Apindustria Confapi Brescia sponsor degli scalatori bresciani Roberto Manni e Silvio «Il Gnaro» Mondinelli

Due alpinisti bresciani, Roberto Manni e Silvio Mondinelli, si apprestano a provare la scalata di una delle vette più temute e complicate della catena dell’Himalaya: il Makalù, quinta cima più alta del mondo. Si troveranno in Nepal oggi, 19 aprile, e, tra qualche giorno, inizieranno la loro scalata che li porterà al campo base, per poi tentare la vetta, dopo circa un mese di adattamento fisiologico.

Apindustria Confapi Brescia sostiene l’impresa di due alpinisti di straordinaria esperienza. Roberto Manni, guida alpina e maestro di sci di origini valsabbine, ma da anni gestore di un rifugio a Madonna di Campiglio (TN), ha alle spalle importanti esperienze in Perù, Patagonia ed Himalaya, con il raggiungimento anche della vetta dell’Everest.

Silvio Mondinelli, originario di Gardone Valtrompia e ovunque conosciuto come «Il Gnaro», è una vera e propria leggenda nel mondo degli scalatori, ma non solo. È, infatti, uno dei soli sei uomini ad aver raggiunto tutte le quattordici vette più alte della terra senza l’ausilio di ossigeno supplementare ed ha scalato, nel 2001, quattro ottomila (Everest, Gasherbrum I, Gasherbrum II e Dhaulagiri) in soli cinque mesi. Nel 2010, inoltre, è diventato uno dei pochissimi uomini ad aver scalato l’Everest da entrambi i versanti.

Il Makalù, dopo Everest, K2, Lhotse e Kangchenjunga, con i suoi 8.463 metri di altezza, è una delle cime più complicate e per questo più ambite dagli alpinisti di tutto il mondo. Le maggiori difficoltà consistono nella sua posizione isolata – sul confine tra Nepal e Tibet – che la rende particolarmente soggetta ai forti venti himalayani, e nella necessità di superare il maggior dislivello: per tentare di conquistare la vetta si parte, infatti, dai 470 metri di Thumlingtar.

«Per Apindustria Confapi Brescia – sottolinea il presidente, Pierluigi Cordua – è un grande piacere dare il proprio contributo a questa spedizione di indubbio valore sportivo e scientifico voluta dalla Federazione Medico Sportiva Italiana, guidata da Maurizio Casasco, presidente anche della nostra Confederazione nazionale. Manni e Mondinelli sono due bresciani eccellenti. Sarà pertanto un onore sapere che, insieme a loro, su una delle vette più alte del mondo, salirà anche il logo della nostra Associazione».

L’impresa di Manni e Mondinelli, solo l’ultima di una lunga serie di traguardi eccezionali, vuole essere, per Apindustria Confapi Brescia, anche un simbolo, una leva per riflettere. «Ci piace interpretare la loro eccezionale spedizione come una metafora – ha continuato il presidente Cordua -. L’oggi, così imperscrutabile e denso di criticità umane, sociali ed economiche, è per gli imprenditori una scalata piena di insidie. Seguendo le orme di Manni e Mondinelli, noi tutti dovremo farci trovare pronti, identificando, ancora una volta, energie e soluzioni per attraversare questo momento».

Proprio l’esperienza dei due scalatori, al loro ritorno, verrà trasmessa al sistema che Apindustria Confapi Brescia rappresenta e accoglie. «Crediamo fortemente al valore dell’esempio, dell’empatia – conclude Cordua -. I loro racconti e le loro immagini ci trasferiranno emozioni e riflessioni preziose, delle quali faremo certamente tesoro»