Nutrie: ok nuovo piano triennale, ora istituire tavolo per gestione coordinata

Istituire un tavolo tra gli assessorati regionali all’Ambiente, al Welfare e all’Agricoltura e i rappresentanti del mondo agricolo per una gestione coordinata e sistemica di un’emergenza ormai fuori controllo. È quanto afferma la Coldiretti regionale commentando il nuovo Piano regionale 2021-2023 di eradicazione, controllo e contenimento della nutria in Lombardia, approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore Fabio Rolfi.

“L’approvazione del nuovo documento  – afferma Massimo Albano, direttore di Coldiretti Brescia – conferma l’attenzione posta da Regione Lombardia fino ad ora per arginare il problema, ora però servono ulteriori risorse da mettere in campo anche a livello nazionale. Bisogna arrivare all’approvazione del progetto di legge che propone alcune modifiche sul contenimento e l’eradicazione della nutria, in un’ottica di maggiore flessibilità amministrativa e operativa”.

Non si tratta solo di una questione agricola – spiega Coldiretti Brescia – siamo di fronte a un problema che riguarda anche la salute pubblica, la tutela ambientale e la tenuta idraulica. I danni provocati dalle nutrie sono molteplici – precisa Coldiretti Brescia – oltre a distruggere le coltivazioni, scavano le loro tane lungo l’argine dei fossi creando dei veri e propri tunnel che minano la tenuta del terreno, con il rischio di incidenti per chi è al lavoro nelle campagne.

Questi animali – continua Coldiretti Brescia – si nutrono di una grande varietà di vegetazione, hanno un impatto negativo anche su altre specie animali e possono costituire un veicolo di trasmissione di malattie come la leptospirosi.

La loro proliferazione incontrollata, inoltre – prosegue Coldiretti Brescia – spinge sempre più questi roditori anche nei pressi dei centri abitati. Si aggiungano poi i pericoli sulle strade: le nutrie invadono le carreggiate, provocando incidenti e mettendo in pericolo la sicurezza delle persone. Non è un caso quindi che la nutria sia inserita tra le 100 specie aliene più dannose del mondo. “Gli agricoltori sono impegnati in un continuo miglioramento del loro lavoro – conclude il direttore Massimo Albano – per un’agricoltura sempre più sostenibile e attenta al benessere, ma tutti gli sforzi saranno inutili se non riusciremo a proteggere la loro salute e le loro attività dalle incursioni fuori controllo dei selvatici, che sono un vero flagello”.