Perchè leggere con i bambini: le parole di Paola Ciociola

Quando un adulto, (genitore o caregiver o nonno/a o educatore…) legge ad alta voce con un bambino, in quel momento preciso scoppia una bomba grande, tanto grande: la bomba dell’amore. Questo perché leggere e farsi piccini per il bambino che abbiamo davanti, che sia nostro figlio, nostro nipote, nostro alunno… è un atto d’amore che il bambino mai dimenticherà. È un gesto di fiducia talmente grande e puro che ci farà sempre stare bene.  Gianni Rodari diceva  che se l’incontro con un libro, per un bambino, avviene in una situazione creativa, dove conta la vita e non l’esercizio, ne potrà sorgere quel gusto della lettura col quale non si nasce perché non è un istinto. Perché è fondamentale leggere con i bambini e ai bambini? Prima di tutto per rafforzare l’intimità della relazione con quel bambino. Il bambino con e per il quale leggerete, sarà colui con il quale avrete un accesso nel profondo dell’intimità della vostra relazione. Leggere un certo tipo di favola, di fiaba aiuta ad entrare nelle emozioni di quel bambino. Le fiabe hanno la possibilità di aiutare il bambino sotto molti punti di vista. Leggere aiuta il bambino cognitivamente a capire che non esiste solo ciò che vede e pratica nel concreto, ma anche un mondo che è quello dell’immaginario, del pensiero, del sogno… che può essere una valida alternativa accessibile per la risoluzione di tante paure, di tante angosce e di tante ansie. Tipiche dell’infanzia. Anche a livello

relazionale- comunicativo, abituare alla lettura, soprattutto in età prescolare, oltre a stabilire un buon approccio all’apprendimento scolastico, una capacità maggiore di problem solving. Leggere aiuta anche ad abbassare il rischio di povertà e di abbandono scolastico.

Perché vi chiederete? Semplicemente perché i bambini provenienti da famiglie con situazioni di svantaggio socio-culturale, nelle quali ci sono difficoltà di letto scrittura, provare a leggere e potenziare la lettura ad alta voce da parte di un adulto, è un aiuto incredibilmente grande.  Culturalmente parlando, leggere è una delle via di trasmissione valoriale, etica e storica (intendo tradizioni) generazionale più efficace e chiara. Come sensibilizzare un bambino anche molto piccino alla lettura? Innanzitutto con i bambini piccolissimi (come il mio Riccardo che ha 4 mesi)si possono utilizzare libricini sonori e utilizzare una voce cadenzata. Utilizzare quindi le filastrocche, storielle brevi che si possono anche cantare e con toni felici, mostrando da vicino il nostro viso. Dai 6 mesi fino all’anno i libricini sono tattili, maneggevoli molto colorati e atti all’esplorazione sensoriale. Sia visiva che orale…accompagnati da poche parole che l’adulto leggerà con effetto ed enfasi. Sempre ricordando il viso e le espressioni enfatizzate proprio per far capire bene al bambino gli stati emotivi e le relative mimiche. Dall’anno ai due anni proporremmo al bambino libri colorati, con figure e parole. Personaggi nitidi e chiari e che hanno obiettivi precisi, come per esempio la scansione della giornata (momento del cibo, momento del sonno, momento del gioco, momento delle coccole, momento del bagno etc). questi libri lo aiutano nelle sue difficoltà e lo rassicurano. Dai due anni in poi il libro si fa sempre più strutturato e la lettura ad alta voce diventa anche una lettura in coppia con voci, parole onomatopeiche, riproduzione mimica di ciò che viene letto, interazione nella storia con i personaggi prediletti…le letture sono fondamentali sia al nido, poiché insieme ai coetanei la lettura dell’educatore/educatrice sarà veicolo di costruzione dell’autostima, dell’io e di tutto ciò che è funzione rassicurante e costruzione della memoria. Alla scuola dell’infanzia la maestra incoraggia il bambino ad interagire nel percorso della storia che si sta leggendo, pone domande, compone e scompone il prosieguo della storia così da testare e allenare le capacità mnemoniche del bambino, e aiuterà il bambino a scoprire i suoi pensieri, a raccontare i suoi sogni e colorare le sue fantasie con parole nuove e immagini inedite. Dai 5/6 anni in poi l’autonomia è la parola d’ordine nella lettura. Anche se la lettura con i genitori rappresenta sempre e comunque un angolino speciale e unico della giornata, sia per gli adulti che per i piccini che crescono. La lettura genera curiosità e la curiosità renderà sempre il bambino, capace di critica sana e costruttiva.