Mo.Ca Suona summer edition al via dal 6 luglio

E’ un’edizione estiva del tutto inedita quella che Mo.Ca Suona inaugura lunedì 6 luglio presso il chiostro del palazzo Martinengo Colleoni di via Moretto.

La rassegna musicale promossa da Comune di Brescia-Assessorato alla Cultura e dal Centro per le Nuove Culture, a cura di Luigi Radassao e Albano Morandi, ritorna dopo la pausa forzata dovuta all’emergenza sanitaria, che ha costretto a sospendere il primo trimestre della programmazione 2020 e ad annullare completamente il secondo trimestre.

Parte integrante del palinsesto di cinema e musica che animerà il palazzo dell’ex-tribunale, e a sua volta parte degli interventi culturali e spettacolari che il Comune di Brescia ha messo in atto per vivacizzare la faticosa ripartenza di quest’estate bresciana, l’appuntamento musicale di Mo.Ca Suona mantiene immutate le peculiarità che hanno contraddistinto la rassegna invernale. La dimensione raccolta della Sala delle Danze è stata ridimensionata nel palcoscenico all’aperto, al fine di consentire il distanziamento che le attuali misure di sicurezza impongono, ma, per quanto possibile, preservando, grazie all’ambientazione del bellissimo chiostro, una coinvolgente prossimità tra pubblico e musicisti, che consente una fruizione quasi ideale.

Invariati rimangono poi i caratteri di eterogeneità che hanno fatto di Mo.Ca Suona una programmazione cui piace innanzitutto stimolare la curiosità dell’ascoltatore, diversificando generi, stili, strumenti musicali ed epoche, nel nome dell’inusuale e dell’originale.

IL PROGRAMMA

LUGLIO

6 – Silvia Lovicario, Francesco Baiguera (voce, viola da gamba, chitarra)

Nella musica del progetto Nùes di Silvia Lovicario e Francesco Baiguera i classici della tradizione non esclusivamente jazzistica – re-interpretati in maniera affatto personale – vengono affiancati da composizioni originali che costruiscono un ponte timbrico tra strumenti apparentemente dissimili, ma in realtà assolutamente vicini, e fanno dialogare ricerca, improvvisazione e liricità. Per l’occasione il duo presenterà l’omonimo disco, inciso poco prima della pandemia: un lavoro discografico costretto sino a oggi al confinamento in un cassetto.

Silvia Lovicario, classe 1993, si avvicina alla musica attraverso il rock anni degli anni settanta. Laureanda al Conservatorio Luca Marenzio di Brescia, ha studiato canto jazz con Elisabetta Antonini. Affianca l’ambito jazzistico a quello della musica antica, approfondendo lo studio della viola da gamba con Claudia Pasetto. È membro del giovane quartetto ATA, originale formazione dalle influenze neo-soul/trip-hop, jazz e minimaliste. Dal 2017 segue il corso di danza contemporanea di Nicoletta Morone e collabora allo spettacolo Corpi, diretto da Escape Project.

Francesco Baiguera, dopo i primi studi di chitarra classica e moderna, si dedica alla chitarra jazz studiando con Sandro Gibellini, Simone Guiducci, Tomaso Lama e Peo Alfonsi. Ha avuto diverse esperienze in ensemble ampi e orchestre, fra cui l’Orchestra Filarmonica della Franciacorta e la Big Band del Conservatorio di Brescia, suonando con Achille Succi, Alberto Mandarini, Giulio Visibelli, Giovanni Falzone, Corrado Guarino, Giacomo Papetti e Giulio Corini. Ha partecipato a masterclass tenute da Joe Lovano, John Scofield, Kurt Rosenwinkel, John Suhrman, Paolo Fresu, Stefano Battaglia. Da diversi anni si dedica alla didattica e all’attività concertistica. È diplomato con lode al Conservatorio Luca Marenzio di Brescia. 

13 – Paolo Bacchetta, Giacomo Papetti, Nelide Bandello (chitarra, basso, batteria).

Un trio di musicisti che si conoscono e si frequentano artisticamente da molto tempo, impegnati in progetti originali che hanno spesso trovato la via della registrazione sonora, e che in un certo momento del loro percorso comune decidono di dedicarsi all’interpretazione del repertorio di un amore condiviso. I tre in questione sono i bresciani Paolo Bacchetta e Giacomo Papetti, e il veronese Nelide Bandello, e Duke Ellington, uno dei grandi padri della musica americana, è l’oggetto del loro amore.

Paolo Bacchetta ha studiato con grandi musicisti come Sandro Gibellini e Steve Cardenas e frequentando i corsi estivi di Siena Jazz ha lcollaborato con vari artisti (alcuni con cui lavora stabilmente tuttora) tra cui Ben Allison, Drew Gress e Michael Blake, Stefano Battaglia, Franco D’Andrea, Eddie Henderson. Dal 2010 guida due progetti musicali, il Paolo Bacchetta Trio il cui repertorio è composto da brani jazz degli anni ’70 e da brani contemporanei e il Quartetto Egon (con Piero Bittolo Bon, Nelide Bandello e Giacomo Papetti) il cui disco di esordio è stato pubblicato dall’etichetta Auand nel giugno 2015. Nel 2013 ha dato vita, insieme a Stefano Battaglia, Giacomo Papetti, Daniele Richiedei e Gabriele Rubino, al progetto Quintet, gruppo di ricerca musicale. Il suo ultimo lavoro discografico – in trio con Giulio Stermieri e Zeno De Rossi – s’intitola The Storytellers ed è uscito a marzo sempre per la Auand.

Giacomo Papetti: bassista elettrico, contrabbassista, compositore, arrangiatore e produttore artistico, è attivo in ambiti musicali diversi, dal jazz al pop/rock alternativo sino alla musica sperimentale. È leader di: Small Choices (con Emanuele Maniscalco al pianoforte e Gabriele Rubino ai clarinetti) che, con il patrocinio del Conservatorio di Brescia, ha pubblicato per l’etichetta tedesca Aut Records un album di rivisitazioni improvvisative di musiche dal repertorio euro-colto; Oltaploc (con Massimilano Milesi ai sax, Giancarlo Bianchetti alla chitarra, Gabriele Boggio Ferraris al vibrafono, Nelide Bandello alla batteria), per il quale ha composto musiche tra jazz contemporaneo e post-rock. É co-leader di vari gruppi originali: Three Branches (con Achille Succi e Francesco Saiu), Dimidiam (con Massimiliano Milesi), The Grass Tuxedo (con Carlo Poddighe e Maniscalco), Ant Mill. Collabora, attaverso la sinergia tra scrittura e improvvisazione, con il compositore Mauro Montalbetti.

Nelide Bandello ha iniziato a suonare la batteria attorno ai 15 anni, istudiando da autodidatta e maturando esperienza all’interno di formazioni wave, punk e hard core. Venduto lo strumento, a 19 anni ha attraversato un periodo d’inattività nel corso del quale, consolandosi con la chitarra classica, ha conseguito la lode in giurisprudenza, salvo sbarazzarsene poco dopo. Musicista eclettico e curioso, attivo tanto nel jazz quanto nell’underground, nell’indie-rock, nel teatro canzone e nell’imrpvvisazione più libera, le sue composizioni raccolgono ispirazioni multiculturali e influenze contemporanee, con echi minimalisti spesso a sostegno di melodie crude e incisive. È leader dei progetti Leibniz, con Francesco Bigoni, Pasquale Mirra e Giulio Corini, e Bar Tritolo, con Enrico Terragnoli e Pietro Bittolo Bon.

AGOSTO

3 – Daniele Richiedei, Fausto Beccalossi, Giulio Corini (violino, fisarmonica, contrabbasso)
Dalla musica etnica al folk, dal tango argentino alla tradizione popolare francese, ma senza rinunciare a qualche escursione nel jazz. Nel concerto dell’ensemble formato da tre dei musicisti bresciani più conosciuti e apprezzati in Italia e all’estero – il fisarmonicista Fausto Beccalossi, il violinista Daniele Richiedei e il contrabbassista Giulio Corini – le suggestioni musicali più diverse vanno ad arricchire una tavolozza sonora ed espressiva posta sempre al servizio dell’emozione.

Daniele Richiedei è uno di quei rari talenti che si esprimono con coerenza e personalità tanto nella musica classica, quanto nella contemporanea, nel jazz e nella musica popolare. Ha cominciato a suonare il violino da bambino nel gruppo folk dei Sonadùr di Bagolino. Laureato sia in violino classico, sia in violino jazz (con lode in entrambe le discipline), si è perfezionato frequentando masterclass in Italia e all’estero (Tokio String Quartet, Massimo Quarta, Stefano Montanari, Siena Jazz, Nuoro Jazz, C.d. M. Didier Lockwood, Stefano Battaglia) e, per un anno, la Hochschule Fur Musik di Detmold. Si è esibito in alcuni fra i più importanti club, teatri e festival d’Italia, e in Svizzera, Austria, Germania, Regno Unito, India, Oman, USA, con artisti quali Sentieri Selvaggi, Ensemble del Teatro Grande, Orchestra del Teatro Regio di Parma, Orchestra Festival Pianistico Internazionale Michelangeli, Marc Ribot, Mary Halvorson, Jamaladeen Tacuma, Salvatore Quaranta, Luca Ranieri. Ha pubblicato gli album Northern Lights (ASimpleLunch, 2018) Camera Oscura (FreeCom, 2014), Mimì (Fritz Records, 2017), e, in qualità di camerista, Margola Chamber Music (Brilliant, 2019). Ha curato il libro Storie da Suonatori – La tradizione musicale del Carnevale di Bagolino e Ponte Caffaro (LiberE dizioni, 2018).

Fausto Beccalossi è unanimemente considerato uno dei massimi specialisti in campo internazionale della fisarmonica cromatica di stile classico. Ha collaborato con alcuni tra i più importanti musicisti di jazz italiani e internazionali, tra cui Enrico Rava, Kenny Wheeler, Sandro Gibellini, Gabriele Mirabassi, Enzo Pietropaoli, Paolo Fresu, Mauro Negri, Maria Pia De Vito, Gianluigi Trovesi, Simone Guiducci, Franca Masu, Lito Epumer. Nonché con il pianista cubano Gonzalo Rubalcaba. Da quasi quindici anni fa parte dell’ensemble che accompagna in tour l’eccezionale chitarrista americano Al Di Meola, a fianco del quale ha tenuto concerti in tutto il mondo. Nel 2013 ha pubblicato My time, album per sola fisarmonica.

Giulio Corini, diplomato in contrabbasso con il massimo dei voti e la lode presso il C.P.M. di Milano sotto la guida di Dino D’Autorio e Attilio Zanchi, è considerato tra i più interessanti improvvisatori della nuova scena jazzistica italiana. Da anni collabora con i grandi nomi del jazz internazionale, da Enrico Rava a John Abercrombie, da Francesco Bearzatti a Stefano Battaglia, Ralph Alessi, Jim Snidero, Sandro Gibellini, Tino Tracanna, Bebo Ferra, Garrison Fewell, Harris Eisenstadt e Simone Guiducci, solo per citarne alcuni. Dal 2005 dirige il progetto di ricerca musicale Libero Motu con il quale ha pubblicato tre dischi per l’etichetta El Gallo Rojo. Malgrado l’ancor giovane età, la sua discografia conta già più di trenta titoli cui ha preso parete quale sideman. Da anni svolge un’intensa attività didattica, in città e a Milano.