Fiere zootecniche internazionali, a Cremona si scaldano i motori

Ogni mostra che vanta una lunga tradizione ha un’anima. E l’anima di Fiere Zootecniche internazionali, la prestigiosa rassegna cremonese – la “Fiera di Cremona”, che non ha bisogno di presentazioni, perché è nota in tutto il mondo – che nel 2022 giungerà alla sua 77esima edizione (oltre alla versione online del 2020) risiede indubbiamente negli allevatori. Una certezza, quest’ultima, che è emersa con grandissima evidenza dall’incontro con gli allevatori che nei giorni scorsi CremonaFiere ha organizzato presso la sua sede per presentare la mostra e per raccogliere suggerimenti e proposte, in quel clima di grande collaborazione con il mondo allevatoriale che costituisce da sempre il DNA della mostra e che ha portato al successo dell’edizione 2021.

La riunione, veramente molto partecipata, introdotta dal presidente Roberto Biloni, è partita proprio dall’edizione 2021 con tanto di proiezione di filmati e testimonianze dirette, per arrivare a confermare la nuova data della fiera, che si terrà a CremonaFiere dal primo al tre dicembre 2022 (da giovedì a sabato, ma che prevede eventi di valorizzazione di filiera la domenica): una collocazione da ritenersi definitiva nel panorama fieristico internazionale.

Conservare, sostenere e far crescere il valore storico della Fiera a vantaggio del territorio e dell’intero settore. Questo è una delle missioni di CremonaFiere–dichiara Roberto Biloni, Presidente di CremonaFiere-.  Ci tengo a far notare che in questo caso il territorio di riferimento è quello nazionale dal momento che Cremona rappresenta l’eccellenza dell’intero settore agro-zootecnico italiano, infatti la fiera, che ne costituisce la sintesi, è un patrimonio dell’intero settore”.

La fiera, che rinnoverà anche il suo layout con una serie di iniziative nuove – come ad esempio,  prove di macchine agricole al chiuso -, confermando il tradizionale programma convegnistico di pregio, vedrà i suoi momenti forti nella mostra, il dairy show internazionale che lo scorso anno ha incantato non solo gli addetti ai lavori; nell’asta, oltre che ovviamente nella vetrina espositiva, che resta un momento di confronto di valore unico per gli operatori del settore.

Grande l’entusiasmo manifestato da parte degli allevatori, che con la passione che li contraddistingue hanno ripercorso a diverse voci, le tappe che hanno costituito il cammino del 2021, verso il successo dello scorso novembre. Né poteva mancare la commozione ricordando la straordinaria figura di Giuseppe Quaini, l’allevatore cremonese, grande protagonista della fiera, recentemente scomparso, ma protagonista del mondo allevatoriale internazionale e membro del board di CremonaFiere.

Tantissimi gli spunti emersi dall’incontro, che è stato anche seguito on line dagli allevatori delle regioni del Sud; dalle nuove proposte circa i premi da riconoscere agli allevatori, fino a quelle che puntano a rafforzare il coinvolgimento dei consumatori, un tema quest’ultimo su cui CremonaFiere sta lavorando già da diverse edizioni.

In sintesi, il riscontro molto positivo dello scorso anno ha portato gli allevatori ad essere molto motivati ad esserci anche nella prossima edizione di dicembre che sarà: mostra innovativa e internazionale, asta di altissimo livello e internazionale, esposizione dell’innovazione agro-zootecnica anche in considerazione della vocazione del territorio dall’allevamento alla formazione universitaria, alla ricerca.

Questa riunione – ha sintetizzato Massimo De Bellis, Direttore Generale di CremonaFiereha messo in evidenza ancora una volta come la mostra sia radicata nel mondo allevatoriale, che ne rappresenta l’anima appassionata. Inoltre, è anche emerso il “peso” di questa mostra, che rimane un appuntamento insostituibile, che il mondo agricolo e non solo vive come grande opportunità di incontro e di confronto e soprattutto di crescita professionale”.