La macchina del tempo: la pietra scheggiata

Venerdì 1° marzo è previsto l’ultimo appuntamento della rassegna di conferenze sulla parte più antica della storia dell’Uomo, dedicato al Paleolitico Superiore e alla comparsa dell’Uomo Moderno (Homo sapiens). Questo ciclo di conferenze fa parte delle iniziative organizzate per festeggiare i 70 anni dell’Associazione Gruppo Grotte Gavardo. La prima parte della serata sarà dedicata a una breve panoramica sulla variabilità dei manufatti in pietra scheggiata del Paleolitico superiore presentando i principali metodi e tecniche di produzione e i loro possibili impieghi. In seguito, si cercherà di offrire un excursus sulle principali innovazioni tecnologiche e comportamentali che Homo Sapiens porterà in Europa e di come queste si trasformano e si adattano ai cambiamenti climatici ed ambientali che i nostri antenati hanno dovuto affrontare. Verranno inoltre presentati alcuni dei principali siti italiani ed europei che hanno permesso di ricostruire il comportamento delle comunità preistoriche riferibili a questo arco cronologico.

Il relatore è Nicolò Fasser. Il relatore, nato a Gavardo (BS) nel 1991, ha conseguito la laurea triennale in archeologia presso l’Università degli Studi di Padova con uno studio tecno-tipologico sulla ceramica del sito terramaricolo di Fondo Paviani (VR). In seguito ha frequentato la magistrale in Quaternario, Preistoria e Archeologia presso l’Università degli Studi di Ferrara, svolgendo una tesi intitolata: “Variabilità e modalità di confezione delle punte a dorso nel Tardoglaciale: i casi studi di Riparo Tagliente (VR, Italia) e Troubat (Hautes-Pyrénées, Francia)”.  Tra il 2018 e il 2022 ha portato a termine un dottorato di ricerca in co-tutela tra l’Università degli Studi di Ferrara e l’Università Jean-Jaures di Tolosa (Francia) sotto la supervisione della prof.ssa Federica Fontana e dei prof. Marco Peresani e Nicolas Valdeyron dal titolo: “La produzione delle armature litiche durante il Tardoglaciale e l’inizio dell’Olocene tra l’Italia nord-orientale e la Francia sud-occidentale: metodi e tecniche di produzione”. Il focus della sua ricerca è stata la ricostruzione delle modalità di produzione ed utilizzo degli elementi in selce impiegati per armare frecce e giavellotti. Dal 2022 è assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Ferrara e si occupa in particolare della ricostruzione dei comportamenti tecnici e delle dinamiche insediative degli ultimi gruppi di cacciatori-raccoglitori del Paleolitico superiore finale e del Mesolitico. È attualmente co-responsabile di diversi scavi preistorici dell’Italia settentrionale (Riparo Tagliente, Prà Comun e Barma Cotze) e da diversi mesi collabora con il Museo Archeologico della Val Sabbia nell’indagine del sito Musteriano del Budellone (Prevalle, BS).

Le conferenze si svolgono nella sala conferenze del Museo Archeologico della Valle Sabbia di Gavardo, piazzetta San Bernardino 5 (ingresso anche da piazza De Medici), alle ore 20.30. Ingresso gratuito.

Per ulteriori informazioni, telefonare al 0365.371474 (dal martedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00 e il giovedì anche dalle 14.00 alle 17.00), oppure inviare una mail a: info@museoarcheologicogavardo.it.