Confapi Brescia, primo trimestre 2024: frena l’export bresciano
Nel primo trimestre 2024 le esportazioni bresciane ammontano a 5,089 miliardi di euro, in lieve crescita (+1,9%) rispetto all’ultimo trimestre 2023, ma in netto calo (-8,5%) se il confronto è fatto con il primo trimestre 2023. In calo, nel confronto con il primo trimestre dello scorso anno, anche le importazioni (2,97 miliardi circa; -11,6%). A osservarlo è il Centro Studi Confapi Brescia rielaborando i dati Istat sull’analisi dell’export a livello provinciale. L’analisi tendenziale (il confronto anno su anno) evidenzia un calo soprattutto nel mercato di area UE (3,25 miliardi di euro l’export, -11,6%), mentre America settentrionale (429 milioni, +2,6%) e Asia (496,5 milioni, +6,8%) registrano un segno positivo. Nell’analisi provinciale dell’export, Brescia – insieme ad Ascoli Piceno, Livorno, Bologna e Milano – è tra le province che presentano le performance negative più accentuate. Nell’analisi per macro aree, la diminuzione dell’export nazionale in valore (-2,8%) è sintesi di dinamiche territoriali molto differenziate: si rileva una crescita marcata per le Isole (+8,9%) e relativamente più contenuta per il Sud (+4,3%), mentre il Nord-est (-2,4%) e il Nord-ovest (-3,4%) mostrano una flessione e il Centro (-10,4%) una decisa contrazione.
«Numeri in lieve crescita rispetto all’ultimo trimestre 2023, ma in forte calo rispetto al primo trimestre 2023 – osserva il presidente di Confapi Brescia Pierluigi Cordua -. Purtroppo permane una certa instabilità geopolitica e restano le difficoltà della Germania, che sta mostrando segnali di ripresa ma i cui effetti non sono ancora visibili per le nostre esportazioni, così legate al mercato tedesco. Positivo anche il primo ribasso dei tassi d’interessi, seppur limitato». Da parte di Cordua anche un auspicio sul dopo voto in Europa: «Tenendo anche conto del voto che c’è stato, siamo speranzosi del fatto che con la nuova commissione Ue possa esserci una declinazione del Green Deal in chiave meno ideologica e più attenta invece ai fattori produttivi, industriali ed economici delle imprese». Infine, una sottolineatura sui provvedimenti legati a Industria 5.0: «Accogliamo con favore che i decreti attuativi per la 5.0 stiano cominciando a essere prodotti, questo dovrebbe dare un impulso al mercato, soprattutto per quanto riguarda i produttori di macchinari industriali e al manifatturiero legato a questo comparto».