Dpcm, oltre 170 enoteche a Brescia: ok asporto salva vino Made in Italy

Il via libera all’asporto fino alle ore 22:00 per enoteche o esercizi di commercio al dettaglio di bevande (codice ATECO 47.25), fermo restando il divieto al consumo sul posto, salva le oltre 170 enoteche presenti in provincia di Brescia (su un totale di circa 1000 in regione Lombardia e 7mila a livello nazionale) e supera l’ingiustificata discriminazione nei confronti di negozi alimentari e supermercati ai quali è correttamente consentita la vendita del vino. E’ quanto afferma Coldiretti Brescia, anche alla luce de necessario chiarimento sollecitato dal presidente nazionale e di Coldiretti Brescia Ettore Prandini, commentando il nuovo DPCM varato dal presidente del Consiglio Mario Draghi dopo che quello precedente del 14 gennaio aveva vietato dopo le ore 18:00 la vendita con asporto.

Si tratta di una misura importante a sostegno del vino Made in Italy fortemente colpito dalla chiusura della ristorazione con circa 200 milioni di bottiglie che a livello nazionale – sottolinea la Coldiretti– non sono mai arrivati nell’ultimo anno sulle tavole dei locali costretti ad un logorante stop and go. A pesare è stata anche la chiusura dei ristoranti italiani all’estero, dove il vino italiano è il più esportato nel mondo, ma ha subito nel corso del 2020 un calo del 3% nelle bottiglie spedite oltre confine. Nell’anno della pandemia – spiega Coldiretti Brescia – i numeri parlano chiaro, da un’approfondita indagine svolta da Coldiretti Brescia su 103 aziende vitivinicole  del territorio, infatti si rileva che dal 2019 al 2020 i volumi di vendita sono diminuiti dal 19% al 23% in base al fatturato aziendale.

“L’inasprimento delle limitazioni in molte regioni italiane – precisa Davide Lazzari viticoltore di Capriano del Colle –  getta nuovamente ombra sulla sopravvivenza di molti ristoranti e, di conseguenza, mette ulteriormente in difficoltà le cantine. La riapertura delle enoteche dopo le 18 mette fine a un divieto controverso e permette, finalmente, di iniziare a recuperare una piccola parte di copertura sul fronte retail”.

Le enoteche – conclude Coldiretti – hanno avuto negli ultimi anni una forte espansione offrendo opportunità di lavoro a molti giovani, sotto la spinta di nuovi modelli di consumo che valorizzano la ricerca della qualità e del legame con il territorio. Una tendenza che – precisa la Coldiretti – va sostenuta ed incoraggiata nel rispetto delle norme di sicurezza. Il settore del vino – conclude Coldiretti – è già tra i più colpiti dagli effetti delle misure restrittive anti Covid con la chiusura della ristorazione dove viene commercializzato più della metà in valore delle bottiglie stappate in Italia.