La penna di Fausto Scolari da nuova vita agli appunti di “Un alpino in gabbia”

Verrà presentato venerdì 20 gennaio alle ore 20.30, presso il teatro parrocchiale di Colombaro, il libro “Un alpino in gabbia” (Ciesse Edizioni, 188 pagine) scritto dal giornalista Fausto Scolari.

Si tratta della storia militare di Giuseppe Scolari, detto Bepi, alpino delle Tridentina, prigioniero nei campi di concentramento nazisti. Un resoconto tratto dalle note scritte con una matita su un taccuino gelosamente nascosto e aggiornato. Dati, paesi, situazioni d’internato, che il figlio Fausto ha cercato di romanzare in modo da renderli scorrevoli alla lettura, mantenendo rigorosamente intatte le circostanze ed i fatti originali vergati dal papà.

“Vorrei farvi partecipi – commenta Fausto Scolari nel presentarci il volume e lo scopo della serata – di un sogno tolto dal cassetto e da poco divenuto realtà. Si tratta di un libro che ho scritto non con la penna, ma col cuore. Uno scrigno dei sentimenti che ho aperto pian piano, quasi con timore. Il tema era per me, dal punto di vista personale, delicato, pieno di ricordi ed emozioni”.

“Ma poi – continua l’autore raccontando la nascita del sogno -, un bel giorno, mentre a causa del covid ero in quarantena, e quindi propenso a fare scorrere i pensieri, mi son detto che era necessario fare il passo. Dovevo condividere quello che mio papà, Alpino, aveva stilato su un taccuino durante la prigionia nei campi di concentramento nazisti. Così è nato questo saggio storico. Dati, paesi, situazioni, d’internato, che ho cercato di romanzare in modo da renderli scorrevoli alla lettura, mantenendo rigorosamente intatte le circostanze ed i fatti. Ne è uscito un tomo che spero possa essere utile, soprattutto alle giovani generazioni, per non dimenticare”.

“Per noi alpini – gli fa eco Francesco Econimo, coordinatore delle 4 sezioni di Corte Franca e consigliere della Sezione di Brescia -, fare memoria significa ricordare gli uomini, i cittadini che hanno subito le conseguenze della guerra. Sicuramente avrebbero fatto a meno di lasciare le contrade, ma il senso del dovere verso la propria nazione prevaleva su ogni considerazione. Un senso del dovere che in ogni occasione di soccorso e solidarietà, ancora ci spinge al servizio della gente”.

La serata, ad ingresso libero, è organizzata dall’amministrazione comunale e dai quattro gruppi alpini di Corte Franca, in sinergia con l’A.N.P.I. sezione “E. Turla” di Provaglio d’Iseo, e con la collaborazione della parrocchia di Colombaro.