Brescia: il clima di fiducia del Settore Terziario vicino ai massimi della serie storica

Nel secondo trimestre del 2021, il clima di fiducia delle imprese bresciane attive nel settore dei servizi si è attestato a 149, con un deciso aumento rispetto al livello registrato nel periodo precedente (133), attestandosi vicino ai massimi storici da quando la rilevazione è stata avviata (anno 2016).

A evidenziarlo sono i risultati dell’Indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia al secondo trimestre 2021.

I servizi si allineano quindi alla fase di crescita che caratterizza, da alcuni trimestri, l’industria, grazie al forte legame che intercorre tra il comparto secondario e quello terziario oggetto della rilevazione.

“Siamo di fronte a una congiuntura favorevole, che non solo le aziende del Terziario cavalcano, ma che hanno contribuito a generare grazie alle loro attività strategiche e di visione a favore di tutte le altre imprese dei settori primario e secondario – commenta Fabrizio Senici, Presidente del Settore Terziario di Confindustria Brescia –. Digitalizzazione, capitale umano, sostenibilità sono infatti i pilastri su cui si costruisce il futuro dell’industria e il Terziario bresciano, in questo senso, è già nel futuro.”

Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle aziende sui tre mesi precedenti:

  • il fatturato è aumentato per il 56% delle imprese intervistate, con un saldo positivo del 36% tra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
  • gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +41% e a +24%);
  • i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione leggermente positiva (saldo netto pari a +9%), a conferma della presenza di deboli pressioni inflattive, nonostante gli ingenti rincari riscontrati dagli input nell’ultimo periodo.

Per quanto riguarda le prospettive per i mesi a venire:

  • il fatturato è atteso in crescita dal 49% degli intervistati, con un saldo positivo del 37% a favore degli ottimisti rispetto ai pessimisti;
  • i saldi riferiti al portafoglio ordini (+42%) e all’occupazione (+27%) descrivono uno scenario di possibile ulteriore rafforzamento dell’attività;
  • i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo positivo del 9%.

Le opinioni delle imprese in merito alle prospettive sulla tendenza generale dell’economia italiana risultano molto positive, sostenute dai benefici indotti dall’entrata a pieno regime della campagna vaccinale di massa e dal prossimo avvio del piano NG-EU: il 66% degli imprenditori ha un orientamento ottimistico, a fronte del 32% che prevede stazionarietà e del 2% che ha una visione sfavorevole. In tale contesto, le principali preoccupazioni giungono dalla nuova accelerazione dei contagi e dalle possibili misure restrittive che potrebbero essere varate con l’obiettivo di mitigarne la diffusione.

L’andamento per comparto

Consulenza alle imprese

Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto della consulenza alle imprese, nel secondo trimestre 2021, si attesta a 147, contro il 141 del periodo precedente. I giudizi espressi sui tre mesi precedenti segnalano che: il fatturato è aumentato per il 65% delle imprese, con un saldo positivo del 53% fra risposte in crescita e in diminuzione; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +35% e a +23%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione in rafforzamento (saldo netto pari a +19%). Con riferimento alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 42% degli intervistati, con un saldo positivo del 27%; i saldi riferiti al portafoglio ordini (+38%) e all’occupazione (+15%) descrivono uno scenario di possibile rafforzamento dell’attività; i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo positivo (+15%). Le opinioni delle imprese in merito alla tendenza generale dell’economia italiana risultano positive: il 73% degli imprenditori ha un orientamento ottimistico, il 23% prevede stazionarietà e solamente il 4% ha una visione sfavorevole.

ICT & digitale

Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto ICT & digitale, nel secondo trimestre 2021, si attesta a 150, contro il valore di 128 rilevato fra gennaio e marzo. In merito ai giudizi espressi sui tre mesi precedenti: il fatturato è aumentato per il 30% delle imprese, con un saldo negativo del 10% tra variazioni in aumento e in diminuzione; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +30% e a +10%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione debolmente positiva (saldo netto pari a +5%). Riguardo alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 50% degli intervistati, con un saldo positivo del 40%; i saldi riferiti al portafoglio ordini e all’occupazione risultano positivi (rispettivamente pari a +50% e a +45%); i prezzi dei servizi offerti registrano un saldo nullo. Le opinioni delle imprese in merito alle prospettive sulla tendenza generale dell’economia italiana risultano molto favorevoli: il 70% degli imprenditori ha un orientamento positivo e il rimanente il 30% prevede stazionarietà.

Servizi alle imprese

Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto servizi alle imprese, nel primo trimestre 2021, si attesta a 160, in rafforzamento rispetto al periodo precedente (135). Riguardo ai giudizi espressi a consuntivo: il fatturato è aumentato per il 70% delle imprese, con un saldo positivo del 60%; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +70% e a +40%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione negativa (saldo netto pari a -10%). In merito alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 70% degli intervistati, con un saldo positivo del 70%; i saldi riferiti al portafoglio ordini (+60%) e all’occupazione (+40%) descrivono uno scenario di possibile rafforzamento dell’attività; i prezzi dei servizi offerti si contraddistinguono per un saldo positivo del 10%. Le opinioni delle imprese in merito alle prospettive sulla tendenza generale dell’economia italiana risultano positive: il 50% degli imprenditori ha un orientamento ottimistico e il restante 50% prevede stazionarietà.