Cosa può cambiare da domani martedì 1 febbraio

Dal 1 febbraio la durata del Green pass dopo la guarigione si accorcia da 9 a 6 mesi. Per chi ha fatto la terza dose il Governo sta pensando di rendere illimitata la durata della certificazione verde. Sarà obbligatorio avere il Green pass base (ottenibile con un tampone negativo nelle 24 ore precedenti) per entrare nei negozi che non vendono prodotti di prima necessità, dalle librerie ai tabaccai, dall’abbigliamento alla cartoleria: i titolari faranno dei controlli a campione. Servirà anche per tutti gli uffici pubblici, Comune, banca, ufficio postale. È già in vigore l’obbligo di Super Green pass per andare dal parrucchiere o al centro estetico.

Tra gli argomenti su cui sta riflettendo il Governo, in vista della riorganizzazione delle norme anti-contagio in considerazione dell’evoluzione della pandemia, c’è poi innanzitutto la scuola.
Il decreto (legge o dpcm) in arrivo la prossima settimana dovrebbe prevedere la fine di isolamento e quarantena, passando a un sistema di autosorveglianza, per gli studenti in didattica a distanza, che dovrebbe essere ridotta al minimo, con la semplificazione delle procedure di rientro.
A queste misure dovrebbero aggiungersi anche quelle su quarantene e test a livello generale e, soprattutto, una semplificazione del sistema dei colori per la classificazione delle regioni. L’idea è quella di mantenere l’attuale classificazione solo per le analisi epidemiologiche, riducendo però la distinzione ai fini pratici in 2 livelli.
L’aggravio delle restrizioni, cioè avverrebbe solo in zona rossa. Quella che, al momento, resta scongiurata, non essendo in arrivo riclassificazioni la prossima settimana, per tutte e 21 le realtà territoriali italiane. Solo Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Sicilia e Valle d’Aosta sono così arancioni, mentre restano bianche Basilicata, Molise e Umbria.

Il prossimo step arriverà, infine, il 15 febbraio quando entrerà in vigore l’obbligo del Super Green pass per tutti i lavoratori over 50. Chi verrà sorpreso senza il certificato rischia una multa che varia dai 600 ai 1.500 euro. Chi, invece, non presenterà la documentazione sarà considerato assente ingiustificato con la sospensione dello stipendio, ma mantenendo comunque il lavoro.