RadioGiornale – Pomeriggio

RadioGiornale del 14 Agosto – Pomeriggio

Gli interessi collettivi dell’opera sono troppo estesi e radicati per essere messi in discussione da un adempimento scaduto nella forma, ma efficace nella sostanza. Con queste motivazioni il Tar ha fatto cadere uno degli ultimi ostacoli alla costruzione di quel che resta dell’autostrada della Valtrompia. I giudici amministrativi hanno respinto il ricorso del Comitato «No autostrada – Sì metrobus», che chiedeva di rifare la Valutazione di impatto ambientale, scaduta da 17 anni, del raccordo autostradale tra la A4 e la Valtrompia, nel tratto tra Concesio e Sarezzo. «La situazione è ormai consolidata – si legge nella sentenza del Tar -. La procedura di Via è stata infatti eseguita nel 2002 in modo conforme alle direttive comunitarie, con una valutazione favorevole di compatibilità ambientale.

La strettoia era annunciata, ma non per questo è stata meno indolore per gli oltre 1.600 mutuati di Capriolo rimasti «orfani» dal primo agosto del medico di base Antonella Belotti andata in pensione. Da quel momento è iniziata l’«odissea». Prima l’esodo di massa all’Ats di Palazzolo per scegliere un nuovo medico di famiglia, poi la sgradita sorpresa di sapere che il professionista più vicino era ad Adro.
Un disagio pesante per anziani e persone che non dispongono di mezzi di trasporto. Il caso – non certo il primo in provincia di Brescia – è frutto dell’organizzazione della rete di medici di base imposta dal Governo che non ragiona più in termini di singoli paesi, ma di ambiti. Se un professionista lascia il suo posto non viene più sostituito automaticamente, ma viene fatto il conto dei posti disponibili nell’ambito e Capriolo e Adro sono dello stesso distretto.

Il «decrepito» asilo statale di Pisogne sta per essere rottamato. Risanare l’edificio e allineare la struttura alle norme di sicurezza, costerebbe più di costruire ex novo la materna. Così, la nuova Amministrazione comunale in accordo con la dirigenza scolastica ha deciso di trasferire l’asilo al piano terra dell’immobile che ospita la scuola elementare in via Cagni, a pochi passi dal centro, in zona Pieve.
Inizialmente l’intenzione era quella di investire 70 mila euro messi a disposizione dal ministero per rendere l’edificio più efficiente dal punto di vista energetico nel restyling della materna di via Isonni: dopo un sopralluogo però, il sindaco Federico Laini e la vice, Claudia Zanardini, hanno proposto alla dirigente Gemma Scolari un piano alternativo. Ovvero offrire agli 80 piccoli alunni della scuola dell’infanzia una sede nuova, moderna, con tutti i comfort e molto più spaziosa.

Vista la location parlare di un mezzo miracolo non è fuori luogo. Riguarda Ludriano, e la devozione e l’attaccamento alla chiesa parrocchiale, che ha le dimensioni di un duomo, che hanno innescato una gara di solidarietà in occasione della ristrutturazione e della messa in sicurezza del tetto. Tutto è iniziato mesi fa, quando don Francesco Filippini, parroco della frazione di Roccafranca da un paio d’anni dopo la partenza di don Giancarlo Zavaglio, ha lanciato un appello: «Il tetto ha problemi di infiltrazioni e i rischi per gli interni della chiesa potrebbero essere notevoli. Per questo chiediamo l’aiuto di tutti affinché quest’opera, notevolmente costosa, possa essere affrontata prima possibile». Il risultato è stato sorprendente. Un costo di decine di migliaia di euro è stato praticamente azzerato grazie alla cordata che ha coinvolto aziende del territorio, fabbri, carpentieri e muratori.

Solo 2.256 bambini nati nel primo trimestre dell’anno nel Bresciano: mai così pochi negli ultimi vent’anni. È quanto indicano i primi dati del bilancio demografico relativi al 2019 elaborati dall’Istat che confermano e accentuano la tendenza che si è registrata negli ultimi anni: i bresciani fanno sempre meno figli. Da gennaio a marzo di quest’anno, infatti, i nuovi nati sono calati del 6,4% rispetto allo stesso periodo del 2018 e ben del 35% rispetto a dieci anni fa. Febbraio in particolare, con 682 unità, risulta essere uno dei mesi con meno nati negli ultimi quindici anni: solo un’altra volta si era scesi sotto la soglia dei 700 nati al mese ed era l’aprile del 2017. La crescita demografica del capoluogo invece è letteralmente pari a zero: nei primi tre mesi del 2019 sono nati a Brescia città 329 bambini, esattamente tanti quanti ne sono nati nel primo trimestre del 2018.

SPORT:

Dal 16 Settembre riparte la stagione di ballo e sport all’Energyc Dance School di Ospitaletto e Travagliato. La prima settimana è di prove gratuite.

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