Peste Suina Africana: non è colpa degli allevatori
Normativa taglio code, genetica per le produzioni DOP ed emergenza Peste Suina Africana: questi i temi principali trattati durante la consulta sunicola che si è riunita in modo straordinario presso la sede di Coldiretti Brescia alla presenza di Laura Facchetti presidente provinciale e Alberto Cavagnini, vicepresidente Coldiretti Brescia e referente della commissione suinicola di Coldiretti Lombardia.
Moderati da Mauro Belloli, vicedirettore di Coldiretti Brescia, sono stati numerosi gli argomenti all’ordine del giorno a partire dalla PSA: “un incontro necessario per aggiornare gli allevatori sulla situazione legata all’emergenza che il settore sta vivendo – interviene Laura Facchetti presidente di Coldiretti Brescia – dopo i recenti casi di focolai nelle province di Pavia e Milano, e le conseguenti misure sanitarie restrittive”. E’ utile ricordare – precisa Coldiretti Brescia – che il vettore responsabile della malattia è il cinghiale – che precisiamo è di proprietà demaniale – la colpa quindi non può essere imputata agli allevatori che stanno
già mettendo in atto – e continueranno a farlo – tutte le misure di biosicurezza necessarie negli allevamenti per scongiurare la diffusione della malattia.
“La superficie interessata dalle zone di restrizione del nord Italia, è pari a circa 20.000 km quadrati – precisa Alberto Cavagnini – una superficie molto estesa, pari a quasi tutta la Lombardia, che penalizza fortemente l’attività degli allevatori; è necessario che gli organi competenti mettano in campo tutte quelle misure di indennizzo dirette, indirette e azioni di facilitazioni necessarie a sostenere un settore
che non ha responsabilità diretta per questa pandemia che rischia di scomparire causando un enorme ad un settore centrale, anche per l’economia zootecnica bresciana”.
Ma non solo, attenzione anche alla normativa sul taglio code: “sono state recepite le nostre osservazioni – precisa Alberto Cavagnini – oggi infatti il cronoprogramma di adeguamento a livello europeo e
slittato alla fine del 2026 permettendoci di adeguare i nostri allevamenti in modo graduale”. Altra deroga ottenuta quella della genetica – precisa Coldiretti Brescia – è infatti slittato a dicembre 2026 l’obbligo di sostituire il “parco suini” presente in allevamento per adeguarlo alle produzioni DOP permettendo agli allevatori di conformarsi alla normativa in modo più sostenibile.
Il partecipato incontro si è concluso con una riflessione da parte della presidente Facchetti: “al nuovo commissario PSA Giovanni Filippini auguro un proficuo lavoro, ribadendo la richiesta e l’urgenza di mettere in campo tutte le misure necessarie a fermare quello che è un rischio mortale per la filiera, a partire dall’installazione di recinzioni ai valichi autostradali per evitare l’ulteriore diffusione della malattia a causa dello spostamento dei selvatici”.