Francesca Nodari porta la filosofia al convegno sulle Medicine complementari a Brescia
La filosofa levinasiana Francesca Nodari, allieva del grande e compianto pensatore tedesco Bernhard Casper, scomparso lo scorso 8 giugno a Wittnau, e presidente della Fondazione Filosofi Lungo lโOglio, รจ stata protagonista a Brescia al convegno โIl ruolo delle Medicine complementari nel terzo millennioโ dellโOrdine dei medici chirurghi e odontoiatri, nella giornata di sabato 1ยฐ ottobre, dalle ore 8.
Il convegno โIl ruolo delle medicine complementari nel terzo millennioโ ha avuto luogo presso la Sala Conferenze dellโOrdine Medici Chirurghi e Odontoiatri, a Brescia (in via Lamarmora 167). Alle ore 8.40, Francesca Nodari ha preso la parola con lโintervento dal titolo โContro il giovanilismo. Tra algofobia e happycraziaโ: unโanalisi su come la societร del quotidiano faccia pressione a non avere confidenza e conoscenza del proprio dolore e spinga invece costantemente alla ricerca del piacere e dellโautoaffermazione.
โDimmi il tuo rapporto con il dolore e dolore e ti dirรฒ chi seiโ, esordisce Nodari nel suo intervento, citando Jรผnger. Crollata la soglia del dolore, si evita qualsiasi circostanza dolorosa, anche le pene dโamore. La filosofa, rifacendosi al grande pensatore sud-coreano Byung-Chul Han, si soffermerร sullโalgofobia, la paura del dolore, che investe ogni ambito dellโesistere e sostanzia lโodierna societร palliativa. โAnche la politica: la mancanza di alternative รจ un analgesico politico. – continua Nodari – ร una politica che non riflette sui temi, ma medita su quale piattaforma sbarcare. Nellโodierna societร liquida, dove lo sguardo non รจ piรน rivolto verso il futuro, ma costantemente allโindietro, dove persino il male รจ liquido, si assiste ad un cambio di paradigma: viviamo in una societร della positivitร che tenta di sbarazzarsi di tutto ciรฒ che รจ negativo. Di qui il profondo inganno del soggetto di prestazione che si crede e si vuole libero e felice e che, tra smartphone e selfie, egoista e resiliente, si sta consegnando irreversibilmente allโintelligenza artificiale, dimentico del fatto che lโunica salvezza sta nel ritrovare lโAltro.โ