Pisogne, chiude domani la mostra “Corrispondenze” di Bruno Zoppetti
Fino a domenica 4 agosto al Museo Mirad’Or e alla Chiesa di Santa Maria della Neve di Pisogne, sul Lago d’Iseo, è possibile visitare la mostra “Corrispondenze” dell’artista Bruno Zoppetti, a cura del direttore dell’Accademia Tadini di Lovere Marco Albertario.
Bruno Zoppetti con le sue opere racconta il suo io più intimo ed esplora l’animo umano nel suo intero essere. Al Mirador propone una serie di tele degli anni ‘90, mai esposte prima in Italia, che vivono di luce ma anche di ombre, di presenze ma anche di assenze, mentre nella Chiesa di Santa Maria della Neve dialoga con gli affreschi del Romanino presentando la sua interpretazione della crocifissione del Cristo, una potente tela di grandi dimensioni, eredità dichiarata, e coltivata dell’esempio straordinario di Romanino: non è storia dell’arte, ma arte che entra nelle nostre vite. Ingresso gratuito.
La mostra è visitabile fino a domenica con i seguenti orari: al Mirad’Or venerdì dalle ore 18 alle 22, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 18 alle 22; alla Chiesa di Santa Maria della Neve tutti i giorni dalle 10 alle 18.
È promossa dal Comune di Pisogne nell’ambito del progetto “Pisogne Borgo d’arte” con la direzione scientifica dello storico dell’arte Flaminio Gualdoni e la direzione artistica di Marco Lagorio.
Per maggiori informazioni si possono consultare le pagine Facebook e Instagram Mirad’Or Pisogne o il sito comune.pisogne.bs.it.
L’ARTISTA
Bruno Zoppetti (Sellere, Bergamo 1961) dopo aver completato la propria formazione presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, ha esordito nel 1984 con la prima mostra personale.
Nel corso degli anni ha portato avanti il proprio percorso affiancato da figure di critici e intellettuali come Elda Fezzi, Piero Del Giudice, Mario De Micheli, Pierluigi Lanfranchi, Franco Loi, Francesco Porzio, Luciano Spiazzi, Emilio Tadini.
La sua ricerca attinge a una cultura figurativa ampia che trova le proprie radici nel territorio, individuando volta per volta il proprio linguaggio nello stile figurativo o nel disfacimento della forma per forza di colore per entrare in dialogo con il proprio tempo.
Le sue opere sono state apprezzate in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero: Milano – Galleria della Ore (1992 e 1995); Tenero, Locarno – Galleria Matasci (1994 e 2009); Courmayeur – Fondazione Detto Dalmastro (1997); Lecco – Galleria Bellinzona (1998); Chiasso – Galleria Mosaico (1999); Sondrio – Palazzo della Provincia (2004); Zoagli (GE) – Castello Canevaro, “Nati sotto saturno” (2006); Maccagno (VA) – Civico Museo Parisi Valle (dal 2007 espone diverse opere di Zoppetti); Legnano (MI) – Castello Visconteo (2008); Alba (CN) – Galleria Il Busto Mistero (2012); Milano – Nhow Hotel “arte design exibition” (2014); Iseo (BS) – Fondazione l’Arsenale (2015-2016-2017); Cedegolo (BS) – MUSIL “Delle mani i calli” (2017); Lugano (CH) – A.A.A.C. Biblioteca Salita dei Frati “Aria della memoria”(2019); Corte Franca (BS) – Cascina Clarabella “Fragili” (2020); Aix en Provence (F) – Université de Marseille “I Contain Multitudes – Bob Dylan” (2022), Monforte d’Alba (CN) Fondazione Bottari-Lattes “Body and Soul” (2022).