Costantino Quaranta, compositore bresciano, in un convegno il 5 maggio

Nell’ambito degli eventi di Brescia Capitale della Cultura 2023, l’Associazione di Cultura e Ricerca “Zanardelli” , in collaborazione con la Diocesi di Brescia, l’Ufficio Scolastico Territoriale, la Provincia, il Comune di Brescia, il sostegno del Consiglio di Quartiere “Brescia antica” e la BCC Agrobresciano, propone per il 5 maggio 2023 alle ore 9 presso il Centro Pastorale Paolo VI in Via Gezio Calini, il Convegno sul tema: TRACCE DI MEMORIA NEL CONTESTO URBANO, Costantino Quaranta compositore bresciano di musica sacra del XIX sec.

Il mistero di un oblio e il Motu Proprio di Pio X. Il 2023, coincide con i 210 anni dalla nascita del musicista (nato nel 1813, scomparso nel 1887) e i 120 anni del Motu Proprio di Pio X per la riforma della musica sacra.
Il Convegno offre l’occasione per riportare alla luce la vicenda umana e artistica del maestro Costantino Quaranta cercando di contestualizzare le ragioni di un oblio.
Si tratta di un percorso d’indagine iniziato dall’osservazione delle testimonianze sedimentate nel tessuto urbano della città di Brescia dedicate a Costantino Quaranta. Pochi anni dopo la morte del compositore, infatti, gli fu dedicata una targa con busto in rilievo posta sul muro esterno del Duomo vecchio tuttora visibile ( oggi illeggibile).
Alcuni anni dopo fu la volta di un monumento nel famedio del Cimitero Vantiniano e, negli anni ’50, gli fu dedicata una strada. Tracce che attestano il pubblico apprezzamento che circondò il compositore per lungo tempo.
La ricerca è iniziata nel 2018, condotta da Gianmarco Maria Zambelli , dando luogo a una tesi di laurea discussa brillantemente nel novembre scorso presso il Conservatorio di Brescia. Relatore prof. Giuseppe Nicotra.
Per le fonti, un ruolo importante l’ha avuto la Biblioteca Queriniana. Qui esiste un Fondo Piazza che in realtà si dovrebbe chiamare Fondo Quaranta, poiché raccoglie le partiture del compositore, donate al Piazza per lascito testamentario. La consultazione del catalogo, quest’ultimo risalente alla prima metà del ‘900, risulta difficoltosa perché redatta senza tenere conto delle linee in uso per i testi musicali, oltre a non essere esaustiva di tutti i manoscritti giacenti nel Fondo.
“Il Convegno – puntualizza la prof.ssa Emanuela Citati responsabile scientifico e presidente dell’Associazione “Zanardelli” – metterà in luce il contesto storico nel quale si svolse l’attività di Costantino Quaranta. Come relatori interverranno: Mariella Sala, responsabile dell’Archivio Musicale Santa Cecilia di Brescia; Marco Bizzarini professore ordinario all’Università di Napoli che tratterà il Motu Prorio di Pio X; il ricercatore Gianmarco Maria Zambelli che esporrà nuovi dati per una biografia aggiornata su Costantino Quaranta.
Segue una disamina sul ruolo del maestro di cappella nella liturgia attuale. Relatori: Don Roberto Soldati, m° di Cappella del Duomo di Brescia, direttore della Scuola Diocesana di Musica Santa Cecilia e Don Gilberto Sessantini, m° di Cappella della Cattedrale di Bergamo, direttore dell’Accademia Musicale Santa Cecilia di Bergamo.

Durante il Convegno sarà proposto il cortometraggio “Tracce di memoria nel contesto urbano”. Il filmato cerca di restituire, in una visione d’insieme, luoghi e tracce sulla vita di Costantino Quaranta. Ricerca d’archivio e cortometraggio dovrebbero sollecitare una domanda: E’ lecito archiviare senza appello l’opera di un compositore la cui morte fu circondata da concrete e indicative attestazioni di stima sedimentate nella città?
La risposta resta aperta, l’indagine è appena cominciata”.
Il Convegno è rivolto: a docenti e studenti delle superiori, del Conservatorio e dell’Università, musicisti, musicologi, direttori di coro, coristi e animatori liturgici, amici della Cappella musicale del Duomo di Brescia e Bergamo.

L’incontro rientra nelle iniziative di formazione e aggiornamento realizzate dal Liceo Statale “Arnaldo” e, come tale, riconosciuto dall’Amministrazione scolastica secondo l a normativa vigente. Il Convegno è gratuito e aperto a tutti, consigliata la prenotazione via mail: convegni.associazionezanardelli@gmail.com

 

CONCERTO MONOGRAFICO DEL 31 MAGGIO – ORE 20,45
A completamento dell’indagine su Costantino Quaranta il 31 maggio alle ore 20,45 presso il Teatro San Carlino si svolgerà il Concerto a ingresso gratuito Omaggio a Costantino Quaranta: musiche da riscoprire. L’esecuzione è affidata al Quartetto 40 (piano, deux cornes, voix), costituito da un gruppo di giovani musicisti provenienti dal Conservatorio di Brescia e Darfo; l’idea di proporre un repertorio dimenticato , restituendo all’ascolto un compositore del passato, ne ha stimolato la ricerca e lo studio.
“Coltivare la memoria – precisa Alessandro Comini Vice Direttore Generale Vicario della BCC Agrobresciano – è un’arte che passa attraverso l’importanza delle persone. Il progetto di ricerca dell’Associazione Zanardelli sulla figura bresciana di Costantino Quaranta si sposa perfettamente con i valori in cui si riconosce BCC Agrobresciano: cultura, musica, scuola, istruzione, ricerca, valorizzazione del territorio. Se a questo aggiungiamo il lavorare insieme, in pieno spirito cooperativo, coordinando realtà come i licei cittadini, la Chiesa, l’Ufficio Scolastico Territoriale, si comprende come non poteva mancare il sostegno del Comitato Soci e Cultura di Agrobresciano quale ulteriore contributo concreto allo sviluppo della magnifica avventura di Bergamo e Brescia Capitali della Cultura”

 

DATI SU COSTANTINO QUARANTA COMPOSITORE BRESCIANO DI MUSICA SACRA
Il nome completo era Costantino Secondo Quaranta , nacque a Brescia in via del Teatro (oggi C.so Zanardelli) il 22 gennaio 1813 da Galeano e Matilde Mesmer. Suo padre era speziale. Rimasto orfano in tenera età fu preso in custodia dal nonno materno che gli fece intraprendere gli studi classici. Frequentò i l Liceo “Arnaldo”, all’epoca presso palazzo Bargnani. Mostrando una spiccata attitudine per la musica, Costantino studiò privatamente e sostenne l’esame di ammissione presso il Conservatorio di Milano. Fu allievo di Francesco Basily, Nicola Vaccai, Antonio Angeleri e Agostino Belloli. Divenne un eccellente suonatore di corno da caccia, ricoprendo il ruolo di primo corno nell’orchestra del Conservatorio di Milano. Bravissimo come pianista, si diplomò maestro compositore
con “ottimissimo”.

A 26 anni compose Ettore Fieramosca ossia la disfida di Barletta, in due atti, rappresentata a Venezia con successo.
Nel 1843 fu iscritto nell’Albo dei Maestri Compositori Onorari dell’Accademia di Santa Cecilia a Roma.
Esercitò come maestro di cappella del Duomo di Brescia, fu Socio onorario dell’Ateneo di Brescia; cofondatore della Società dei Concerti; promotore del Circolo Artistico bresciano; cofondatore dell’odierno Conservatorio di musica e suo primo direttore.
Accanto ai successi non mancarono amarezze e delusioni. Contemporaneo di Giuseppe Verdi e di Richard Wagner non riuscì a emergere in campo teatrale. Si dedicò alla musica sacra, ma lo seguirono acrimonie e malevolenze. Per poter vivere del proprio lavoro assecondò i gusti dei committenti ecclesiastici e dei cosiddetti fabbriceri, circoli parrocchiali che avanzavano richieste di cui si doveva tenere conto nelle composizioni. Le loro pretese riflettevano il gusto dell’epoca: arie, virtuosismi e grandi cori. Il melodramma imperava anche nelle funzioni. Il meglio di sé
Quaranta lo effondeva nelle libere composizioni. Qui poteva introdurre novità armoniche, esplorando a tratti l’abbandono della tonalità per modulazioni inaspettate , anticipatrici di quanto sarebbe accaduto nella musica del ‘900. Si spense a Brescia il 31 maggio 1887 alle ore 20,30 all’età di settantaquattro anni.
La sua morte fu molto sentita in città.
Alla luce del Motu Proprio di Pio X del 1903, di cui quest’anno ricorrono i 120 anni, la produzione di Costantino Quaranta fu archiviata sbrigativamente, perché ritenuta non più attuale. Anche in questo caso la decisione fu influenzata da invidie, incomprensioni precedenti, che trovarono il modo di oscurare l’opera artistica del compositore. A nulla valsero gli sforzi degli amici più cari per riabilitarlo. Il numero dei suoi estimatori, con il tempo, divenne sempre più esiguo, ma ciò non impedì, ancora negli anni ’50 del secolo scorso, la dedicazione di una strada a suo nome.