconta la storia degli abitanti che animano il paese. Dopo il grande successo di “Trascendi e Sali” (quasi cinque anni di tour con 200 repliche) Alessandro Bergonzoni si prepara per il suo sedicesimo testo teatrale. E si accinge, insieme al coregista Riccardo Rodolfi, a trovare e provare “pubblicamente” il nuovo testo. Un vero “Teatro Studio”. La cifra stilistica rimarrà quella di una contemporanea comicità che però non prescinda da pensieri e posizioni sulla responsabilità di chi oggi fa arte.

Città dopo città, sera dopo sera. L’evento è promosso dai Comuni e dalla Comunità Montana per la 40° edizione. Il ritmo della macina che frantuma il grano, il suono del mulino che mescola l’acqua, nelle parole ripetute come un’antica filastrocca. Parole che evocano le zolle, i campi, il grano, cercando l’origine del processo di panificazione. Un intreccio di testi e testimonianze, amalgamati dal filo della memoria. Pane come trattato di pace, elemento di unione tra i popoli. Nella narrazione teatrale “Parole della terra” sono coinvolti Camilla Corridori come autrice/voce recitante e Davide Bonetti alla fisarmonica.
I versi di Eschilo si intrecciano e si confondono con i volti e racconti di quelli che approdano in Sicilia dalla costa africana, dopo peripezie inenarrabili. Le immagini dei migranti di ieri e di oggi, la forza espressiva di quegli scatti, sono state spunto creativo per lo spettacolo “Supplici” con Michele D’Aquila, Valentina Salerno. Sguardi pieni d’aspettativa e paura, corpi ammassati gli uni sugli altri, Madri Coraggio avvinghiate ai loro figli, volti di chi attraversa il mare sempre gli stessi, nel passato come nel presente, nella cronaca come nella finzione letteraria. Occhi con lo stesso dolore e la stessa umanità. Adolescenti del laboratorio sulla voce condotto di treatro terrediconfine affiancheranno come coro gli attori della performance. In collaborazione con la Cooperativa sociale “Il Mosaico” all’interno del progetto SAI in Valtrompia.

La trilogia di Calvino “I nostri antenati (come realizzarsi esseri umani, tre gradi di approccio alla libertà)” è la partenza per la messa in scena di “s/Calvino o della libertà” il nuovo spettacolo di Mario Perrotta. Libertà è una parola che segna con forza la nostra contemporaneità, dopo che la pandemia, ricordando drammaticamente il senso delle parole isolamento, costrizione, solitudine. Questo desiderio profondo e ancestrale di libertà, si scontra con la libertà dell’altro. Perrotta indaga drammaturgicamente per rintracciarne un nuovo significato condiviso che ci riposizioni, uno accanto all’altro e non più uno di fronte all’altro o peggio ancora contro l’altro.

Mario Perrotta è nuovamente protagonista di “Italiani cìncali” che viene proposto all’interno della Miniera Marzoli di Pezzaze (50 spettatori a replica) dove giusto 20 anni fa ebbe inizio il fortunato percorso di repliche dello spettacolo. Raccontata, attraverso un’epopea popolare, l’emigrazione italiana nelle miniere di carbone del Belgio, fatta di uomini scambiati con sacchi di carbone, di paesi abitati solo da donne, di lettere cariche di invenzioni per non svelare le condizioni umilianti di quel lavoro, di mogli che rispondono a quelle lettere con le parole dettate all’unico uomo rimasto in paese: il postino. L’evento è promosso dai Comuni e dalla Comunità Montana per la 40° edizione.

“(s)PERMALOSO, quattro risate sull’infertilità maschile” di e con Antonello Taurino che debutterà prossimamente al Teatro della Cooperativa di Milano. Quando si prepara uno spettacolo è difficile scegliere un argomento “nuovo”, l’autore-attore ci prova con un esilarante spettacolo comico non solo sull’infertilità, ma anche sul senso ultimo della paternità. Argomento ancora tabù in quanto si incrocia con troppe questioni identitarie, troppi retaggi culturali, troppe errate credenze sessuali su maschilità.
La scrittura onirica di Sergio Pierattini ci accompagna nelle vicende storiche dell’Ottobre del 1922 quando ebbe luogo la marcia su Roma. Renato Sarti e Fabio Zulli ripercorrono i fatti della mancata messa fuorilegge, degli organizzatori e artefici dell’evento, da parte dell’allora presidente del consiglio dei ministri Luigi Facta.
Con le acrobazie del Circo Rasoterra, nato a Bruxelles nel 2010, la rassegna dedica un pomeriggio domenicale alle famiglie, con lo spettacolo “Boa”. La compagnia lo mette in scena per parlare di felicità come motore per affrontare l’oggi. Omaggio al sogno, alla magia, allo stupore che prendono forma da un intenso lavoro fisico e creativo di Damiano
Fumagalli e Alice Roma.

“Via del Popolo” è il racconto di un’appartenenza a un luogo, a una famiglia, a una comunità. È anche un percorso di formazione in cui sono gettate le basi della vita futura, dal quale emergono un’umanità struggente, il rapporto coi padri, l’iniziazione alla vita, alla politica, all’amore. Una riflessione sul tempo, il tempo che corre. Una pièce teatrale autobiografica interpretata e diretta magnificamente da Saverio La Ruina con toni garbati già suoi nei lavori come Dissonorata e Italianesi ospitati da “Proposta” in precedenti edizioni.
Dall’intreccio di alcune risposte date da un filosofo del divertimento, da un’operatrice balneare alle prese con i problemi del suo stabilimento, da una cameriera stagionale nello stesso albergo da cinque anni e da un’influencer a caccia dell’ultima tendenza, prende forma il racconto caleidoscopico di quella metropoli balneare che è “Rimini” città unica, potente lente
di ingrandimento per osservare la nostra cultura nel suo complesso e più in generale il tempo che stiamo vivendo. Lo spettacolo del Gruppo RMN è stato Finalista al premio In-Box 2022
ed è vincitore del premio Direction Under 30 del Teatro Sociale di Gualtieri, luglio 2021.
Beppe Casales da diversi anni si concentra nella sua ricerca artistica sul teatro di narrazione, un teatro popolare, un lavoro continuo verso un linguaggio originale.
“Nazieuropa” è frutto naturale di questa ricerca, uno spettacolo che viaggia tra parola e immagini. Sovrappone le discriminazioni nei confronti degli ebrei ai rigurgiti nazisti degli anni
duemila, creando un corto circuito nella nostra narrazione del presente. In collaborazione con la Cooperativa sociale “Il Mosaico” all’interno del progetto SAI in Valtrompia.

Dall’incontro di Sasà Calabrese, Daniele Moraca (cantautori, musicisti e ricercatori) con Dario De Luca (regista, autore e attore) nasce l’idea di “Aspettiamo senza avere paura, domani”, uno spettacolo dove le canzoni di Lucio Dalla arrivano al pubblico sotto forma di racconto, un racconto orizzontale, come se fosse un film, come se fossero storie cucite a mano dalla musica. Canzoni, dunque, cantate e recitate, riflessioni sulla musica, aneddoti sulla vita artistica di Lucio, artista unico e imparagonabile. “Sto da dio” Renata Ciaravino è l’autrice e la protagonista di una serata di stand up comedy dedicata a un tema delicato come il disagio psichico, mai come dopo questo periodo di pandemia diffuso a tutti i livelli, trattato con la chiave catartica dell’autoironia.
Antonella Questa da anni ha scelto la Famiglia come campo di indagine preferito, per raccontare e capire la società in cui viviamo, in “Affari di famiglia” ha colto l’occasione per riflettere sulla difficoltà delle vecchie generazioni nel fare un passo indietro per lasciare il posto alle nuove e capire quali possano essere le vie per superarle. Cosa rende così complicato effettuare un passaggio generazionale di successo? Perché generosità, fiducia, apertura si usano con maggiore facilità verso il mercato finanziario anziché verso la propria prole? Un mondo dove le problematiche relazionali, l’ambito familiare, giocano un ruolo chiave nel successo o meno di tale passaggio.

“Robe dell’altro mondo (cronache di un’invasione aliena)” di Gabriele di Luca della Carrozzeria Orfeo-Le Canaglie. Lo spettacolo originale, nato nel 2012 e presentato nello stesso periodo in Valle nella rassegna Proposta, oggi più attuale che mai è in cartellone nella sua nuova versione in cui animazioni digitali, stop motion, video game, disegni, dialoghi e musiche si fondano e si contaminano per raccontare le accattivanti e ironiche avventure dei protagonisti. Popolari e profondi, divertenti e irriverenti, crudi e fortemente poetici Federico Bassi, Sebastiano Bronzato, Massimiliano Setti, Giacomo Trivellini ci fanno rivivere l’insieme di fobie, pregiudizi, insicurezze, tensioni sociali che innegabilmente caratterizzano e condizionano la nostra quotidianità e influenzano un tessuto sociale sempre più fragile e disarmato.
Prodotto da treatro terrediconfine lo spettacolo “Fóbal” mette in scena due ragazzi, due fratelli e il loro rapporto col calcio come strumento di incontro, di rivincita sociale, come un microcosmo di relazioni e rapporti: dagli anni ‘50 all’oggi. Un calcio di provincia, di piccole persone e piccole vittorie, ma di grandi desideri. Un calcio che incontra i suoi miti tra le osterie e le amicizie, tra le leggende sportive e gli abitanti del paese. Per cinquanta minuti si crea una linea rossa in un album di fotografie e di momenti che si inoltrano nel passato per dare nuova luce al presente e un’invocazione: vivi! In scena Michele D’Aquila e Pietro Mazzoldi.

Per le informazioni utili (date, biglietti d’ingresso e modalità di prenotazione) si consultino i materiali allegati.