Cosa nostra spiegata ai bambini

Giovedì 1 dicembre in scena al Teatro Odeon Cosa nostra spiegata ai bambini con Ottavia Piccolo e I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo nell’ambito della Stagione promossa dal Comune di Lumezzane. Inizio spettacolo alle 20.45, il teatro apre alle 20.

 

Ottavia Piccolo si confronta con le parole dell’acclamato autore Stefano Massini, a dare forma e struttura a un teatro necessario, civile, in cui il racconto dell’etica passa attraverso le parole, i timbri e le azioni di coloro che spesso non hanno voce, come Elda in Cosa nostra spiegata ai bambini.

Perché se riuscissimo a spiegare Cosa Nostra come ai bambini, tutto sarebbe diverso. Eppure le parole più semplici, a volte, sono quelle più difficili da trovare, quelle che solo il teatro riesce a dire.

La storia di Elda è la storia di un una donna che ha lottato contro la pratica mafiosa rifiutando la connivenza con quello Stato-ombra o contro-Stato che è la mafia.

Palermo, 19 aprile 1983: Elda Pucci  è eletta Sindaco. Un anno dopo è sfiduciata e a distanza di ancora un anno, il 20 aprile del 1985, la sua casa di Piana degli Albanesi salta in aria con due cariche di esplosivo. Nel prima, nel mezzo, nel dopo, ci sono gli assassini del Generale Dalla Chiesa, di Michele Reina, di Piersanti Mattarella, di Pio La Torre, di Pippo Fava, ci sono i Vito Ciancimino, gli Inzerillo, i Badalamenti, i Buscetta, c’è l’avvento di Totò Riina. E per la prima volta, durante il mandato di Elda Pucci la città di Palermo si costituisce parte civile in un processo di mafia.

 

L’allestimento, che si avvale della regia di  Sandra Mangini, con  il disegno luci di Gianni Bertoli e visual di Raffaella Rivi, è una coproduzione Argot Produzioni con Officine della Cultura e Centro D’Arte Contemporanea Teatro Carcano, con il contributo di Regione Toscana e Ministero della Cultura.

 

Le musiche eseguite dal vivo dai solisti dell’OMA sono di Enrico Fink.

 

Posti disponibili.

Ingresso 25 euro intero (21 il ridotto).

I biglietti sono acquistabili alla biglietteria del Teatro Odeon – sempre aperta il martedì e il mercoledì dalle 18.30 alle 19.30 esclusi i festivi -, a Brescia da Punto Einaudi e online su www.vivaticket.it fino ad esaurimento della quota disponibile in prevendita.

Info: biglietteria del teatro (via Marconi 5) nei giorni e orari di apertura 030 820162.

www.teatro-odeon.it

 

 

Al Teatro delle Ali di Breno venerdì 2 dicembre con lista d’attesa in serata

 

Lo spettacolo è in programma venerdì 2 dicembre alle 20.30 al Teatro delle Ali di Breno nell’ambito della Stagione di Prosa In Tournée del Teatro delle Ali.

Lista d’attesa in serata all’apertura del teatro per assegnare i posti eventualmente liberi (non si accettano prenotazioni telefoniche). I biglietti in prevendita sono esauriti.

Ingresso 24 euro intero (22 ridotto).

Info: Teatro delle Ali, Breno, via Maria SS di Guadalupe 5.

www.teatrodelleali.com

 

Lo spettacolo

foto e video al link

https://www.officinedellacultura.org/produzioni/cosa-nostra-spiegata-ai-bambini/

 

cosa nostra spiegata ai bambini

di Stefano Massini

con Ottavia Piccolo
musiche di Enrico Fink eseguite dal vivo da I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo
Massimiliano Dragoni salterio, percussioni, doppio flauto
Luca Roccia Baldini basso
Massimo Ferri chitarre, mandolino
Gianni Micheli clarinetto basso
Mariel Tahiraj violino
Enrico Fink flauto

regia Sandra Mangini

visual Raffaella Rivi
disegno luci Gianni Bertoli

il vestito di Ottavia Piccolo è di La sartoria – Castelmonte onlus

produzione Argot ProduzioniOfficine della Cultura – Infinito Produzioni – Centro D’Arte Contemporanea Teatro Carcano

con il contributo di Regione Toscana e Ministero della Cultura

 

Un’attrice, un ensemble di voci, il palcoscenico:

La storia di una donna, di una città, di un anno.

 

Ottavia Piccolo e i Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo si confrontano con le parole dell’acclamato autore Stefano Massini, a dare forma e struttura a un teatro necessario, civile, in cui il racconto dell’etica passa attraverso le parole, i timbri e le azioni di coloro che spesso non hanno voce, come Elda in Cosa nostra spiegata ai bambini.

 

… Quello che ho imparato è che dovremmo solo cercare le parole, tutto qui, semplicissimo, e quindi ti dico, insomma mi sbaglierò, ma se Cosa Nostra noi riuscissimo a spiegarla come ai bambini, se ci provassimo almeno a raccontargliela, beh se cercassimo di dirglielo, tutto credo sarebbe diverso… 

 

A volte, per spiegare le cose, dovremmo solo cercare le parole. Trovarle. Infine dirle, ad alta voce. La cosa più semplice. Raccontare di come a Palermo, il 19 aprile 1983, per la prima volta nella storia della città, una donna, Elda Pucci, la Dottoressa, è eletta Sindaco. Raccontare poi di come sempre nel mese di aprile, di un anno dopo, il giorno 13, Elda Pucci, la Dottoressa, è sfiduciata. Raccontare infine di come a distanza di ancora un anno, il 20 aprile del 1985, la casa di Piana degli Albanesi di Elda Pucci salta in aria spinta da due cariche di esplosivo. Nel prima, nel mezzo, nel dopo, lì dove tutto si impasta come la calce, come la colla, i miliardi dell’eroina, gli assassini del Generale Dalla Chiesa, di Michele Reina, di Piersanti Mattarella, di Pio La Torre, dello scrittore Pippo Fava, il cemento di Vito Ciancimino, gli Inzerillo, i Badalamenti, i Buscetta, l’avvento di Totò Riina. Chiddi forti, chiddi no e chiddi più. E la città di Palermo che per la prima volta, durante il mandato di Elda Pucci, la Dottoressa, si costituisce parte civile in un processo di mafia.

Se riuscissimo a spiegare Cosa Nostra come ai bambini, tutto sarebbe diverso. Eppure le parole più semplici, a volte, sono quelle più difficili da trovare, quelle che solo il teatro riesce a dire.

Note di regia

Cosa Nostra spiegata ai bambini è la biografia poetica di Elda Pucci nell’anno in cui fu sindaco di Palermo. Era il 1983/1984, quello dell’ascesa dei Corleonesi a capo di Cosa Nostra, un periodo particolarmente sanguinario. Elda Pucci era pediatra e fu portata alla guida della città dalla Democrazia Cristiana, per dare un segnale di cambiamento, ma si trattava evidentemente di uno specchietto per le allodole.

Elda, dal canto suo, commise l’errore di operare con coscienza e onestà, nel rispetto del ruolo istituzionale che le era stato affidato, andando a mettere il dito su un sistema di interessi, saldamente intrecciati tra Cosa Nostra e la politica stessa. Per questo motivo non arrivò a governare nemmeno un anno e fu sfiduciata.

La sua voce è quella di una donna che ha tentato, con atti semplici e decisi, di contrastare la pratica mafiosa nelle sedi di governo, rifiutando la connivenza con quello Stato-ombra o contro- Stato che è la mafia.

A un fenomeno di tale gravità, tuttora attivo ma poco percepito in quanto tale, protetto da una sorta di rimozione diffusa, se non da vera complicità, si contrappone la chiarezza di pensiero e d’azione di Elda, che ci riporta all’universo infantile da lei ben conosciuto, quale strada per il cambiamento del destino del nostro paese e delle nostre stesse vite.

La storia di Elda sindaco è scandita in dieci episodi, ognuno dei quali porta il nome di un bambino: Gegé, Ruggero, Sasà, Ancilina… i suoi pazienti dei quartieri poveri, le cui storie affiorano alla sua memoria come esemplificazioni che illuminano ciò che le sta accadendo. C’è anche un capitolo dedicato a Totò, un piccolo Salvatore Riina agli esordi della sua scelta criminosa; e, significativamente, c’è un capitolo finale intitolato a Elda, in una sorta di identificazione con lo stato di fragilità e impotenza dell’infanzia.

In uno spazio narrativo e sonoro mutevole, denso di enigmi e apparizioni, Elda combatte contro l’ombra e il silenzio, senza riuscirci. Una storia talmente reale da far venire i brividi.

Sandra Mangini