Lavoro, +2,8% aziende under 35 nei campi: guerra e Covid non fermano i giovani bresciani

Guerra e pandemia non fermano i giovani bresciani: nell’ultimo anno sono infatti cresciute del 2,8% le aziende agricole gestite da under 35, con il risultato che sono 714 i ragazzi e le ragazze (oltre tremila in Lombardia) che in provincia di Brescia hanno scelto di costruirsi un futuro da imprenditori investendo nella terra, dalla coltivazione all’allevamento, dall’agriturismo alle vendite dirette fino alle bioenergie e all’economia green. È quanto afferma Coldiretti Brescia in occasione della consegna degli Oscar Green regionali a Mantova, sulla base dei dati del Registro Imprese al secondo trimestre 2022.

Nelle campagne – afferma Coldiretti Brescia – le nuove generazioni trovano sempre più il modo di esprimere creatività e di portare il loro contributo e il loro impegno per affrontare le sfide sempre più attuali sull’approvvigionamento del cibo, sui cambiamenti climatici e sulla produzione di energia nel segno della sostenibilità. “Il dinamismo e le storie di questi giovani – interviene Valter Giacomelli, presidente di Coldiretti Brescia– testimoniano la vitalità della nostra agricoltura che anche in un momento estremamente complicato come questo hanno trovato la forza di andare avanti o addirittura di avviare imprese innovative. Il settore agricolo è diventato punto di riferimento importante per le nuove generazioni, l’agroalimentare è un’attività su cui scommettere per fare reddito, tutelare il territorio e rilanciare l’economia nazionale e noi dobbiamo accompagnarli e supportarli in questo percorso”.

In Italia – sottolinea la Coldiretti – il numero di giovani imprenditori agricoli è cresciuto dell’8% negli ultimi cinque anni, in netta controtendenza rispetto all’andamento generale dell’economia. L’agricoltura inoltre – afferma la Coldiretti sulla base della rilevazione Istat sul mercato del lavoro nel II trimestre del 2022 – è uno dei pochi settori in cui i giovani occupati con meno i 34 anni aumentano con un balzo di ben 19mila unità, rispetto a prima della pandemia.

Con la crisi provocata dall’emergenza sanitaria – continua Coldiretti –, il settore agricolo è diventato di fatto il punto di riferimento importante per le nuove generazioni, tanto che al lavoro nelle campagne italiane c’è un esercito di 55mila imprese giovani che  ha di fatto rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore, impegnandosi in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.

“Le aziende agricole giovani sono una risorsa per tutto il sistema economico e produttivo – conclude Davide Lazzari delegato provinciale Giovani Impresa Brescia – sono quelle che hanno la maggior propensione all’innovazione e hanno più a cuore la sfida della sostenibilità ambientale. Mai come ora è importante stare al fianco delle nuove generazioni che vogliono investire il proprio futuro nelle campagne, abbattendo gli ostacoli burocratici che troppo spesso si frappongono”.