Covid, Coldiretti: con comuni blindati a Natale agriturismi bresciani KO

Tiziana Porteri Terranostra Brescia: “in questo modo il futuro di un intero settore è seriamente compromesso”

La decisione di blindare gli italiani nel proprio comune nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno mette ko le strutture agrituristiche bresciane che sono principalmente situate in piccoli centri rurali con una clientela proveniente dai paesi limitrofi. E’ quanto denuncia Coldiretti Brescia in riferimento alle misure del nuovo DPCM per le feste di fine anno. “Il  settore agrituristico bresciano infatti conta oltre 350 strutture sul territorio – precisa Tiziana Porteri Presidente di Terranostra Brescia – e già nel primo periodo di emergenza sanitaria ha subito perdite di fatturato per oltre 30 milioni di euro. Da inizio novembre ad oggi, a causa della zona rossa prima e arancio ora le attività agrituristiche sono chiuse ed ora, l’atteso DCPM potrebbe dare un altro duro colpo all’intero comparto”.

Infatti l’eventuale possibilità per le strutture della ristorazione di rimanere aperti a pranzo durante le festività sarebbe vanificata – sottolinea Coldiretti Brescia – dai limiti agli spostamenti tra comuni che impedisce agli ospiti di raggiungere le campagne. Un vero paradosso se si considera che gli agriturismi spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, che sono secondo www.campagnamica.it i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.

I limiti imposti per le festività di fine anno – precisa Coldiretti – arrivano dopo che il primo lockdown ha azzerato le visite in campagna nei tradizionali weekend di primavera e di Pasqua mentre durante l’estate ha pesato l’assenza praticamente totale degli stranieri che in alcune regioni rappresenta la maggioranza degli ospiti degli agriturismi.

“Indipendentemente dalle festività natalizie – conclude Tiziana Porteri – gli agriturismi bresciani stanno subendo e continuano a subire gravi danni economici senza nessuna prospettiva concreta di riapertura, l’incertezza in cui siamo costretti a vivere, unita al miraggio di ristori che tardano ad arrivare, minano seriamente il futuro delle nostre attività. Unico segnale concreto in arrivo a breve è da parte di Regione Lombardia che, nell’ambito della Misura 21,  porta fondi necessari ad un settore che sta vivendo un periodo particolarmente difficile”.