Lombardia in bicicletta, tracciati e sentieri tra le strade dei grandi campioni e paesaggi da favola

Ad aprire il volume le testimonianze di Diego Abatantuono, Veronica Pivetti, Ilaria D’Amico, Marco Lodola e Lilian Thuram. Quindi 67 itinerari disseminati tra le varie province lombarde e la sezione dedicata al vino con un focus sulle migliori produttrici della regione. La Guida sarà in edicola dal 27 ottobre 2022 (12 euro + il prezzo del quotidiano)

In Lombardia manca solo il mare. Per il resto c’è tutto ciò che serve per far felice chi ama muoversi in bicicletta. Sui circa 1500 percorsi ciclabili che si sviluppano attraverso i territori delle dodici province c’è solo l’imbarazzo della scelta per andare a scoprire un’infinita gamma di paesaggi e per entrare nelle pieghe più sorprendenti della storia dell’uomo e non solo.

“Lombardia in bicicletta”, l’ultima nata delle Guide di Repubblica dirette da Giuseppe Cerasa, accende i riflettori su alcuni dei tracciati più suggestivi della regione. Si può partire dalla grande pianura che, seguendo il corso del Po e dei suoi affluenti come il Ticino, il Mincio, l’Adda, l’Oglio, caratterizza la fascia centro meridionale e occupa quasi la metà dell’intero territorio regionale. Né bisogna dimenticare la ricchezza delle terre dell’arco prealpino e alpino (un altro 40% della regione). E sarà facile scoprire quanto sono piacevoli le colline (circa il 12% del territorio). La pianura è terreno ideale per chi è meno allenato o non ama fare troppa fatica sulle due ruote.

Come lo è per coloro che si muovono con tutta la famiglia, bambini compresi. Non mancano la bellezza di paesaggi da ammirare tra abbondanti acque e distese di coltivazioni a vista d’occhio, insieme a grandi territori divenuti parchi protetti e piacevoli enclave di aree naturalistiche (il 22% dei quasi 24mila chilometri quadrati di Lombardia). Ci sono città d’arte e borghi che conservano tesori. Nel triangolo a sud-ovest, dove il territorio si incunea tra Piemonte, Emilia e Liguria, ecco un bell’assaggio di Appennino, dove i ciclisti trovano percorsi anche più impegnativi, ma sempre adatti e adattabili a tutti i gusti ed esigenze. Incantevoli gli itinerari che dirigono verso i laghi, dal Maggiore (più a ovest, in comproprietà con il Piemonte), al Garda (a fare da confine con il Veneto), senza tralasciare il lago di Como, il lago d’Iseo e gli innumerevoli altri piccoli e medi specchi d’acqua che punteggiano la zona a ridosso delle Prealpi.

Il ventaglio di possibilità per chi ama la bici si completa salendo fino alle alte cime alpine, là dove si cimentano i più allenati e dove non mancano proposte comunque abbordabili con un po’ più d’impegno e di fiato.
Ad aprire il volume le testimonianze di chi questa regione la conosce come le proprie tasche e ama percorrerla e scoprirla sui pedali: illustri personaggi del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo come Diego Abatantuono, Veronica Pivetti, Ilaria D’Amico, Marco Lodola e Lilian Thuram. Quindi i tracciati (in totale sono 67) da percorre a bordo della bicicletta, spaziando dai Navigli milanesi alla Ciclabile Val Brembana, dalle strade della Franciacorta alla Ciclabile dell’Adda o alla Mantova-Sabbioneta. Immancabili le tante pagine sui migliori ristoranti, luoghi del gusto, hotel, dimore di charme e b&b del territorio. A chiudere, la sezione dedicata al vino con i fari puntati su quelle cantine che riflettono le idee e la creatività dell’imprenditoria femminile.

Così il direttore delle Guide Giuseppe Cerasa: «Rifletteteci un poco. C’è un must del dopo pandemia che è sinonimo di lentezza, di ritmi più umani, di contatto diretto con le ricchezze dell’ambiente e della storia. Allora, mettete insieme questi scenari. Ci sono i tesori dell’Unesco (una riscoperta di valore che sta coinvolgendo regioni e comuni d’Italia)? Tutti visitabili in bicicletta. C’è uno straordinario sistema di laghi e di fiumi, dal Garda al lago Maggiore, dall’Iseo al lago di Como? Dal Po al Mincio e all’Adda? Ammirarli dall’alto di una bici è fantastico. Ci sono le città grandi e piccole della pianura padana? Attraversarle su due ruote è più comodo, meno stressante, fa parte di quel nuovo regime di trasporto quasi imposto dalla gestione del Covid. E poi sta scritto nei geni di chi da sempre ha utilizzato la bici come strumento principe di trasporto e movimento urbano.

Per entrare nei dettagli avete a disposizione una guida intera che ha la mission di raccontare il ricchissimo sistema delle ciclabili della Lombardia con le necessarie divagazioni enogastronomiche e culturali
che una esperienza in bici favorisce. Noi ci fermiamo qui. A voi il gusto della scoperta e della verifica su pista». Gli fa eco Attilio Fontana, Presidente della Regione: “«Una rete di piste ciclabili e pedonali, accanto a itinerari per gli appassionati delle due ruote, conduce alla scoperta delle bellezze paesaggistiche e culturali lombarde. La Lombardia è meraviglia e affidabilità: accoglie chi è alla ricerca del “bello”, con l’efficienza propria di chi opera per il “ben fatto”.

Una Regione costantemente impegnata ad accrescere la fruibilità, a migliorare la vivibilità e l’attrattività del suo territorio, a partire dai percorsi di mobilità dolce. L’attenzione per la sostenibilità è massima: con gli interventi in ambito idrogeologico, le iniziative di difesa del suolo, il rispetto di ambiente e biodiversità. Le opere si integrano appieno nella natura, dai tragitti più remoti e fino alle dorsali interregionali di lunga percorrenza, lungo il Fiume Po».