UNION BRESCIA, FINALMENTE SOLE: 2-0 ALLA PRO PATRIA E RITORNO ALLA VITTORIA
“Non poteva mica piovere per sempre!” — è semicitando l’iconica frase di Eric Draven ne Il Corvo e con un sospiro di sollievo che si può raccontare il ritorno al successo dell’Union Brescia. Dopo tre pareggi consecutivi maturati al “Rigamonti”, i ragazzi di mister Diana ritrovano i tre punti con un convincente 2-0 sul campo della Pro Patria.
Un primo tempo, però, tutt’altro che sereno: simbolicamente “nuvoloso”. Il grande protagonista è infatti il portiere bustocco William Rovida, impeccabile in più occasioni. Prima si oppone con due uscite basse su Spagnoli e Cazzadori, poi si supera su un missile di Mercati dalla distanza e, sul corner seguente, è salvato dal palo sul colpo di testa di Sorensen, ma è rapidissimo nel respingere di piede il tap-in ancora di Cazzadori.
Il leitmotiv del “non può piovere per sempre” trova la sua svolta dopo l’intervallo. Al 47’, Demaria si avventa su una respinta corta della difesa e, con un sinistro di collo esterno dai 20 metri, sorprende un imperfetto Rovida portando avanti i bresciani. Un lampo che cambia la partita e, forse, anche il morale.
Spinta dall’euforia e da un pizzico di ironico “allora è umano anche lui”, l’Union continua a spingere. Al 57’ è Di Molfetta a chiudere i conti: finta di corpo su Motolese, e dalla stessa zolla del compagno parte una traiettoria perfetta, potente e precisa, che vale il raddoppio e, con ogni probabilità, il “gol del mese” in casa Union Brescia.
Una prova di forza, dunque, quella dei ragazzi di Diana, che dopo tre pareggi consecutivi non si sono lasciati bloccare dai primi fantasmi del campionato, ma hanno mostrato a Busto Arsizio la fame e la determinazione delle prime giornate — qualità già intraviste anche contro il Novara.
“Non può piovere per sempre”, recita la frase. Ma ogni volta che piove, è facile temere che non smetta più. Sul campo, però, il meteo si può cambiare — e ieri sera, finalmente, il sole è tornato a splendere su Brescia.
A cura di Fabio Mansueto
Immagine di copertina de “Il giorno”
