In Lombardia nel 2022 la raccolta Raee si ferma sotto le 65.000 tonnellate

Nel 2022 la Lombardia ha raccolto 64.294 tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). È quanto emerge dal Rapporto regionale sui rifiuti tecnologici realizzato dal Centro di Coordinamento RAEE, l’organismo che sintetizza i risultati ufficiali conseguiti da tutti i Sistemi Collettivi che si occupano del ritiro presso i centri di raccolta e i luoghi di raggruppamento organizzati dalla distribuzione e della gestione dei rifiuti tecnologici in Italia.

Il dato risulta in calo del 9,2% rispetto al 2021, una flessione superiore sia alla media dell’area di riferimento (-8,6%) sia a quella nazionale (-6,2%), che si traduce in quasi 6.500 tonnellate in meno. I quantitativi regionali rappresentano in ogni caso quasi un quinto della raccolta complessiva nazionale, pari a 361.381 tonnellate e confermano la Lombardia al primo posto della classifica nazionale.

Peggiora anche la raccolta pro capite (-8,5%) che si attesta a 6,46 kg per abitante, sempre al di sopra della media italiana (6,12 kg/ab), ma ancora inferiore a quella del Nord Italia (6,72 kg/ab).

I dati di raccolta lombardi sono rilevanti in termini di quantitativi assoluti, tuttavia la regione non riesce ad entrare nel novero di quelle virtuose” commenta Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE. “Solamente 6,46 kg di raccolta pro capite è un risultato insoddisfacente in una regione che ha potenzialità di gran lunga superiori. A nulla vale il fatto di raccogliere sopra la media italiana poiché ben altri dovrebbero essere gli obiettivi. Nei fatti, sette province sotto il dato medio nazionale sono un elemento fortemente negativo, come lo è ritrovare la prima provincia lombarda solo al 24° posto nella classifica italiana. Quanto i dati della raccolta lombarda sono inficiati dal fatto che quasi 100 centri di raccolta comunali non conferiscono il raggruppamento dei grandi bianchi? Ma soprattutto: dove finiscono questi RAEE e il resto dei volumi che mancano all’appello? Quanta economia illegale si favorisce con questo comportamento, anziché fare giusta economia circolare? Auspico che questi temi siano di interesse della giunta regionale che comincerà a lavorare e che i risultati si possano vedere nei numeri”.