Quando il clima cambia anche l’economia di montagna

In Italia dagli inizi del 1800 le temperature medie sono salite di oltre 2 gradi e il 2018 è stato l’anno più caldo. Meno neve in inverno e più caldo in estate: rapida ritirata dei ghiacciai alpini. In Lombardia dal 1962 al 2014 il numero dei ghiacciai è aumentato, da 185 a 230; al contempo la  superficie totale è diminuita, da 115 kmq a 88 kmq (-24%). A livello nazionale quello del 2022 è il mese di ottobre più caldo dell’era moderna e il 5° più siccitoso della serie storica! Questi alcuni dati  che introducono il tema centrale del convegno organizzato da Coldiretti Brescia dal titolo “+0.96°C… la lunga estate calda – quando il clima cambia anche l’economia di montagna” che si è svolto giovedì 10 novembre presso la biblioteca comunale di Vobarno in occasione della Giornata provinciale del Ringraziamento che, quest’anno, si terrà a Sabbio Chiese domenica 13 novembre.

 

Ricambio generazionale è il tema centrale del presidente di Coldiretti Brescia Valter Giacomelli: “il futuro di ogni azienda dipende dai giovani ed è responsabilità di ognuno di noi riportare i giovani ad avvicinarsi all’agricoltura e alla montagna magari a partire proprio dalla realizzazione di cooperative o comunque forme di aggregazione in grado di agevolare il lavoro del singolo, rendere più attrattivo il lavoro e rafforzare il potere economico aziendale”.

 

Insieme al Presidente di Coldiretti Brescia Valter Giacomelli e moderati dal giornalista Tonino Zana, sono intervenuti al convegno di Vobarno anche Andrea Giuliacci, meteorologo climatologo e accademico, Fabio Rolfi Assessore agricoltura, alimentazione e sistemi verdi di Regione Lombardia, Gionatan Bonomelli Presidente Consorzio foreste regionale, Anna Giorgi Preside del corso di laurea di Valorizzazione e Tutela dell’Ambiente e del territorio montano dell’UNIMONT di Vallecamonica.  Il convegno è stato aperto dai saluti del primo cittadino del comune di Vobarno Paolo Pavoni e dal Presidente della comunità Montana di Vallesabbia Giovanmaria Flocchini.

Il tema della giornata è stato trattato in modo diretto dal meteorologo Andrea Giuliacci che ha posto l’attenzione sulla situazione climatica eccezionale che si sta verificando in questi anni: “l’estate appena trascorsa rappresenta un evento davvero straordinario, è mancata la pioggia e fino ad ottobre abbiamo vissuto dieci mesi caldi asciutti come non si vedevano da almeno 10 anni; questa situazione ci deve preoccupare potrebbe diventare normalità. Il clima ha un impatto forte soprattutto per il settore agricolo per questo bisogna cominciare a pensare in maniera seria a come affrontare il problema”.

 

Riuso in agricoltura delle acque reflue affinate, sperimentazione in campo delle tea, innovazione a 360 gradi per produrre di più razionalizzando le risorse. Sono queste le azioni proposte dall’assessore Fabio Rolfi  da realizzare per affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici: “la Lombardia è pronta e vuole essere riferimento nazionale dell’innovazione in campo agricolo, partendo proprio da Brescia, la più importante provincia agricola della nostra regione. Purtroppo spesso norme nazionali o comunitarie rappresentano un ostacolo. Lavoreremo con il nuovo governo per affrontare in modo adeguato le emergenze dettate dai cambiamenti del clima. Serve un piano strategico nazionale per l’innovazione in campo agricolo”.

 

Due i contributi importanti sul tema della montagna, Gionatan Bonomelli ha posto l’attenzione sulla valorizzazione del mondo forestale: “è fondamentale evitare che il territorio venga trascurato, intervenire sulle montagne intervenire nel bosco vuol dire lavorare manualmente, queste situazioni devono essere governate da parte nostra, la richiesta è quella di continuare con una programmazione a lungo termine in modo tale da poter formare il personale, e formare le persone che intervengono in queste particolari situazioni e che possano continuare a sostenere quella che è lo sviluppo della montagna”.

 

Innovazione, formazione e valorizzazione di varietà antiche al centro dell’intervento della preside dell’UNIMONT della Vallecamonica Anna Giorgi: “è determinante investire in innovazione a partire dai giovani e dall’istruzione, investendo sul capitale umano attraverso corsi di laurea che guardano sempre più al tema della sostenibilità ambientale, del cambiamento e della trasformazione attraverso lo studio e  la ricerca anche di varietà di nicchia: diamo fiducia alle risorse che abbiamo nelle nostre splendide montagne”.

 

Le conclusioni al presidente di Coldiretti Brescia Valter Giacomelli: “i problemi legati all’aumento dei costi di materie prime e dell’energia – interviene Valter Giacomelli presidente di Coldiretti Brescia – impatta in modo ancora più forte per la montagna e per la sua sopravvivenza che oggi rappresenta salvaguardia e tutela dle territorio; e verrebbe meno anche il tema del turismo con i relativo danni legati all’intero sistema. È necessario trovare e realizzare sinergie e collaborazioni concrete per valorizzare le eccellenze agroalimentari della montagna che oggi rappresentato un valore aggiunto che caratterizza e rende unico il territorio montano. Siamo ben consapevoli dei problemi del settore agricolo, stiamo facendo il possibile per trovare soluzioni che possano garantire la vita delle imprese agricole di montagna”.