Approvata la Risoluzione sulle politiche europee

Una riformulazione sostanziale delle politiche europee delineate attraverso il Programma di lavoro europeo 2022, il PNRR e il quadro finanziario pluriennale 2021-27, pianificazioni che risalgono a una fase storica non intaccata dal drammatico evolversi della guerra in Ucraina. E’ quanto viene chiesto dalla Risoluzione sulle politiche europee, approvata oggi dal Consiglio Regionale con 62 voti a favore, 11 contrari, 1 astenuto e che verrà inviata alla Giunta, al Governo, alla Commissione e al Parlamento europeo e agli altri organismi interessati alla formazione degli atti comunitari.

“La guerra in Ucraina e il nuovo contesto internazionale, l’elevato costo dell’energia e delle materie prime – ha detto Giulio Gallera, Presidente della Commissione e relatore del provvedimento – richiedono sforzi straordinari: un incremento o la rimodulazione delle risorse della programmazione comunitaria e la sospensione del Patto di Stabilità almeno fino al 2024, prevedendo in questa fase regole di bilancio adeguate alla crescita dell’economia complessiva e alla necessità urgente di incrementare le risorse per far fronte all’emergenza umanitaria, economica e sociale. Abbiamo ritenuto importante allineare i documenti relativi alla Sessione Europea del Consiglio regionale – spiega il Presidente Gallera – con le attuali emergenze, a fronte di un quadro economico internazionale in costante evoluzione. Un contesto che incide direttamente sulle tasche delle famiglie e sui bilanci delle imprese in termini di bollette energetiche, costo del carburante e dei prodotti di consumo. Occorre inoltre un’accelerazione immediata verso il raggiungimento dell’indipendenza energetica da Paesi terzi, così da garantire all’Europa un rafforzamento della sua posizione nel mondo”.

Approvati ordini del giorno della minoranza – Nel corso dei lavori sono stati approvati anche emendamenti delle minoranze e quattro ordini del giorno, tre dei quali a firma Michele Usuelli (+Europa/Radicali) e uno proposto dal PD (primo firmatario il consigliere Fabio Pizzul) in cui si esprime netta condanna all’invasione dell’Ucraina e si definisce superata la deliberazione consiliare del 5 luglio 2016 in ordine ai rapporti di collaborazione tra Regione Lombardia e Federazione Russa (con riconoscimento dell’autodeterminazione della Crimea). L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità. Approvati all’unanimità anche tre ordini del giorno proposti dal consigliere Michele Usuelli. Nel primo si impegna la Giunta ad attivarsi con il Governo italiano per l’avvio nel più breve tempo possibile di negoziati finalizzati all’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea. Gli altri due ordini del giorno, sempre a firma Usuelli, impegnano la Giunta a prevedere un piano di incentivi per la sostituzione delle caldaie inquinanti mediante l’impiego dei fondi FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e ad estendere la rete del teleriscaldamento alle province attualmente prive di questa infrastruttura utilizzando anche in questo caso i fondi FESR.

La Risoluzione – Il lungo e articolato documento, con 109 proposte, frutto del lavoro della Commissione Bilancio anche in seguito alle audizioni con organismi vari, corpi sociali, parlamentari europei, si sofferma punto per punto sui numerosi capitoli di intervento delle politiche europee, a partire da quelle agricole fino a quelle energetiche, ambientali e relative al lavoro. I diversi punti si soffermano sulla specificità lombarda, avanzando proposte finalizzate a migliorare il raggiungimento degli obiettivi. Per quanto riguarda l’Obiettivo denominato Green Deal (taglio del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030), si chiede una “maggiore flessibilità”, considerate le conseguenze negative che “il divieto totale dal 2035 del motore a combustione avrà sulla filiera dell’automotive”.

Un’attività da incoraggiare e incentivare dovrà riguardare invece la realizzazione su tutto il territorio nazionale di comunità energetiche rinnovabili, entità che la Lombardia ha recentemente voluto promuovere con una apposita legge. Interventi e aiuti economici vengono chiesti per sostenere le aree boschive e l’ammodernamento del parco veicoli e delle caldaie, tenuto conto -precisa la Risoluzione- della particolarità del bacino padano che per le sue caratteristiche orografiche non permette una libera circolazione dell’aria. Una forte accelerazione sulla strada verso il raggiungimento dell’indipendenza energetica da Paesi terzi si rende infine prioritaria e, viene specificato, si dovrà tener conto del “nucleare quale energia pulita nei confronti delle emissioni di gas climateranti”.

La Transizione digitale – Quest’anno nella Risoluzione sulle politiche europee la Commissione ha ritenuto di approfondire in modo particolare il tema della Transizione digitale, che rappresenta una delle priorità contenute nel documento. A seguito di una serie di audizioni con stakeholder e associazioni di riferimento, è stato posto l’accento sia sull’ammodernamento delle infrastrutture digitali, ma anche sulla semplificazione delle procedure per migliorare, realmente e concretamente, la produttività delle aziende lombarde, garantendo altresì un concreto sostegno alle piccole e medie imprese nel percorso di trasformazione digitale”.

Una parte rilevante del documento è dedicato a iniziative a sostegno dell’occupazione giovanile. Sottolineata anche l’importanza di ulteriori interventi di promozione digitale nei settori della formazione e della scuola e un attento e significativo supporto all’adozione di tecnologie blockchain.

Le risorse per la Lombardia – Le risorse ammontano per la Lombardia a 6,3 miliardi provenienti dal PNRR (per le Missioni Istruzione e ricerca, Inclusione e coesione, salute) e a oltre tre e mezzo miliardi, circa il doppio rispetto alle precedenti programmazioni, stanziati come Fondo Sociale Europe e Fondo di Sviluppo Regionale, fondi a beneficio del territorio e destinate agli enti locali.