Latte, Coldiretti: il mercato sale e il prezzo riconosciuto agli allevatori scende

Laura Facchetti: “preoccupazione per il mondo agricolo, è una situazione che non può reggere”

Con circa 1500 allevamenti la provincia di Brescia produce oltre il 12,5% del latte italiano ed è al primo posto a livello nazionale. “C’è grande preoccupazione per tutto il settore latte, – commenta Laura Facchetti Presidente di Coldiretti Brescia – a fronte del trend positivo di latte e formaggi oggi ci sono tutte le condizioni positive affinché il prezzo del latte alla stalla venga pagato sopra i 50 centesimi a litro. Invece il consumatore acquista latte e formaggi che hanno subito degli aumenti di prezzo nell’ultimo periodo, ma questa crescita è concentrata solo nella parte finale della filiera e all’allevatore non è stata riconosciuta nessuna remunerazione aggiuntiva, anzi spesso c’è stato un ribasso”.

Il mercato dei formaggi e dei derivati del latte (burro e siero), è in trend crescente ormai da parecchie settimane – commenta Coldiretti Brescia – lo testimonia il Grana Padano – la DOP per eccellenza per la nostra provincia – che ieri nella quotazione della CCIAA di Milano ha registrato un ulteriore aumento, che va a consolidare un 2023 assai positivo. E lo confermano anche le quotazioni dei derivati: il prezzo del burro è in costante aumento, con un complessivo + 17% negli ultimi 2 mesi, e la panna registra + 23% nello stesso periodo. Analogo discorso per il prezzo del latte spot, che non è il prezzo del latte alla stalla ma è un indicatore del buon momento dei mercati: le quotazioni di ieri della CCIAA di Milano registrano + 1,3% per lo spot italiano (con il massimo a 58 cent/litro), + 2% per quello francese posto in Italia e + 2,9% per il tedesco.

Anche l’aumento dei costi delle materie prime aggrava ulteriormente la situazione delle stalle da latte: “è urgente l’adeguamento del prezzo del latte – precisa Giovanni Martinelli allevatore zootecnico e dirigente di Coldiretti Brescia – le aziende devono sopperire all’aumento dei costi delle materie prime, come ad esempio cereali, sfarinati e soprattutto soia che è un prodotto fondamentale nella razione delle vacche da latte e nell’ultimo mese è aumentata in modo significativo”.

“Dobbiamo garantire la giusta redditualità agli imprenditori agricoli affinché essi possano poi investire nelle proprie aziende per migliorare sempre più i livelli di benessere animale, qualità del prodotto e sostenibilità” –  conclude la presidente di Coldiretti Brescia Laura Facchetti.