XIII FilmFestival del Garda: la migliore autrice è la regista Mila Turajlic

La regista Mila Turajlic si è aggiudicata il riconoscimento come migliore autrice della XIII edizione del FilmFestival del Garda.

A conclusione di cinque meravigliose e intense giornate di proiezioni, interviste, incontri, seguiti da una platea coinvolta attraverso numerosi canali, è arrivato il verdetto del pubblico. Il festival è stato rimodulato in una nuova formula online che ha permesso di trasmettere una quantità notevole di contenuti come; 25 appuntamenti con gli autori, tra interviste, incontri virtuali di approfondimento, cinericette e 50 film, nelle diverse sezioni dedicate anche agli spettatori più piccoli. Il grande sforzo organizzativo è stato premiato dal pubblico che, solo su Facebook, ha superato le 30mila persone coinvolte, e con più di mille visualizzazioni per la maggior parte degli eventi collaterali.

Il Premio Città di San Felice del Benaco, intitolato al Cav. Attilio Camozzi, espresso con il voto degli spettatori, è giunto attraverso le piattaforme web ufficiali del FFG ed ha incoronato così l’autrice di Druga strana svega | The other side of everything, il film di apertura del Festival, evento creato in collaborazione con Trieste Film Festival.

Si chiude un’edizione indimenticabile e partecipatissima – commenta la direttrice artistica Veronica Maffizzoli – dove il mezzo tecnologico non è stato per nulla un limite per visioni, incontri, riflessioni e dove lo straordinario spirito di unione e condivisione che è  il vero motore, il cuore del nostro Festival, ha mostrato tutta la sua forza. Grazie alla scomparsa di ogni barriera fisica e geografica si è addirittura amplificato il nostro messaggio e ciò ha creato una connessione davvero unica. Abbiamo ritrovato legami reali e ne abbiamo creati di nuovi, e vi assicuro che di virtuale vi è stato solo lo strumento  adottato. Nella difficoltà abbiamo trovato i frutti di tanti anni di lavoro e siamo ancor più certi del fatto che le nostre radici sono ben solide, diffuse, trasversali, stringono generazioni diverse e vivono dell’apporto di ognuno.

Siamo felici che il riconoscimento vada a una regista, una donna:la passione civile, la sensibilità e l’impegno morale sono valori fondamentali peril Festival e sono tematiche che da sempre ne costituiscono l’anima, insieme alla ricerca cinematografica e alla sua diffusione. Parliamo di storie delle donne e degli uomini, nella dimensione necessaria della partecipazione al vivere comunitario, all’appartenenza agìta dei membri di una società civile consapevole, una comunità che innova il suo approccio corale, polifonico e complementare”. In questo periodo sofferto, dove parole come distanza e virtualità hanno inciso sulle nostre vite, il pubblico incorona un film straordinariamente umano che parla di popoli, della loro terra, delle città, della passione civile, di impegno concreto e questo per noi è segno di un vero legame con il nostro pubblico che conosce e si confronta, anche grazie al cinema.”