Confindustria Brescia: in Sala Beretta l’evento “La certificazione di parità di genere”

La Sala Beretta di Confindustria Brescia ha ospitato l’evento “La certificazione di parità di genere”, promosso dai Vice Presidenti per la Legalità e Bilancio di Sostenibilità, Silvia Mangiavini, e per le Relazioni Industriali e Welfare, Roberto Zini, in collaborazione con la Consigliera di Parità della Regione Lombardia, Anna Maria Gandolfi.

Oltre a loro, durante l’appuntamento – moderato da Marco De Paolis (Giovani Imprenditori Confindustria Brescia Avvocato Studio Legale De Paolis) – sono intervenuti Simona Tironi (Vice Presidente III Commissione Sanità e Politiche Sociali Regione Lombardia), Stefano Pizzicannella (Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri), Elena Mocchio (Responsabile Innovazione e Sviluppo UNI), Mariarosa Loda (Segretaria Territoriale CISL Brescia) e Alice Palumbo (In-Genere S.r.l. Società Benefit)

Al centro dei lavori – in particolare – la nuova Certificazione della parità di genere, introdotta a seguito delle recenti modifiche apportate al Codice delle pari opportunità tra uomo e donna (D. Lgs. n.198/2006), diventata operativa con l’adozione del Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del 1 luglio 2022, che ha individuato negli indicatori prestazionali di cui alle “Linee Guida della prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022” i parametri minimi per il suo conseguimento.

La rivalutazione biennale della certificazione e l’onere dell’inoltro periodico, da parte dell’impresa certificata alle rappresentanze sindacali aziendali e ai consiglieri territoriali e regionali di parità, di un’informativa che dia atto del grado di adeguamento dell’impresa alle citate prassi, fanno di tale Certificazione uno strumento di testimonianza concreta del costante impegno delle imprese per colmare il divario di genere.

“L’Italia ha ancora molto da fare nel percorso sulla parità di genere – spiega Roberto Zini, Vice Presidente di Confindustria Brescia con delega a Relazioni Industriali e Welfare –. Il World Economic Forum ha pubblicato l’annuale report “Global Gender Gap Index”, che misura in 146 Paesi il divario di genere in termini di partecipazione economica e politica, salute e livello di istruzione: nella graduatoria globale l’Italia risulta 63esima, mantenendo la stessa posizione della classifica 2021, lontana dalla Top Ten, dove sono presenti diverse nazioni europee come Germania, Islanda e Finlandia. Come Confindustria Brescia ci stiamo impegnando per migliorare la situazione in tal senso anche attraverso le azioni del gruppo LE Imprenditrici: c’è grande bisogno di senso per quanto riguarda il lavoro, oltre che di un ripensamento generale nel rapporto e nell’intreccio tra vita e lavoro stesso.”

“Dobbiamo mettere i nostri lavoratori nelle migliori condizioni di stare bene – aggiunge Simona Tironi, Vice Presidente III Commissione Sanità e Politiche Sociali Regione Lombardia –. Il tema della certificazione della parità di genere tocca, in particolare, tutto il sistema imprenditoriale. Oggi registriamo una percentuale di inoccupate donne molto alta in Italia: dobbiamo perciò insistere e portare avanti azioni sempre più concrete, affiancando alle donne tutti quei percorsi che possono conciliare il rapporto tra vita e lavoro.”

“Il PNRR prevede una dotazione finanziaria di 10 milioni di euro sulla tematica – precisa Stefano Pizzicannella, del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri –: l’obiettivo, entro il dicembre 2022 è l’entrata in vigore del sistema di certificazione della parità di genere. Entro giugno 2026 puntiamo invece al traguardo di 800 imprese in grado di ottenere la certificazione, di cui almeno 450 Piccole e Medie Imprese.”

“Le buone pratiche già esistono nelle nostre aziende, ma vanno valorizzate – le parole di Alice Palumbo, imprenditrice di In-Genere S.r.l. Società Benefit –. Il contributo delle imprese su questi temi può essere sostanziale all’interno della società: il primo passo deve essere il rispetto dell’individualità. Le cose da fare sono ancora molte, ma i tempi sono maturi per un approccio che coinvolga governance, lavoratori, istituzioni, sindacati e stakeholder in generale.”

“Raggiungere la parità di genere solo per decreto non è possibile, ma servono un nuovo sistema e un nuovo modo di pensare e agire – chiude Silvia Mangiavini, Vice Presidente di Confindustria Brescia con delega a Legalità e Bilancio di Sostenibilità –. Non saranno cambiamenti né facili né veloci, ma sono convinta che ci arriveremo. In questo senso, le certificazioni possono diventare fondamentali strumenti di strategia aziendale.”