Stop alle penalità sul surplus di latte prodotto dalle stalle bresciane

L’industria annulla le penalità sul surplus di latte prodotto nelle stalle bresciane nei mesi di febbraio, marzo e aprile 2022.

Lo rende noto Coldiretti Brescia nel comunicare la scelta fatta da Italatte società del gruppo Lactalis, la più importante industria casearia a livello nazionale.

Si tratta di un atto dovuto – sottolinea Coldiretti Brescia – a fronte di una situazione di mercato come quella attuale in cui le quotazioni del latte spot nazionale sfiorano i 50 centesimi al litro sulla piazza di Milano.

Gli allevamenti lombardi si trovano in condizioni molto critiche – continua Coldiretti Brescia – stretti tra il boom dei costi produttivi e un prezzo riconosciuto alla stalla che non copre le spese. Secondo l’ultima indagine Ismea, il costo medio di produzione del latte, fra energia e spese fisse, ha raggiunto i 46 centesimi al litro, un valore ben al di sopra di quello riconosciuto attualmente ai produttori.

Una situazione che si sta ulteriormente aggravando a causa delle tensioni internazionali dovute alla guerra in Ucraina, con i prezzi di mais, soia e grano che continuano ad aumentare, così come le spese energetiche. Un quadro che si ripercuote a valanga sui bilanci aziendali e che rischia di mettere a repentaglio la tenuta stessa delle aziende zootecniche.

“È uno scenario che deve essere scongiurato – afferma Valter Giacomelli, presidente di Coldiretti Brescia – siamo scesi in piazza per far conoscere anche ai cittadini la situazione che stanno vivendo i nostri allevatori e per far capire a chi di dovere che non c’è più tempo da perdere. Tutti gli attori della filiera si convincano che servono nuove modalità con cui definire un prezzo alla stalla che tenga conto dell’andamento del mercato e dei continui aumenti dei costi produttivi”.

“Il riconoscimento di un prezzo che copra almeno i costi di produzione – aggiunge  Paolo Carra vicepresidente di Coldiretti Lombardia – è un imperativo a cui non ci si può sottrarre, così come confermato anche dal provvedimento contro le pratiche sleali a cui come Coldiretti siamo pronti a fare appello, raccogliendo gli elementi necessari per presentare le prime denunce”. “Per assicurare stabilità all’intera filiera – continua il presidente Giacomelli – è indispensabile il corretto riconoscimento del lavoro degli allevatori. Senza la sostenibilità economica nelle stalle, non ci può essere sostenibilità sociale e ambientale”.

Il settore lattiero caseario – continua Coldiretti Brescia – rappresenta un comparto cardine dell’agroalimentare italiano, con la Lombardia che rappresenta il 45% del latte nazionale e che vanta un patrimonio fatto di 14 formaggi DOP, 62 formaggi tradizionali a cui si sommano altre due tipicità come il burro e il burro di montagna. Quando una stalla chiude – conclude Coldiretti – si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado soprattutto nelle aree più interne e difficili.