Giornate FAI d’autunno, la XIV edizione

Sabato 11 e domenica 12 ottobre 2025 tornano le Giornate FAI d’Autunno, l’amato e ormai atteso evento di piazza che il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS dedica, da quattordici anni, al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Durante il fine settimana, animato e promosso con entusiasmo dal Gruppo Giovani e dalla Delegazione, assieme a tutti i volontari della Rete Territoriale della Fondazione, saranno proposte speciali visite a contributo libero in centinaia di luoghi straordinari in tutta Italia, selezionati perché solitamente inaccessibili oppure perché curiosi, originali o poco valorizzati e conosciuti.
Il pubblico potrà meravigliarsi di fronte alla ricchezza e alla varietà dei tesori di storia, arte e natura che si celano, inaspettati e stupefacenti, in ogni angolo della Penisola.
A Brescia e Provincia saranno impegnati circa 250 volontari a cui si aggiungono gli apprendisti Ciceroni provenienti da diversi istituti del nostro territorio.

A cura del Gruppo Giovani
6 aperture nel centro storico di Brescia Palazzo Vescovile
Originariamente il palazzo era ubicato nell’area dell’abside e del presbiterio del Duomo nuovo, ovvero a ridosso dell’antica Basilica di S. Pietro De Dom, vicino al Duomo Vecchio. Poi, all’inizio del XV secolo, l’episcopio viene abbattuto durante i lavori di fortificazione della cittadella nuova, con la necessità di costruirne uno nuovo. La costruzione di quest’ultimo ha inizio nel 1470 per volere del vescovo Domenico De Dominici e viene completata dal vescovo Domenico Bollani nel 1567, su disegno del Piantavigna, e dal vescovo Giovanni Dolfin nel 1579. Nella prima metà del XVIII secolo viene completata la facciata sul cortile grazie al cardinale Angelo Maria Querini.
Il percorso proposto durante le giornate FAI prevede l’ingresso nel cortile interno con accesso allo scalone d’onore, la visita al salone dei Vescovi e alla sala attigua, e si concluderà con la visita al brolo, tutti luoghi solitamente non visitabili.
Palazzo Queriniana
Il Palazzo fu progettato da Giovanni Battista Marchetti nel complesso del Palazzo Vescovile. Presenta una pianta a U, con ali laterali che racchiudono il giardino e una facciata sobria, priva di portale monumentale. Il corpo centrale ospita il salone principale e culmina in un attico con balaustra ornata da statue allegoriche. L’interno è riccamente decorato: lo scalone monumentale conduce a un atrio con stucchi, affreschi e statue, da cui si accede a una sequenza di 5 sale di lettura, tra cui un salone a doppia altezza.
Oggi è un centro culturale di riferimento, custode di un vasto patrimonio di manoscritti, incunaboli e opere rare. Viene restituito alla città dopo una campagna di restauri durata un anno, che ha interessato gli interni della parte storica. Grazie a questi lavori, è possibile ammirare nuovamente i colori e gli ambienti al loro stato originario.
Sale di rappresentanza e giardino del Prefetto
Il palazzo del Broletto ha una lunga storia che risale al XIII sec. e che ha visto nel tempo numerose modifiche, abbellimenti, aggiornamenti di stile, ma anche distruzioni. È stato proprio un bombardamento, quello del 13 luglio 1944, a provocare numerosi danni alla porzione nord del complesso. Il giardino e le sale di rappresentanza del Prefetto si collocano proprio a ridosso delle ricostruzioni postbelliche e infatti dal punto di vista architettonico la struttura risulta quasi interamente rinnovata. Si tratta di una serie di ambienti ristrutturati e in seguito arricchiti da numerosi dipinti, soprattutto di artisti bresciani del XIX secolo. Uscendo dai saloni si accede al giardino, costruito sfruttando il terrapieno della trecentesca “cittadella” viscontea, all’interno del quale si possono notare alcune sculture di antica fattura, probabilmente provenienti dal Broletto stesso e risparmiate dai danni delle bombe.
Durante le giornate FAI sarà quindi possibile accedere al giardino del prefetto e alle sale di rappresentanza, luoghi solitamente inaccessibili, soffermandosi su alcuni dei numerosi dipinti esposti nelle sale, in particolare quelli di artisti bresciani, tra i quali spiccano alcune tele di Angelo Inganni.

Sagrestia e Chiesa di Santa Maria della Pace
I Padri della Pace costituiscono una presenza costante della religiosità bresciana e hanno qui la loro sede da ormai trecento anni, dopo aver abbandonato la loro primitiva sede alla fine del ‘600, la chiesa di San Gaetano.
Nel 1550 nasce la congregazione e nel 1559 il Vescovo Bollani ritiene opportuno raccogliere i Padri presso un’unica sede. Sempre su sua insistenza, innalzano la loro prima chiesa cittadina. Negli anni, con l’aumentare dei sacerdoti, la chiesa precedente diviene troppo piccola, spingendo i Padri a cercare una nuova sede: acquistano dagli eredi del nobile Giovanni Martinengo l’antico palazzo di famiglia. Tale luogo viene adattato alle loro esigenze abitative e si costruisce una prima chiesa. Il primo accenno al progetto di fabbrica di quest’ultima che oggi vediamo risale al 1697. Il progetto viene successivamente affidato al giovane architetto veneziano Giorgio Massari, figura scelta per superare il vecchio barocco locale. Molto più recente, invece, è la Cappella, ideata e costruita intorno agli anni ’50, per dare spazio alle liturgie celebrate per i giovani che frequentano l’oratorio.
Il percorso previsto per le giornate FAI vi accompagnerà alla scoperta della cappella e della sagrestia, dove sarà mostrata anche la grande statua reliquario di San Filippo Neri. Da questo ambiente si accederà poi alla chiesa, dove saranno esaminate alcune delle opere più significative.

Palazzo Fenaroli già Uggeri
Quasi di fronte alla Chiesa di Santa Maria della Pace si trova Palazzo Fenaroli già Uggeri. Il palazzo è stato edificato su volere della famiglia Uggeri tra il 1750 e il 1760, a seguito di una complessa operazione immobiliare che ha visto l’acquisizione di quote diverse da diversi individui. La decisione di costruire un nuovo palazzo è stata motivata da scelte pratiche e di prestigio, dato che la precedente residenza non doveva essere particolarmente confortevole. L’edificio si distingue per una pianta che si sviluppa in profondità e una facciata con un ritmo serrato di aperture.
Durante le giornate FAI sarà possibile visitare questo luogo solitamente inaccessibile al pubblico, in quanto dimora privata. Il percorso di visita permetterà di ammirare lo scalone d’onore con i suoi affreschi, che narrano i valori di operosità e prestigio della nobile famiglia Uggeri; la ricchezza e lo splendore degli affreschi e delle decorazioni a stucco che ornano le sale interne, in particolare il Salone Principale con la sua simbologia legata alla potenza e all’autorità.
Sede Associazione Artisti Bresciani (AAB)
La sede e l’archivio dell’Associazione Artisti Bresciani sono collocati nell’ex Disciplina dei SS. Nazaro e Celso. Questo luogo, completato nel 1498, viene istituito per volontà della confraternita dei Disciplini ed era utilizzato quale edificio di culto e per ospitare le funzioni amministrative dell’ente.
La confraternita è stata attiva fino al 1797, data della sua soppressione. L’edificio, poi, entrato nella disponibilità comunale, ha assunto diverse funzioni, tra cui quella di scuola elementare e sala teatrale. Dal 1990 il bene ospita l’AAB, storica associazione culturale bresciana, che festeggia quest’anno il suo ottantesimo anniversario e che ha reso l’ex disciplina luogo che testimonia la diffusione e la formazione in campo artistico di Brescia.
L’edificio, di pianta rettangolare, conserva al piano terra ampi lacerti di una Crocifissione affrescata da Girolamo Romanino, purtroppo ammalorata da successive scialbature. Il piano superiore, invece, probabilmente il luogo di riunione dei disciplini, presenta timidi lacerti di profeti, di mano di Paolo da Caylina il giovane. Il percorso all’interno della sede dell’AAB, luogo solitamente accessibile al pubblico durante le attività espositive e culturali dell’associazione, si arricchisce durante le giornate FAI della visita del laboratorio e dell’archivio, il primo normalmente accessibile solo ai corsisti e il secondo riservato agli specialisti dell’arte bresciana.

** EVENTO SPECIALE:
VISITA SPECIALE ALLA SEDE DI AAB CON MASSIMO TEDESCHI
Domenica 12 ottobre alle ore 10:00
Evento su prenotazione su faiprenotazioni.fondoambiente.it
Visita speciale alla sede e archivio dell’Associazione Artisti Bresciani con Massimo Tedeschi, autore e giornalista già inviato del quotidiano “Bresciaoggi” e caporedattore del “Corriere della Sera” e dal 2017 presidente dell’Associazione.
In questa visita speciale sarà possibile conoscere la storia della sede, l’ex Disciplina di SS. Nazaro e Celso decorata con la Crocifissione del Romanino, e quella dell’Associazione Artisti Bresciani di cui ricorre l’80esimo anniversario. Grazie alla guida di Massimo Tedeschi, scopriremo i “dietro le quinte” della storia dell’Associazione, dalle macerie del secondo dopoguerra ad oggi, passando dai diversi movimenti e correnti artistiche (l’Informale, il Concettuale, le neo Avanguardie) che hanno attraversato la storia del Novecento.

A cura del Gruppo della Valle Camonica
In occasione delle Giornate FAI d’Autunno, il Gruppo FAI di Valle Camonica invita tutti per un fine settimana alla scoperta del patrimonio storico, artistico e culturale dell’Alta Valle Camonica.
Sabato pomeriggio e domenica a orario continuato, Ponte di Legno, Vezza d’Oglio e Vione apriranno le loro porte per un itinerario che intreccia memoria, arte e tradizione: dalla storia dello sci alpino alle medievali abitazioni private normalmente non accessibili, fino alle chiese straordinarie, custodi di fede, devozione popolare e bellezza. In Alta Valle Camonica non poteva mancare una passeggiata nella Valle delle Messi per conoscere il magnifico territorio camuno.
L’iniziativa offrirà inoltre l’opportunità di compiere un suggestivo giro nei borghi di Vezza d’Oglio e Vione, per riscoprire atmosfere, architetture e paesaggi che raccontano l’identità di queste comunità alpine.
Le Giornate FAI d’Autunno rappresentano un’occasione unica per avvicinarsi più intensamente a questi luoghi conosciuti per la natura e lo sport, ma che conservano una lunga storia di arte e bellezza, consentendo di vivere l’esperienza di un patrimonio culturale notevole e sostenere la missione del FAI per la tutela e la valorizzazione della bellezza italiana.
Le Giornate d’Autunno in Alta Valle Camonica saranno aperte dalla visita-concerto all’organo della parrocchiale di Ponte di Legno, venerdì 10 ottobre alle ore 20.30
Invitiamo tutti a partecipare e a lasciarsi guidare in un viaggio di scoperta e meraviglia in Alta Valle Camonica.
Aperture a Vione:

Passeggiata nel centro storico

Chiesa Parrocchiale di San Remigio
Aperture a Vezza d’Oglio:

Narrazione storica del borgo a ritroso nel tempo

Chiesa Parrocchiale di San Martino
Aperture a Ponte di Legno:


Narrazione naturalistica in Valle delle Messi

Storia e “dietro le quinte” dello sci

Chiesetta dei Morti e Parrocchiale di Zoanno

Chiesa di Sant’Apollonio di Planpezzo

Appartamento Caparini – Castello di Castelpoggio

A cura del Gruppo di Sebino e Franciacorta Monticelli Brusati
In un angolo tranquillo e silenzioso della Franciacorta, il Gruppo FAI Sebino e Franciacorta è pronto ad accogliere i visitatori delle Giornate Fai di Autunno in cinque luoghi sorprendenti. Il Gruppo FAI Sebino Franciacorta, grazie alla collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Monticelli Brusati, è pronto ad accompagnare tutti i visitatori alla scoperta di alcuni inediti tesori nel cuore della Franciacorta.
I visitatori avranno l’opportunità di visitare cinque luoghi eccezionali ricchi di bellezza e fascino: Casa Nulli, Palazzo Montini Gobbi, Santuario Madonna della Rosa, San Zenone e la collezione Remo Bianco della Tenuta Montina.
A Casa Nulli i visitatori potranno trovare il senso di un passato recente che non è stato obliterato dalla modernità ma che testa legato al filo resistente dei ricordi. La casa, dove trascorse la sua giovinezza la poetessa Elena Alberti Nulli, ha origine nel XV secolo e ha conosciuto diverse trasformazioni e fu acquistata nel 1932 da Oreste Nulli. Accolti e accompagnati dal proprietario Aurelio Nulli, i visitatori avranno l’occasione di prendere parte a una visita appassionata.
Casa Nulli sarà visitabile sabato 11 e domenica 12 dalle 10 alle 18.
Palazzo Montini Gobbi, incastonato tra i vigneti di Monticelli Brusati e Provezze, accoglierà i visitatori con un percorso suggestivo in cui sarà possibile ammirare la successione degli interventi strutturali e l’eleganza delle decorazioni. In origine monastero cluniacense dipendente da Provaglio, il Palazzo ha conosciuto diversi interventi di risistemazione, tra cui quello del XVI secolo a opera di Benedetto Montini e quello a cura degli attuali proprietari. Un restauro conservativo accurato che ha ridato luce alla bellezza degli edifici immersi in un prato perfetto con alberi secolari e un meraviglioso laghetto.
Palazzo Montini Gobbi aprirà le sue porte sabato 11 dalle ore 13 alle ore 18 e domenica 12 dalle
ore 10 alle ore 18; l’ingresso è riservato agli iscritti al FAI.

Il Santuario della Madonna della Rosa svela una sorpresa straordinaria. Secondo la tradizione il Santuario fu costruito nel luogo dove la Madonna apparve per indicare, a un contadino assetato, una fonte dove bere accanto alla quale fiorì un roseto.
In anteprima esclusiva sarà possibile ammirare gli affreschi comparsi nel recente restauro. Il Santuario sarà visitabile sabato 11 e domenica 12 dalle ore 10 alle ore 18.
La Chiesa di San Zenone, edificata all’inizio del Quattrocento, fu modificata e abbellita nel Settecento grazie alle offerte dei Monticellesi. Conosciuto anche come la Chiesa dei Morti a causa della Cappella dell’ossario, eretta nel XIX secolo in seguito alla dismissione dell’area cimiteriale, l’edificio ospita affreschi di fine Quattrocento e la decorazione pittorica di Giosuè Rota (1872) rifatta nel 1909 da Francesco Rossi.
La chiesa di San Zenone sarà visitabile sabato 11 e domenica 12 dalle ore 10 alle ore 18.
La Collezione Remo Bianco della Tenuta Montina offrirà ai visitatori un percorso d’arte affascinante. In località Baiana, all’interno della Tenuta Montina, sorge Villa Baiana, edificio storico di grande pregio che intreccia nella sua architettura richiami rinascimentali e tratti neoclassici. Le terrazze panoramiche, le ampie sale dai pavimenti in marmo, il parco secolare offrono un continuo dialogo tra arte, natura e storia. I visitatori potranno stupirsi in un itinerario diffuso, dagli ampi saloni della villa ai locali della cantina, alla scoperta delle opere di Remo Bianco, artista poliedrico e instancabile sperimentatore del Novecento italiano.
La collezione sarà visitabile domenica 12 dalle ore 10 alle ore 18.
Le Giornate di Autunno offriranno ai visitatori anche la possibilità di partecipare a eventi speciali:

Venerdì 10 ottobre, visita in anteprima agli inediti affreschi del Santuario della Madonna della Rosa, offerti per la prima volta alla contemplazione del pubblico, accompagnati dalla restauratrice che li ha portati alla luce.
Evento su prenotazione su faiprenotazioni.fondoambiente.it

Sabato 11 ottobre, presso la cantina Castelveder, una breve visita alla scoperta del metodo Franciacorta accompagnata da un aperitivo con un calice di bollicine e breve visita della cantina. Previsto un doppio turno, alle ore 17.30 e alle ore 18.
Evento su prenotazione su faiprenotazioni.fondoambiente.it

Sabato 11 ottobre, presso Palazzo Montini Gobbi, visita al palazzo accompagnati dai volontari FAI e visita al giardino tenuta dai dottori agronomi e dottori forestali.
Visite previste dalle ore 10 alle ore 12.
Evento su prenotazione su faiprenotazioni.fondoambiente.it

Domenica 12 ottobre, dalle ore 11.30, sarà possibile godersi un percorso alla scoperta del Franciacorta terminando la visita con un viaggio nella cultura culinaria della Franciacorta con un delizioso pranzo da gustare all’interno dei saloni della Cantina Montina.
Evento su prenotazione su faiprenotazioni.fondoambiente.it

Suggerimenti per la visita
La visita offerta dai nostri volontari, durante le Giornate di Primavera e d’Autunno, è un’esperienza aperta a tutti. Per quanti lo desiderino è possibile rinnovare la tessera di adesione al FAI, o iscriversi, rivolgendosi agli addetti dei banchi di accoglienza. Per gli orari dettagliati e le prenotazioni consultare il sito giornatefai.it
A coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo libero utile a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Gli iscritti al FAI o chi si iscriverà in occasione dell’evento potranno beneficiare dell’accesso prioritario in tutti i luoghi, e di aperture e visite straordinarie in molte città e altre agevolazioni e iniziative speciali.

Cosa è il FAI
Il FAI – Fondo Ambiente Italiano – è una fondazione italiana senza scopo di lucro, sorta nel 1975 con l’intento di operare per la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio artistico e naturale italiano, attraverso il restauro e l’apertura al pubblico dei beni storici, artistici o naturalistici ricevuti per donazione, eredità o comodato. Promuove l’educazione e la sensibilizzazione della collettività alla conoscenza, al rispetto e alla cura dell’arte e della natura, e l’intervento sul territorio in difesa del paesaggio e dei beni culturali italiani. La fondazione nasce dall’idea di Elena Croce, figlia del filosofo Benedetto, di emulare il National Trust for Places of Historic Interest or Natural Beauty britannico, creato nel 1895, al fine di preservare i beni artistici del Paese anglosassone. Nel 1975 Giulia Maria Mozzoni Crespi, Renato Bazzoni, Alberto Predieri e Franco Russoli firmano l’atto costitutivo e lo statuto del FAI, con lo scopo di contribuire alla tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio d’arte, natura e paesaggio italiano. Fin dai primi anni di attività il Fondo Ambiente Italiano vanta acquisizioni e donazioni.