Il mutismo selettivo – A cura di Paola Ciociola

Continua la sensibilizzazione alle tematiche psico pedagogiche del mese di ottobre! Oggi vi parlerò del mutismo selettivo, che si sta diffondendo molto tra i più piccini. Buona lettura.

Ottobre è anche il mese dedicato alla sensibilizzazione sul mutismo selettivo. Il mutismo selettivo è un disturbo di ansia che colpisce i bambini anche piccini e consiste nella selezione da parte del bambino stesso di un numero ristretto (anche molto ristretto) di persone con cui comunicare verbalmente. Lo sviluppo del linguaggio del bambino non è compromesso anzi è ad un livello normale(talvolta anche superiore alla media per etá) ma nonostante questo, c’è una forma di incapacità di parlare in alcune situazioni sociali. Il termine selettivo indica che il bambino, come dicevo prima, si esprime solo con un numero ristretto di persone delle quali si fida e con le quali si sente estremamente sereno ( normalmente si tratta dell’ambiente familiare).

Il bambino mostra reticenza a parlare,soprattutto in ambienti sociali dove non si sente a proprio agio, soprattutto, questo avviene nel contesto scolastico che è il luogo cardine nel quale il bambino passa più tempo ed è esposto a continue domande e richieste di prestazione. Il mutismo selettivo può durare alcuni mesi come può durare anche per diversi anni. Nel DSM V vi è stata la rivoluzione rispetto ai manuali diagnostici e statistici precedenti, perché, il mutismo selettivo non rientra più come avveniva precedentemente, nei disturbi dell’infanzia della fanciullezza o dell’adolescenza, ma viene inserito all’interno della sezione dei disturbi di ansia a seguito di evidenze scientifiche che, lo identificano come un disturbo che genera un quadro clinico ansioso. Questo disturbo colpisce più le femmine dei maschi e non è così raro poichè sta ‘prendendo piede’ parecchio negli ultimi anni. Esso ha un esordio precoce si parla Infatti, come dicevo prima, di bambini piccini a partire dai 2 anni fino ai 4 anni con un rifiuto di voler parlare in alcune situazioni e soprattutto di confrontarsi con alcune persone creando così un comportamento completamente riservato caratterizzato da estrema timidezza. Erroneamente, si tende a parlare non tra specialisti ovviamente, di mutismo selettivo quando un bambino, incontrando estranei tende a nascondersi dietro le gambe della mamma e a non salutare neanche su richiesta della madre stessa.Questo non è mutismo selettivo ma viaggio di crescita e costruzione del carattere!!! Ci sono fattori psicologici e sociali che accostano il mutismo selettivo a delle esperienze traumatiche vissute dai bambini. Alcuni studi invece riconducono il mutismo selettivo a fattori genetici familiari. In particolare il modello psicoanalitico riconduce il disturbo ad un rapporto rigido con la madre e ad un legame con quest’ultima molto conflittuale e ambivalente. Questi bimbi con mutismo selettivo, sono consapevoli della loro difficoltà e provano sofferenza e frustrazione per non riuscire a parlare e giocare con i pari e i coetanei. In loro però privare la forte paura per le relazioni sociali anche con gli stessi pari e coetanei. A scuola cosa si può osservare? Oltre all’ansia per qualsiasi attività che è da svolgersi e quindi, tutto ciò che di fisico richiama l’ansia stessa( come per esempio il rossore delle gote, la sudorazione delle mani, il tremolio etc) ci sono difficoltà per esempio a chiedere di andare al bagno, a mangiare in mensa, a giocare anche con il vicino di banco. A casa di cosa si lamentano questi bimbi? Di solito questi bimbi hanno manifestazioni di pianto improvvise, mal di testa, mal di stomaco, nausee, rigurgiti e man mano che crescono amo anche tremori svenimenti i il cuore che, come si suol dire, viaggia più di un treno. Difficoltà a dormire, irrequietezza, vergogna e sbalzi di umore repentini. Non esiste un trattamento valido per tutti e generale. Ogni bambino è un caso che merita osservazione particolare e trattamento altamente individualizzato. Come ogni disturbo, mi preme dire con estrema certezza e chiarezza che, quanto prima viene individuato e diagnosticato anche questo disturbo, tanto Maggiore sarà la possibilità di risolverlo e superarlo.