Oltre la pandemia, agricoltura al centro di una nuova vita sociale ed economica
I principi della manifestazione “The Economy of Francesco”, l’emanazione dell’enciclica del Papa “Fratelli Tutti” e gli effetti dell’emergenza Coronavirus: tre particolari momenti di questo 2020 che, uniti, chiedono a noi tutti noi, come persone e come imprenditori, un deciso cambio di rotta nel nostro vivere sociale. Alla luce di quanto vissuto finora, come possiamo concretamente “sfruttare” questa esperienza, e le linee guida di Papa Francesco, per costruire insieme alle istituzioni una ripartenza basata su criteri di fratellanza e reciprocità? E che ruolo spetta agli agricoltori, storicamente “custodi” della natura e della terra?
Ne hanno parlato questa mattina, il presidente di Coldiretti Brescia e Nazionale Ettore Prandini e il vescovo di Brescia, mons. Pierantonio Tremolada, in occasione del tradizionale incontro di Natale organizzato quest’anno in modalità digitale e coordinato da Simone Frusca. In apertura, i saluti del direttore di Coldiretti Brescia Massimo Albano e del consigliere ecclesiastico don Claudio Vezzoli.
“Stiamo vivendo un momento particolarmente difficile per l’agricoltura italiana – afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini –, ci auguriamo possa terminare al più presto anche attraverso la ridiscussione dei valori all’interno della filiera agroalimentare, partendo proprio dalle importanti riflessioni di questo incontro.
Possiamo pensare a nuove forme di sostegno, attuando politiche di lungo respiro per creare condizioni più favorevoli per il futuro delle nuove generazioni. Azioni basate su criteri di reciprocità, sistemi non incentrati su cavilli burocratici ma su un’ottica di bene comune, di sostenibilità economica e ambientale e di valorizzazione dei prodotti italiani. Nel fronteggiare questa pandemia, è importante creare le condizioni perché l’agricoltura e il settore agroalimentare siano il traino della ripresa, ma in una nuova forma di economia circolare e più attenta ai bisogni della comunità”.
Sull’opportunità di considerare il lato sociale e comunitario della vita imprenditoriale, si sofferma anche mons. Tremolada. “Il Natale ci riporta al senso della vita, espresso nella dignità delle persone e nel valore delle relazioni. Questi sono i capisaldi da cui partire per restituire importanza e rilevanza al mondo del lavoro. Un lavoro, quello dell’agricoltura, fatto di impegno, legami con la propria terra, bellezza e valori che non possiamo far altro che custodire e trasmettere ai giovani. La situazione che stiamo vivendo è una grande lezione di vita, ricordiamo il dolore che abbiamo vissuto ma anche il bene scaturito dall’emergenza e i sacrifici messi in campo da tante categorie, a partire dal settore sanitario ma anche dagli agricoltori che non hanno mai smesso di lavorare per garantire cibo di qualità sulla tavola delle persone”.