Gradualità: la parola chiave per affrontare il rientro a scuola

Si chiama “sindrome da rientro dalle vacanze” e a soffrirne non sono solo gli adulti, ma anche i bambini. Per affrontare al meglio l’arrivo di settembre e l’anno scolastico alle porte, i consigli della Sip. La parola chiave? Gradualità. In tutto. Dal sonno, al cibo.

Giornate di sole, dormire fino a tardi, giochi, giornate in piscina o al mare. Compiti delle vacanze? Sì, ma non tutti i giorni. E la scuola sembra solo un vecchio ricordo sbiadito.

Ma con l’arrivo (quasi) di settembre il conto alla rovescia è iniziato. Che sia la scuola primaria o dell’infanzia, i banchi (situazione sanitaria permettendo) aspettano un po’ tutti i bimbi.

Iniziano così capricci, difficoltà di addormentarsi, maggiore attaccamento ai genitori, inappetenza. Come affrontare il ritorno alla routine senza stress? CON GRADUALITA’. Parola di esperto.

Prepararsi al rientro a scuola con gradualità

A sostenerlo Luigi Greco, vicepresidente della Società Italiana di Pediatria (Sip), intervistato dall’Ansa. Perché anche i bimbi soffrono della “sindrome da rientro dalle vacanze”.

“Spesso l’estate comporta cambiamenti nel ritmo sonno-veglia. Il periodo che va dalla fine delle vacanze all’inizio della scuola è importante per riprendere pian piano le abitudini. Per farlo senza stress però bisogna prendersi il giusto tempo di adattamento. Quindi iniziare già ora ad andare a letto prima e svegliarsi prima”, spiega Luigi Greco.

Questa fine di agosto con i primi giorni di settembre sono anche il momento giusto per riprendere la regolarità in colazioni, pranzi e cena, ma senza dimenticare alcune buone abitudine che ci hanno accompagnati durante le vacanze, come il mangiare frutta e verdura più spesso e fare una buona colazione.

Fondamentale l’attività motoria

Inoltre, l’attività motoria resta importantissima. “Durate le vacanze – spiega Greco – i bimbi si muovono di più e mangiano di conseguenza. Quando rientrano questa attività diminuisce. Bisogna invece cercare di mantenere una vita attiva e all’aria aperta, evitando, per quanto possibile, tv e videogiochi”.

I più piccoli, improvvisamente senza genitori

Per i più piccini è ancora più difficile, perché passano dall’avere i genitori sempre con loro, al rientro al lavoro. “Sarebbe utile avere giorni cuscinetto per non passare dal tutto al niente. Inoltre è bene sfruttare ogni momento libero per fare qualche attività ricreativa insieme, dal fare una passeggiata, a un pomeriggio in piscina o una gita fuoriporta”.

E se ci sono ancora compiti delle vacanze da fare?

E che cosa fare se si è in alto mare con i compiti? Anche in questo caso, niente stress. “I compiti per le vacanze hanno lo scopo di mantenere il cervello in allenamento, ma se non lo si è fatto nei mesi scorsi, non ha senso concentrare tutti gli sforzi nell’ultima settimana. Si fa quel che si può – conclude l’esperto – con ritmi normali e senza inutile stress”.

(FONTE: www.nostrofiglio.net)