Filiera del filo d’acciaio: siderweb premia le tre migliori aziende per tassi di crescita e redditività del 2019

In occasione del secondo appuntamento del 2020 con Bilanci d’Acciaio, dedicato al comparto delle trafilerie, siderweb ha premiato le aziende del comparto del filo d’acciaio che hanno fatto registrare i tassi di crescita e di redditività più alti nella rispettiva categoria: trafilerie, mollifici, viterie e bullonerie.

 

La consegna virtuale del riconoscimento Bilancio d’Acciaio è avvenuta durante l’evento digitale “Trafilerie: l’impatto della crisi da Covid-19 e le prospettive per il 2021”, organizzato da siderweb in collaborazione con la Camera di Commercio di Como-Lecco e sponsorizzato da UBI Banca, Coface, Regesta, Caleotto e SAS Engineering and Planning.

 

Sponsor unico delle premiazioni è stato anche quest’anno Coface, società leader a livello mondiale nell’assicurazione del credito.

 

I 3 VINCITORI:

 

Trafilerie – Trafilspec-ITS (Co):

Trafilspec-ITS di Castelmarte (Co) è una realtà specializzata nel campo della lavorazione a freddo degli acciai speciali, sia in barre che in rotoli, con profili tondi, quadri, esagonali, piatti e in accordo a sagome speciali su specifico disegno della clientela. Grazie a moderne apparecchiature è in grado di realizzare controlli non distruttivi sia di barre (trafilate/rettificate) che di filo trafilato in rotoli. Ha ricevuto il riconoscimento Bilancio d’Acciaio anche nel 2019.

 

Mollifici – Mollificio Brescia (Bs)

Mollificio Brescia di Gardone Val Trompia (Bs) è un’azienda specializzata nella produzione di molle di piccole e medie dimensioni che, dopo l’iniziale inserimento nell’indotto armiero, grazie all’esperienza e gli investimenti in macchinari di precisione si è affacciata anche su altri mercati. Produce molle a compressione, molle a torsione, molle a trazione, molle a sezione ovale, molle in nastro, molle in piatto e fili sagomati. Ha ricevuto il riconoscimento Bilancio d’Acciaio anche nel 2019 e nel 2018.

 

Viterie e bullonerie – Viterie Libo (Pd)

Viterie Libo, situata a Massanzago (Pd), offre una gamma di viteria unificata a stock in costante ampliamento, con particolare assortimento per la viteria ad altissima resistenza, acciaio inox, ottone e nylon. È in grado di rispondere, grazie al suo ufficio tecnico interno, a ogni richiesta di viteria speciale. È attiva nel comparto da oltre 20 anni.

 

LA GIURIA – È presieduta da Claudio Teodori, professore ordinario del Dipartimento di Economia & Management dell’Università degli Studi di Brescia, e composta da Stefano Ferrari e Gianfranco Tosini, rispettivamente responsabile e membro dell’Ufficio Studi siderweb.

 

I REQUISITI – Essere inclusi nello studio Bilanci d’Acciaio; avere un valore della produzione annuo per l’esercizio 2019 (ultimo anno del triennio esaminato) superiore ai 2 milioni di euro.

 

GLI INDICATORI

  1. Tasso di redditività complessiva (ROA riferito all’ultimo esercizio disponibile).
  2. Tasso di marginalità sulle vendite, identificato nell’incidenza dell’Ebitda sulle vendite (riferito all’ultimo esercizio disponibile).
  3. Redditività delle vendite, identificato nell’incidenza dell’Ebit sulle vendite (riferito all’ultimo esercizio disponibile).
  4. Incidenza degli oneri finanziari sull’Ebitda (riferito all’ultimo esercizio disponibile).
  5. Rapporto di indebitamento complessivo, identificato dal rapporto tra mezzi di terzi e mezzi propri (riferito all’ultimo esercizio disponibile).

Tasso di crescita del fatturato (media dell’ultimo triennio).

LA PAROLA AGLI OPERATORI – Nel corso dell’evento digitale si è data la parola anche agli operatori del settore che, intervistati dal direttore de La Provincia Diego Minonzio, hanno delineato lo scenario congiunturale.

«Nei primi sei mesi abbiamo assistito a volumi ridotti fino al 30%. Tuttavia – ha spiegato Lorenzo Angelini, ad di Caleotto -, si è decisamente accelerato il ritmo a partire da agosto con una netta ripresa dei volumi e con un mercato più attivo. Anche le quotazioni si sono mosse lungo il medesimo trend». Anche con l’attuale carenza di vergella, «non ci aspettiamo arrivino ai livelli del 2018, per questo ci vorrà del tempo».

 

La difficoltà di approvvigionamento è stata sottolineata da Francesco Silvestri, presidente di Anccem, l’associazione nazionale dei mollifici. «Se i tempi di consegna continueranno ad allungarsi – ha detto – ci creeranno problemi nel rimanere al passo con il mercato, che ci chiede la massima flessibilità». Il comparto, ha aggiunto, stima di chiudere l’anno con un calo dei volumi tra il 10 e il 30%, a seconda della struttura aziendale e dei prodotti trattati.

 

Chi invece chiuderà l’anno allineato al trend del 2019, che era stato positivo, è ITA (Industria Trafilati Acciai) dell’ad Andrea Beri. Tutto nonostante «abbiamo dovuto riposizionare la nostra rete di vendita che ci vede esportare l’80% della produzione, abbandonando mercati che, a fronte dei lockdown, sono stati i più penalizzati».

 

A chiudere la carrellata di interventi è stato Pietro Vargiu, Chief Underwriting Officer di COFACE Italia. «Gli imprenditori italiani hanno fatto miracoli, privilegiando la volontà di lavorare rispetto all’apertura di contenziosi – ha sottolineato -. Di fronte a una domanda mai così alta di proroghe e riscadenziature dei pagamenti, perlomeno nella manifattura, si è scelto di dare fiato ai clienti. Nella gran parte dei casi con successo, privilegiando l’avvio al credito e la relazione commerciale».