Brescia locomotiva dell’agricoltura Lombarda: le sfide per il futuro

Laura Facchetti: “il settore agricolo e agroalimentare deve continuare ad essere ben rappresentato, difeso e riconosciuto per quel che merita”

Brescia locomotiva dell’agricoltura lombarda. 16 milioni di quintali di latte munti a Brescia e oltre 1 milione e trecento mila suini allevati: questi i numeri esposti durante la tavola rotonda – che si è svolta in occasione dell’assemblea di Coldiretti – che consegnano alla provincia bresciana la medaglia d’oro a livello regionale nel settore zootecnico.

“Brescia ha un fatturato agricolo che si avvicina sempre più ai due miliardi di euro in crescita rispetto al 2021 – precisa la presidente di Coldiretti Brescia Laura Facchetti –  siamo primi a livello nazionale nel settore della zootecnia, nel settore vitivinicolo e olivicolo non emergiamo per quantità ma certamente per l’ottima qualità delle produzioni, riconosciute a livello mondiale. Non dimentichiamoci di tutti gli altri settori produttivi del territorio, dalla montagna alla pianura, dagli agriturismi alla vendita diretta. È un mondo produttivo che ha bisogno di essere ben rappresentato, difeso e riconosciuto per quello che merita attraverso una sinergia tra il mondo imprenditoriale, le varie filiere agroalimentari e naturalmente il mondo della politica”.

La tavola rotonda si è svolta a Brescia alla presenza del Presidente nazionale Coldiretti Ettore Prandini, la presidente di Coldiretti Brescia Laura Facchetti, il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Alessandro Beduschi, l’assessore regionale all’Ambiente e Clima Giorgio Maione, l’assessore regionale al Turismo, Marketing territoriale e Moda Barbara Mazzali e l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Simona Tironi.

Tra i numerosi temi toccati nel dibattito tra  il presidente Coldiretti Prandini e il presidente di Regione Lombardia Fontana, quello più incisivo è stato certamente quello dedicato all’internazionalizzazione. La sfida è incentivare le esportazioni delle nostre eccellenze agroalimentari di qualità che oggi contato circa 61 miliari che potrebbero arrivare però a 100 miliardi. “Occorre agire sui ritardi strutturali e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese . interviene Ettore Prandini presidente di Coldiretti – ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo. Iniziare a dar vita ad una struttura unica è fondamentale”.

Agroalimentare italiano significa sempre di più cibo di qualità – ha precisato il presidente Fontana –  tracciato e garantito secondo una tradizione millenaria apprezzata in tutto il mondo. Ma non solo. Significa abbinare, come insegnano i turisti che arrivano nel Bel Paese, le bellezze architettoniche e storiche a paesaggi naturali introvabili in altri paesi”.

E di territorio ha parlato anche l’assessore regionale Barbara Mazzali: “L’enogastronomia rappresenta un autentico driver economico per incentivare la destagionalizzazione in grado di diversificare i territori promuovendo la scoperta di borghi meno noti ma altrettanto caratteristici, dove i turisti enologici, con elevata capacità di spesa, contribuiscono a generare ricchezza e sviluppo economico per il territorio”.

Ambiente e territorio al centro dell’intervento dell’assessore all’ambiente Giorgio Maione: “non esiste atto ambientale più grande che consumare i prodotti del proprio territorio. Questo significa abbattere emissioni per i trasporti, incentivare la pratica agricola locale e dare redditività alle aziende agricole che con quelle risorse investono sul futuro, sull’innovazione e quindi su un modello produttivo che sarà sempre più sostenibile sia a livello ambientale che economico”.

Ma tutto questo deve essere difeso e tutelalo e proprio di questo ha parlato l’assessore regionale all’agricoltura Alessandro Beduschi: “purtroppo l’agricoltura si deve sempre difendere da posizioni ideologiche non corrette e ogni giorno gli imprenditori agricoli sono bersagliati e mesi sotto accusa. Dobbiamo difendere il principio che l’agricoltore custodisce e difende l’ambiente e opera già per salvaguardare la sostenibilità della nostra regione.  E le risorse del Piano di sviluppo rurale devono essere messe a disposizione senza cavilli burocratici che limitano lo sviluppo dell’agricoltura più importante del Paese”.

Ma è molto importante anche il tema della formazione e della cultura affrontato con l’assessore regionale Simona Tironi che ha posto l’accento nel suo intervento sulla necessità di: “investire sui giovani, sulla cultura, sulla formazione, sull’istruzione e sull’educazione alimentare basata sulla qualità e la sicurezza dei nostri alimenti che provengono dall’agricoltura”.